mercoledì, Novembre 5, 2025

5. Stiamo sostituendo la dipendenza dal gas russo con quella dalla Cina per i pannelli solari?

Quando si parla di fotovoltaico può capitare di sentire molte fake news che ne minano la fattibilità: analizziamo le più comuni, punto per punto, con un approccio scientifico e basato sui fatti

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Questa è un’obiezione geopolitica ed economica. È vero che la Cina domina oggi la filiera produttiva del fotovoltaico, ma paragonare questa situazione alla dipendenza dai combustibili fossili è un errore concettuale profondo.

La dipendenza dai combustibili fossili (gas, petrolio) è una dipendenza perpetua e di flusso. Per avere energia, bisogna continuamente importare e bruciare la materia prima. Se il rubinetto si chiude, l’energia si ferma. La dipendenza dai pannelli solari è una dipendenza di stock e tecnologica. Una volta acquistato e installato, un pannello produce energia per 30 anni usando una risorsa gratuita, locale e inesauribile: il sole. L’investimento iniziale si trasforma in indipendenza energetica per decenni.

Inoltre, la concentrazione produttiva in Cina è una situazione congiunturale, non un destino inevitabile (non esistono i “pozzi” di fotovoltaico). Consapevoli di questo rischio strategico, Europa e Stati Uniti hanno già lanciato imponenti piani per ricostruire una filiera produttiva locale (reshoring). L’EU Solar Energy Strategy, parte del piano REPowerEU, mira a raggiungere 30 GW di capacità produttiva europea lungo tutta la catena del valore entro il 2030. Stanno nascendo nuove fabbriche (le “Gigafactory” del solare) anche in Italia. Diversificare la produzione è una priorità politica ed economica globale.

Leggi anche: Perché per l’Unione Europea è così difficile uscire dalla dipendenza dal gas russo

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