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giovedì, Novembre 14, 2024

Come (e perché) realizzare un orto in casa partendo dagli scarti di cucina

Anche nelle case più piccole è possibile creare un proprio orticello: una possibilità interessante, specie di questi tempi in cui restiamo comunque più a casa. Centrale è l'idea del regrowing, un termine inglese che letteralmente significa “ricrescita” e che nasce dagli scarti vegetali delle nostre cucine

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Una casa non sarà mai troppo piccola per impedirvi di installare un orto domestico. Dal giardino al terrazzo, dal balcone al davanzale, troverete sempre un angolo della vostra abitazione dove potrete iniziare a coltivare frutti e piante commestibili davvero con poco. Addirittura potreste iniziare a piantare partendo dai rifiuti di ortaggi e verdura.

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Perché avere un orto in casa

Salvo che non abbiate un terrazzo davvero enorme, difficilmente quello che potreste produrre, sarà sufficiente ad assicurarvi l’autosussistenza (ad eccezione forse delle erbe aromatiche). Se, però, vi accontentate di raccogliere ciò che la natura vi offre ciclicamente nelle diverse stagioni, potreste comunque riuscire ad avere, a metri zero, prezzemolo, basilico, rosmarino, timo e altre deliziose erbe che richiedono poco spazio (e pochissima terra)….un dettaglio non da poco.

Quel che, però, l’orto sul balcone o il davanzale vi regalerà è molto di più del semplice raccolto: è una vera e propria lezione di educazione alimentare e ambientale, un prezioso insegnamento sul rispetto dei tempi della natura.

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Coltivare in casa senza giardini o balconi

Se non avete a disposizione un giardino, un balcone o un terrazzo potrete iniziare a coltivare in casa per poi proseguire con un vaso posto sul davanzale esposto al sole. Meglio verificare in ogni caso, sulla base delle nostre latitudini, qual è il periodo più indicato per piantare i vegetali che vogliamo far crescere. Ricordiamo poi che è essenziale è il ricambio giornaliero dell’acqua.

Che cosa è il regrowing

Regrowing è un termine inglese che letteralmente significa “ricrescita”: in sostanza con tale espressione si indica l’orto a metri zero che nasce dagli scarti vegetali di cucina. Ebbene sì, proprio quelle parti solitamente inutilizzate degli ortaggi, possono dar vita a nuove piante… senza semi. Non è un metodo che funziona con tutte le piante ma sicuramente sono tante i vegetali che possono rinascere consentendo di coniugare la riduzione dei rifiuti con il pollice verde!

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Da dove iniziare? Vi diamo qualche pratico esempio.

Come coltivare gli scarti dell’insalata (invece che buttarli!)

Come spiega benissimo Lucia Cuffaro nella sua guida “Orto dagli scarti di verdure”, si può partire dalle verdure che comunemente vengono utilizzate nelle nostre cucine: un cespo di insalata, cicoria o bieta. Tagliate le foglie lasciando la base di 3 centimetri. Prendete un contenitore (come una ciotola) con un po’ d’acqua e posizionatevi la pianta che andrà esposta al sole. Ricordatevi di cambiare l’acqua giornalmente. Ora non vi resterà che attendere la nascita delle nuove foglie!

Cosa fare con le patate germogliate

Per le patate vi servirà un vaso molto profondo (almeno 50 cm). Se il tubero nascerà sotto terra, infatti, la pianta si svilupperà in altezza. In primavera prendete le patate germogliate e interratele per almeno 20 cm di profondità facendo attenzione che il germoglio sia rivolto verso l’alto.

Quando la pianta inizierà a uscire, man mano che cresce, continuate ad aggiungere terra.

Ci vorrà un pò di tempo ma, ben presto, vedrete le piante crescere davvero in maniera inaspettata. Una volta che le foglie si saranno ingiallite ed essiccate, potrete infilare le mani sotto la terra per recuperare le patate novelle da cuocere magari con qualche erba aromatica cresciuta nel vostro balcone!

Le piante aromatiche: tra semi e talee

Forse non tutti sanno che rosmarino, salvia e alloro possono riprodursi per talea. Vi capita che vi regalino degli “odori”? Ecco come sfruttarli a pieno. Prendete rametti lunghi 20 centimetri e  teneteli immersi in acqua per alcuni giorni fino al momento in cui spunteranno le radici. A questo punto potrete ripiantarli in un vaso. Il periodo migliore per testare questa pratica è la fine dell’estate

Per il prezzemolo e basilico la talea potrà essere ben più piccola, ma il procedimento è sempre lo stesso: immergete in acqua il rametto fino allo spuntare delle radici, dopodiché interrate esponendole al sole (che amano).

Per queste due meravigliose piante non dimentichiamoci poi di raccogliere i semi. Se infatti avete già una piantina, invece di staccare e buttare semi e fiori, imparate a piantarli. L’infiorescenza del prezzemolo avviene tra agosto e settembre e per raccoglierne i semi da ripiantare bisogna aspettare il periodo intercorrente tra febbraio e settembre.

Se avremo raccolto i semi del basilico, tra febbraio e marzo potremo metterli a dimora in una serretta, altrimenti ricordiamoci di seminarli in aprile.

Qualche libro per saperne di più

Chi vuole approfondire questo argomento troverà in libreria tante preziose guide. Negli ultimi anni, infatti, grazie alla crescita del numero degli ortisti, sono stati pubblicati tantissimi libri ed elencarli tutti è impossibile. Ne riporto alcuni.

Se siete in cerca di una guida per saperne di più e scoprire verdure, erbe e frutta da coltivare partendo dagli scarti, il libro giusto è “L’orto in casa dagli scarti vegetali. Per una cucina a impatto zero” scritto da Melissa Raupach e Felix Lill. Un pratico manuale per chi non ha a disposizione giardini o terrazzi, mah ha tanta passione, sole, acqua, terriccio e… rifiuti!

Un altro bel libro è “L’orto diffuso. Dai balconi ai giardini comunitari, come cambiare la città coltivandola di Mariella Bussolati (2012, Orme) che racconta come si sia diffusa l’agricoltura urbana e quanto sia importante coltivare… le nostre comunità territoriali.

© Riproduzione riservata

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