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In Calabria la cooperativa che realizza prodotti per pulire la casa con olio alimentare esausto
A Roccella Jonica la cooperativa calabrese “Felici da matti” porta avanti un progetto di raccolta di olio alimentare esausto che, filtrato e chiarificato, reimpiega nella produzione di una linea artigianale di detergenza per la casa
Lavare i panni con olio alimentare post-consumo. La sfida di Tea Natura
Da quattro anni Tea Natura, un’azienda storica del settore ecologico in Italia, vende una linea di detergenza per la casa che contiene una percentuale di olio alimentare post-consumo, in grado di sostituire, almeno in parte, l’olio di cocco importato: ecco come nasce il Ri-Detersivo
Dagli oli di frittura al biodiesel: il progetto del CNR che rende sostenibile pure il glicerolo
Un problema comune che sorge dalla lavorazione degli oli esausti per ricavarne biodiesel è senza dubbio legato alla formazione inevitabile di glicerolo come co-prodotto. Un progetto di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche prova a far diventare questo tipo di rifiuto una risorsa energetica
“Non se ne perde una goccia ma va ampliato l’uso”: la raccolta degli oli secondo il consorzio RenOils
Da quattro anni il consorzio RenOils contribuisce al recupero di questa tipologia di rifiuto. Con risultati immediati, grazie anche all'ausilio di una banca dati che traccia il percorso dell'olio dalla sua diffusione fino al riutilizzo. Ecco la nostra intervista al presidente di RenOils Ennio Fano
“Senza comunicazione i risultati non arrivano”: la raccolta degli oli secondo il consorzio Conoe
In più di 20 anni di attività, il consorzio che si occupa della raccolta e del trattamento degli oli e grassi vegetali e animali esausti ha visto aumentare notevolmente i propri numeri. Ma non è tutto oro quel che luccica. Ecco cosa ci ha detto il presidente di Conoe Tommaso Campanile
“Scusa, mi ricicli l’olio?”, il dossier sugli oli alimentari esausti. Tra criticità e potenzialità
Si può riciclare al 100% per produrre biocarburanti, cosmetici e saponi. Eppure oggi in Italia raccogliamo solo il 5% dell’olio di scarto delle nostre cucine. Le ragioni? Scarsa informazione ai cittadini e punti di raccolta decisamente insufficienti. Ecco cosa c'è da sapere su una filiera dalle potenzialità enormi