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venerdì, Gennaio 24, 2025

Tubinga batte McDonald’s. Confermata la tassa sul monouso della città tedesca

La città tedesca di Tubinga continuerà ad avere la sua tassa sul monouso per i locali con cibo da asporto. La Corte federale dà torto a McDonald's: la libertà d'impresa non è illimitata

Raffaele Lupoli
Raffaele Lupoli
Direttore responsabile di EconomiaCircolare.com. Giornalista professionista, saggista e formatore, è docente a contratto di Economia delle organizzazioni complesse presso ISIA Roma Design e collabora con il Sole 24 Ore. Ha diretto diverse testate, tra cui il settimanale Left e LaNuovaEcologia.it. Ha lavorato con Legambiente collaborando tra l’altro alla redazione del Rapporto Ecomafie, ha coordinato la redazione del periodico Rifiuti Oggi e il mensile La Nuova Ecologia. Si è occupato di comunicazione politica e nel 2020 è stato consigliere della Ministra dell'Istruzione sui temi della sostenibilità ambientale e dell'innovazione sociale.

Tubinga continuerà ad avere la sua tassa sul monouso. La Corte costituzionale federale tedesca ha confermato che la città a sud di Stoccarda nota per la sua antica a blasonata università può riscuotere la sua imposta sul packaging, sulle stoviglie e sulle posate monouso utilizzate dai negozi che vendono cibo take away. Con la decisione pubblicata mercoledì 22 gennaio la Corte ha respinto il ricorso costituzionale presentato da una filiale di McDonald’s presente in città. La controversia giudiziaria è iniziata esattamente tre anni fa, a inizio 2022, quando l’amministrazione di Tubinga ha deciso di introdurre un’imposta sul consumo locale di packaging e stoviglie usa e getta di fast food e simili. Imballaggi per l’asporto, tazze da caffè, ciotole per patatine o posate di plastica sono stati soggetti a tassazione in virtù del loro impatto sia sull’ambiente sia sulla gestione dei rifiuti in loco.

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La libertà d’impresa non è senza limiti

Davanti alla contestazione basata sull’assunto che la tassa di Tubinga violasse la “libertà professionale del venditore finale”, i giudici costituzionali di Karlsruhe hanno deliberato che fosse legittimo limitare la libertà d’impresa, in virtù della necessità di tutelare diritti sovraordinati. La città tedesca, dunque, non viola le norme federali sui rifiuti imponendo una tassa e il suo sindaco, Boris Palmer, rivendica la vittoria “per la tutela dell’ambiente, per l’autonomia locale e per la pulizia della città”.

A Tubinga, dunque, si continuerà a pagare la tassa di 50 centesimi per gli imballaggi e le stoviglie monouso, come le tazze da caffè o i vassoi di patatine, e di 20 centesimi per le posate monouso e altri ausili come le cannucce. L’imposta, che porta nelle casse del Comune 800mila euro l’anno, dovrà continuare ad essere applicata “nella vendita di alimenti e bevande per il consumo immediato sul posto”, specificano i giudici costituzionali federali. 

“Questa sentenza della più alta corte tedesca conferma che ne è valsa la pena. Ciò che vediamo a Tubinga da tre anni è stato finalmente riconosciuto legalmente: la tassa sugli imballaggi è efficace, promuove soluzioni riutilizzabili e riduce significativamente l’ondata di rifiuti nel paesaggio urbano”, afferma il sindaco Boris Palmer in una nota pubblicata sul sito del Comune.

Tubinga tassa monouso - Foto David Hertle, Unsplash
Foto David Hertle, Unsplash

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Altre città tedesche pronte per introdurre la tassa

A Tubinga la tassa sul monouso scelta ha già mostrato di ridurre i rifiuti dispersi nei luoghi pubblici e i relativi costi di gestione, incentivando invece il ricorso alle alternative riutilizzabili. La previsione del primo cittadino, che ha festeggiato brindando con una tazza riutilizzabile, è che la decisione della Corte costituzionale federale farà da apripista per decisioni analoghe. “Sappiamo da molte città che stavano aspettando solo la decisione per poter introdurre anche loro una tassa sugli imballaggi basata sul modello di successo di Tubinga. Adesso la strada è aperta. Ecco perché oggi è un buon giorno per la tutela dell’ambiente, ma anche per le idee innovative dei comuni tedeschi”.

Città come Friburgo attendevano proprio la conclusione della controversia giudiziaria per introdurre un’imposta analoga a quella di Tubinga, mentre con l’inizio del 2025 anche Costanza ha imposto il pagamento di 50 centesimi a imballaggio. Ora le associazioni ambientaliste auspicano un’espansione a macchia d’olio dell’iniziativa e invitano tutte le città a introdurre in tempi brevi la tassa sul monouso “modello Tubinga”, dove peraltro – dicono dal Comune – in cinque anni le imprese che producono imballaggi riutilizzabili sono quadruplicate. Dal suo sito web, l’associazione ambientalista DUH invita le comunità tedesche a mobilitarsi: “Richiedi subito l’introduzione di questa tassa nella tua zona e crea facilmente una richiesta per la tua città in pochi clic” si legge.

  
Il commento di McDonald’s

Il commento di McDonald’s non si è fatto attendere: l’azienda punta i riflettori sul consumatore “confuso” e sull’ingiustizia di avere una tassa soltanto in una città e non nelle altre. La decisione della Corte costituzionale federale ha confermato la sentenza emessa nel maggio 2023 dal Tribunale amministrativo federale, che invece aveva ribaltato il giudizio dinanzi al Tribunale amministrativo del Baden-Württemberg, in cui aveva prevalso il negozio della catena di fast food. “Da anni l’azienda di fast food rallenta sistematicamente la tutela dell’ambiente e del clima invece di assumersi la responsabilità – si legge sul sito di DUH –: nel 1998 McDonald’s ha annullato con una causa la tassa sugli imballaggi di Kassel. Quando Tubinga nel gennaio 2022 ha introdotto un’imposta comunale sugli imballaggi usa e getta da asporto, un affiliato di McDonald’s ha fatto causa anche lì. Ma con la decisione della Corte costituzionale federale del 22 gennaio 2025 è chiaro: la tassa sugli imballaggi è consentita”. 

Tubinga tassa monouso
Foto Dalibor Lejev, Pexels

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