giovedì, Novembre 6, 2025

Pellet di plastica, il Consiglio approva il regolamento per ridurre l’inquinamento da microplastiche

Per sopperire all’incredibile assenza di una norma ad hoc sui pellet di plastica, al terzo posto tra le maggiori fonti di rilascio non intenzionale di microplastiche, il Consiglio ha approvato il testo del regolamento. A ottobre l’ultimo passaggio in Parlamento prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dell’entrata in vigore

Vittoria Moccagatta
Vittoria Moccagatta
Classe 1998. Laureata in filosofia all'Università degli Studi di Torino, è dottoranda in Design for Social Change presso l'ISIA Roma Design. È stata ricercatrice per il progetto "Torino città solidale e sostenibile"

È in dirittura d’arrivo il regolamento sulla prevenzione delle dispersioni di pellet di plastica nell’ambiente. Si tratta di un provvedimento molto atteso, dato che nuovo regolamento mira a ridurre l’inquinamento da microplastiche, rafforzando i controlli e la gestione dei pellet di plastica, una materia prima industriale fondamentale, lungo tutta la catena di approvvigionamento.

Lo scorso 22 settembre il Consiglio ha adottato il testo, a seguito di un accordo provvisorio con il Parlamento europeo. La palla adesso passa a quest’ultimo, che dovrebbe approvare definitivamente il regolamento a ottobre. A seguito di tale votazione, le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Oltre a deroghe ed esenzioni specifiche, la maggior parte delle disposizioni del regolamento inizierà ad applicarsi due anni dopo l’entrata in vigore.

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Il passaggio in Consiglio era piuttosto temuto, dato che è il luogo dove i singoli Stati membri tentano di solito di far prevalere le proprie ragioni, mentre il passaggio in Parlamento dovrebbe essere né più né meno che una formalità. Sull’importanza del provvedimento basta ricordare che attualmente (e incredibilmente) non c’è nessuna norma nell’UE che riguarda specificamente le perdite di pellet di plastica, nonostante il conclamato impatto negativo sull’ambiente, sul clima, sull’economia e potenzialmente sulla salute umana. Secondo la stessa Commissione, i pellet di plastica sono al terzo posto tra le maggiori fonti di rilascio non intenzionale di microplastica, dopo le vernici e gli pneumatici.

Leggi anche: L’UE si appresta ad approvare norme contro la dispersione dei pellet in plastica

Perché una norma ad hoc sui pellet di plastica

I pellet di plastica (detti anche nurdles in inglese) sono piccoli granuli solidi di plastica, di forma sferica o cilindrica, con diametro di circa 2-5 millimetri. Sono la materia prima usata dall’industria della plastica: vengono fusi e trasformati in prodotti finiti (bottiglie, imballaggi, tubi, giocattoli, componenti automobilistici, tessuti sintetici, ecc.). In pratica, quasi ogni oggetto di plastica nasce da questi granuli.

Come ricorda la stessa Commissione, “se disperse nell’ambiente durante la fabbricazione o il trasporto, le particelle non si biodegradano, ma si accumulano nell’ambiente e negli animali, come i pesci e i molluschi, e possono quindi essere ingerite dagli esseri umani. Contribuiscono inoltre all’inquinamento marino, delle acque dolci e del suolo. Attualmente si stima che ogni anno siano rilasciate nell’ambiente fra le 52mila e le 184mila tonnellate di pellet, a causa di manipolazioni improprie lungo l’intera catena di approvvigionamento”.

Ecco perché le nuove norme si concentrano sulla prevenzione delle dispersioni di pellet, imponendo alle imprese di attuare piani di gestione dei rischi che includano misure per l’imballaggio, la manipolazione, il personale, la formazione e le attrezzature. Il regolamento stabilisce inoltre chiari obblighi per le operazioni di bonifica in caso di dispersioni accidentali.

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Per garantire equità e responsabilità, i vettori di Paesi terzi dovranno designare un rappresentante autorizzato all’interno dell’UE e gli operatori che manipolano oltre 1500 tonnellate di pellet di plastica all’anno saranno tenuti a ottenere la certificazione da un terzo indipendente. Le imprese più piccole beneficeranno di misure di conformità semplificate, tra cui le autodichiarazioni di conformità per le microimprese. Questo è un punto critico sia perché le piccole imprese costituiscono buona parte del totale delle imprese sia perché, come fanno notare parecchie ong, le autodichiarazioni raramente funzionano e soprattutto potrebbero indebolire la responsabilità e la trasparenza.

Il regolamento introduce inoltre prescrizioni specifiche per il trasporto marittimo di pellet di plastica, che riguardano gli imballaggi e le informazioni sul trasporto e sul carico, al fine di prevenire le dispersioni di pellet in mare.

Leggi anche: lo SPECIALE Trattato sulla Plastica

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