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sabato, Dicembre 14, 2024
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A Ecomondo il primo studio LCA sugli imballaggi industriali in legno

Nell’ambito di “Ecomondo 2024 – The green technology expo”, la fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, Assoimballaggi di FederlegnoArredo ha portato al centro del dibattito uno dei temi più rilevanti per il settore degli imballaggi: l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) dei prodotti.

In particolare, durante il convegno “Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione: dalla materia prima alla riciclabilità e compostabilità” è stato presentato lo “Studio LCA sugli imballaggi industriali in legno e casse pieghevoli”, una ricerca pionieristica per il comparto. Condotto dall’Università degli Studi di Firenze per conto di AssoImballaggi, lo studio è  uno strumento fondamentale per conoscere quali sono gli impatti generati da un singolo prodotto lungo l’intero ciclo di vita e fornisce dati cruciali per comprendere gli ambiti in cui intervenire per migliorare le performance complessive lungo tutta la filiera.

“Il settore degli imballaggi in legno si pone come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che l’uso responsabile delle risorse naturali può portare a soluzioni con un impatto ambientale ridotto” sottolinea Andrea Attilio Gava, presidente di Assoimballaggi. “Le nostre aziende sapranno rispondere alle nuove esigenze del mercato migliorando i già ottimi impatti complessivi dei prodotti, ponendosi quindi come partner in grado di aiutare l’intera filiera nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, fissati dalle direttive Ue e dagli accordi internazionali. Una sfida che ci sentiamo pronti a cogliere, che potrà far crescere e qualificare tutto il nostro settore, garantendo al mercato degli imballaggi in legno un ruolo primario, in un’ottica di logistica sostenibile”.

Un ciclo di vita a impatto positivo

Lo studio mette in evidenza che l’intero ciclo di vita di un imballaggio industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, questi imballaggi si possono facilmente riciclare per produrre altri prodotti a base legnosa, come per esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO2.

“Assoimballaggi è una delle prime associazioni in Europa ad aver condotto uno studio di tale portata. La sostenibilità è una delle nostre priorità e il nostro impegno è rivolto a supportare gli associati nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. Da questo punto di vista gli studi LCA sono uno strumento fondamentale per comprendere gli impatti ambientali dei prodotti come punto di partenza per definire efficaci strategie di miglioramento” conclude Gava. “Allo stesso tempo, siamo consapevoli del ruolo cruciale che svolgiamo nelle filiere in cui operiamo, e vogliamo umilmente sottolineare il valore che portiamo al mercato: i prodotti che progettiamo e fabbrichiamo ogni giorno, con l’aiuto dei nostri preziosi collaboratori, sono strumenti essenziali per tutto il settore manifatturiero italiano e non solo.”

FederlegnoArredo
Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione | Crediti Francesco Rucci | Courtesy FederlegnoArredo

L’analisi e le sfide della filiera

Il convegno ha anche offerto un’analisi approfondita della filiera dell’imballaggio, dalla gestione sostenibile delle foreste alla riciclabilità del prodotto finale. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, un aspetto strettamente correlato allo studio LCA riguarda gli impatti dei trasporti per l’approvvigionamento delle materie prime, oggi prevalentemente importate da altri paesi UE o extra UE.

Una delle sfide importanti in questo ambito è riuscire a sviluppare filiere forestali nazionali, che possono portare importanti benefici sia in termini ambientali, con la riduzione degli impatti dei trasporti, ma anche sociali ed economici. Proprio in questo ambito sta lavorando FederlegnoArredo, tra i soci fondatori del Cluster Italia Foresta Legno, che si pone l’obiettivo di supportare progetti che promuovano filiere forestali corte.

Assoimballaggi si sta occupando anche di affrontare alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN 13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. Mentre è in discussione l’aggiornamento dello standard europeo, Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione. Il legno, infatti, è un materiale biodegradabile e compostabile.

Il comparto imballaggi fattura circa 2,5 miliardi di euro, come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, è composto da circa 2 mila aziende e occupa circa 17mila addetti.

La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, subiscono un processo per cui divengono componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo. FederlegnoArredo ha lavorato molto con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo – anche per finalità differenti dall’imballaggio da cui deriva – è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Un risultato che consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, comprese cassette in legno e imballaggi industriali, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera.

FederlegnoArredo
Speaker del convegno “Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione”

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