Se ne sente e se ne legge spessissimo. Il Superbonus 110% per l’edilizia è una misura importante per i cittadini, che avranno un aiuto importante per rendere le loro case più confortevoli, sicure, efficienti nei consumi, sostenibili; per le imprese delle costruzioni, che vivono un lungo periodo di difficoltà; per lo Stato, che con questa misura contribuisce a ridurre la propria dipendenza energetica dall’estero e a incamminarsi verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e del Green Deal europeo.
Vediamo nel dettaglio cos’è, come funziona in Superbonus, chi ne può beneficiare.
Un’agevolazione fiscale
Il Superbonus è uno sconto sulle tasse (credito d’imposta) destinato a chi migliora la propria abitazione dal punto di vista dell’efficienza energetica. Agevolazione che si aggiunge alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli per la riduzione del rischio sismico (sismabonus) e di riqualificazione energetica degli edifici (ecobonus).
Il superbonus, dunque, è una maxi agevolazione fiscale per migliorare la qualità e la sicurezza degli edifici, e la vita di chi ci abita. Ma non solo. Chi la utilizza avrà anche il vantaggio di una bolletta energetica più bassa.
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Chi interessa
Il bonus vale per tutte le abitazioni, anche le seconde case.
La maxi agevolazione fiscale riguarda le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 (ma in Parlamento alcune forze lavorano per renderlo permanente o almeno prorogarlo ancora).
Per gli edifici condominiali è possibile arrivare anche al 31 dicembre 2022: il condominio può accedere al credito per lavori sulle parti comuni, ma poi la detrazione si estende anche ai lavori fatti nei singoli appartamenti
Per gli immobili di edilizia residenziale pubblica – realizzati e gestiti dagli istituti autonomi case popolari (Iacp) o altri enti aventi le stesse finalità sociali – l’incentivo riguarda le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2023.
Possono poi accedere al bonus le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, Onlus e associazioni di volontariato, le associazioni e società sportive dilettantistiche, per i soli lavori dedicati agli spogliatoi.
Rientrano nel bonus anche castelli e palazzi di eminenti pregi artistici o storici (dimore storiche accatastate nella categoria A/9), a condizione che siano aperte al pubblico. Restano escluse dal bonus abitazioni signorili e ville.
Beneficiano del Superbonus al 110% anche gli interventi di demolizione e ricostruzione, purché al termine dei lavori l’immobile rispetti i requisiti di miglioramento di almeno due classi di fabbisogno energetico.
Come funziona: gli interventi trainanti
Chi fa un cappotto termico sulla propria abitazione (per almeno il 25% della superficie) o sostituisce l’impianto di riscaldamento con uno più efficiente può detrarre dalle tasse, in 5 anni, tutte le spese sostenute, più un ulteriore 10%. Questi sono gli interventi (detti trainanti) senza i quali non si può ottenere il bonus.
Ma chi fa almeno uno di questi lavori potrà ottenere la detrazione del 110% anche su altri interventi: come la sostituzione degli infissi, l’installazione di impianti fotovoltaici, di batterie per l’accumulo di energia o di colonnine di ricarica per le vetture elettriche e anche l’eliminazione delle barriere architettoniche per i portatori di handicap o per gli over 65.
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Condizione essenziale il salto di due classi energetiche
Per ottenere il bonus è necessario che l’insieme degli interventi di risparmio energetico effettuati garantisca all’edificio il salto di almeno due classi energetiche (ad esempio dalla G alla E). Oppure il raggiungimento della classe energetica più alta.
Ovviamente il miglioramento energetico deve essere documentato con l’attestazione di prestazione energetica (cosiddetta APE), prodotta da un tecnico abilitato con dichiarazione asseverata, prima e dopo l’intervento.
Tetti di spesa
Il credito d’imposta al 110% prevede dei tetti dispesa.
Per gli interventi di isolamento termico:
- 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti site all’interno di edifici plurifamiliari;
- 40.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è composto da due a otto unità immobiliari;
- 30.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, se lo stesso è composto da più di otto unità immobiliari.
Per la sostituzione degli impianti di riscaldamento sulle parti comuni dei condomini con impianti centralizzati:
- 20.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari;
- 15.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Per la sostituzione degli impianti di risaldamento su edifici unifamiliari o unità immobiliari di edifici plurifamiliari indipendenti (ad esempio le villette a schiera), il tetto è di 30.000 euro, per singola unità immobiliare.
Per l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici i limiti di spesa sono:
- 2.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno;
- 1.500 euro per edifici plurifamiliari o condomini che installino un numero massimo di otto colonnine;
- 1.200 euro per edifici plurifamiliari o condomini con un numero superiore ad otto colonnine.
Cedere la detrazione
Una caratteristica importante del Superbonus 110% è che la detrazione può essere ceduta alle imprese che effettuano i lavori: in questo modo il proprietario di casa non deve anticipare i soldi per i lavori. E il 10% extra rispetto al valore dei lavori va all’impresa a cui è trasferito il credito d’imposta.
Il credito d’imposta si può cedere non solo all’impresa che effettua i lavori, ma anche a banche, finanziarie, persone fisiche, anche esercenti attività di lavoro autonomo o d’impresa, a società ed enti.
La cessione del credito d’imposta può avvenire anche quando i lavori sono già avviati.
Sismabonus
Con il Superbonus, anche il cosiddetto sismabonus, l’incentivo fiscale per la messa in sicurezza sismica degli edifici, sale al 110% delle spese. In questo caso l’agevolazione riguarda sia le persone fisiche sia quelle giuridiche e tutte le tipologie di immobile. Sono escluse solo le unità ubicate nei territori in fascia sismica 4, quella dove il rischio di terremoti è molto basso.
Per i lavori antisismici i tetti di spesa sono:
– 96.000 euro, nel caso di interventi realizzati su singole unità immobiliari.
– 96.000 euro, nel caso di acquisto delle “case antisismiche”;
– 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici in condominio.
Chi effettua gli interventi previsti dal super sismabonus, può beneficiare della detrazione del 110% anche per la realizzazione di sistemi di monitoraggio strutturale continuo a fini antisismici, e per l’istallazione di impianti fotovoltaici o accumulatori di energia collegati ai pannelli solari.
Chi cede il credito d’importa a una compagnia assicurativa e contestualmente stipula una polizza contro il rischio di eventi calamitosi, potrà detrarre il 90% dei premi assicurativi versati.
Effetto Superbonus sul settore dell’edilizia
Come accennato, il Superbonus è un provvedimento che rivaluta il patrimonio immobiliare, aiuta il settore delle costruzioni e lo spinge verso una maggiore specializzazione legata alla sostenibilità.
Qualche traccia di questo effetto Superbonus sull’edilizia può essere rinvenuta nell’ultimo report Unioncamere-Infocamere. Ne emerge un leggero saldo positivo a favore dell’apertura di nuove imprese nel 2020: oltre 19.000, con il settore delle costruzioni che fa registrare +10.180 imprese nonostante la pandemia.
Dove trovare le informazioni
Dal 19 gennaio 2021 è stato attivato un sito internet, www.governo.it/superbonus, dedicato al Superbonus 110% grazie al quale sarà possibile inviare i propri quesiti e ottenere tutte le indicazioni necessarie su questa misura. Anche sul sito dell’Agenzia delle entrate si possono trovare informazioni dettagliate, mentre per le detrazioni, le asseverazioni e gli altri documenti previsti dalla normativa il sito di riferimento è quello dedicato dell’Enea.
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