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venerdì, Novembre 15, 2024

6 consigli per una cucina zero waste (o quasi)

Dal luogo della casa dove si producono più rifiuti è possibile attuare pratiche circolari? Alcuni consigli da attuare, per risparmiare

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

La lotta per ridurre sprechi e rifiuti in casa continua di giorno in giorno. Vi abbiamo già parlato di come ridurre i prodotti usa e getta in bagno per limitare l’impatto ambientale di questa stanza. Ora passiamo al luogo che ne rappresenta letteralmente il focolare: la cucina, la parte dell’abitazione dove solitamente si trascorre molto tempo, da soli o in compagnia, ma anche quella in cui si accumulano più rifiuti.

Anche in questo caso, seguendo dei semplici consigli, è possibile fare scelte eco friendly volte a dare un taglio ai prodotti monouso per rendere la cucina zero waste o quasi. Si tratta di acquisire delle buone abitudini che oltre a mettere a dieta la pattumiera, aiutando così il pianeta, vi faranno risparmiare. Andiamo alla loro scoperta.

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Le alternative green all’acqua in bottiglia

Ancora oggi molte persone sono solite acquistare acqua in bottiglia in sostituzione di quella che fuoriesce dai rubinetti di casa considerata non bevibile. A ben vedere, salvo indicazione contraria delle autorità preposte, l’acqua che giunge nelle nostre abitazioni è sempre potabile, quindi perché non usufruirne? Pensate a quanto si ridurrebbe il quantitativo dei rifiuti che si producono giornalmente dicendo addio alle famigerate bottigliette.

Una delle ragioni che spinge però molti ad optare per una scelta non amica dell’ambiente deriva dal fatto che il gusto dell’acqua di “casa”, sebbene assolutamente potabile, spesso non risulta gradevole a causa della presenza di calcio o cloro, ma non perdiamo la speranza: le soluzioni esistono per non cedere alla tentazione della bottiglia di plastica.

Dalle caraffe filtranti, agli addolcitori, passando per i depuratori tante le alternative che possono aiutare ad assaporare un buon bicchiere d’acqua di rubinetto contribuendo così anche ad una cucina quasi zero waste. E se amate le bollicine? In questo caso sarà sufficiente munirsi di un gasatore che vi consentirà anche di scegliere il grado di frizzantezza. Pensate al risparmio che può portare questa scelta sia per voi che per l’ambiente.

Addio pellicola di plastica usa e getta: arrivano la versione in cera d’api e i coperchi in silicone

Tra i prodotti monouso più utilizzati in cucina vi è la classica pellicola usa e getta trasparente per alimenti usata sia per conservare i cibi sia per trasportarli fuori casa. Una volta svolta la sua funzione questa finisce inesorabilmente nella pattumiera (della raccolta della plastica), ma un’alternativa green e riutilizzabile esiste e va sempre più di moda: il Bees Wrap o telo in cera d’api. Si tratta di un tessuto in cotone, preferibilmente biologico, ricoperto di c’era d’api – o cera candelilla nella versione vegan – che, una volta riscaldato con lo strofinio delle mani, può assumere la forma desiderata per avvolgere gli alimenti. Una volta utilizzato il telo può essere lavato, fatto asciugare e quindi riutilizzato o, se è giunto a fine vita (si stima una durata di circa 6 mesi/ un anno) potrà essere restaurato con l’applicazione di nuova cera.

Sul web esistono anche dei tutorial per preparare in casa questi teli, ma se il risultato non fosse soddisfacente oggi si trovano facilmente nei negozi di prodotti biologici.

Sempre come alternativa alla pellicola vi sono poi i coperchi in silicone, si possono trovare di diverse forme e dimensioni, e si adattano a qualsiasi contenitore: bicchieri, ciotole e pentole. Possono solitamente essere lavati in lavastoviglie e utilizzati sia in forno che nel microonde, ma anche per conservare i cibi in frigorifero e nel freezer.

Contenitori per riporre gli alimenti a minimo impatto ambientale

Oltre alla classica pellicola spesso per riporre gli alimenti o come porta merende si utilizzano dei sacchettini usa e getta.  Anche in questo caso si tratta di un inutile spreco visto che le alternative riutilizzabili non mancano.

Si potrebbe ad esempio optare per dei barattoli di vetro (magari riutilizzando quelli avanzati da altri acquisti alimentari) con coperchio in alluminio, ideali sia per cibi umidi che secchi, il cui utilizzo può potenzialmente avere un tempo illimitato. In questo caso è però importante fare attenzione ai liquidi, se il contenitore viene immesso nel freezer, l’alimento congelando e aumentando di massa, potrebbe rompere il contenitore: quindi in questo caso meglio leggere bene l’etichetta per sincerarsi che sia idoneo al congelamento.

Altra possibilità è quella dei contenitori riutilizzabili in alluminio o acciaio da usare magari in abbinato al telo di cera d’api o con i suoi appositi coperchi.

Esistono poi dei sacchetti realizzati in silicone usati anche per riporre il cibo in congelatore. Una volta utilizzati, possono essere lavati a mano o in lavastoviglie e sono pronti per tornare nuovamente a lavoro.

I tappetini da forno

La carta forno è uno di quegli aiuti in cucina di cui sembra non si possa fare a meno soprattutto per chi ama preparare i suoi manicaretti evitando di ungere teglie e tortiere con burro e olio.

Senza quindi rinunciare a questo utilissimo prodotto vi portiamo alla scoperta del suo omologo green: i tappetini da forno, solitamente in silicone.

Si tratta di un foglio antiaderente che svolge la stessa funzione della classica carta forno: sarà quindi sufficiente adagiarlo sulla teglia e poi porvi le pietanze e il gioco è fatto. Il vantaggio? Una volta usato potrà essere lavato e riutilizzato all’infinito. Molti sono anche tagliabili per adattali alle diverse esigenze gastronomiche.

Una bella idea, non credete?

Carta assorbente, come farne a meno?

Si è butta dell’acqua in cucina, il tavolo da pranzo è sporco, va asciugata una taglia, cosa utilizzare? Per molti la risposta a questa domanda è la carta assorbente dei famosi rotoloni, uno strappo che sembra risolvere tanti problemi, ma che costa molto caro all’ambiente. Sarà sufficiente guardare nella pattumiera per vedere quanti di questi fogli finiscono giornalmente nella spazzatura. Per evitare questo sperpero un primo sostituto green è il classico asciugamano, o strofinaccio, di stoffa che può essere realizzato anche dando una seconda vita a vecchie lenzuola abbandonate all’interno degli armadi.

Se però proprio allo strappo non sapete rinunciare un’alternativa in commercio è il panno in fibra di bamboo riutilizzabile. Ogni foglio può essere lavato e riutilizzato tantissime volte (i produttori assicurano fino ad oltre 80 lavaggi) e sono super resistenti e assorbenti.

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Un tè zero waste

Bere una buona tazza di tè o un infuso anche solo per spezzare la routine quotidiana è un momento di relax che accomuna molte persone. Ma vi siete mai chiesti quante bustine ogni giorno possono entrare nel cestino dei rifiuti? Troppe. Oggi in verità sempre più aziende stanno operando per utilizzare involucri in materiali riciclabili come cellulosa e carta, ma esiste una soluzione ancora più green: gli infusori per il tè in acciaio.

Se ne trovano di varie forme come, ad esempio, una pallina bucherellata con una catenella, oppure simili ad una “pinza”, ma le modalità di utilizzo sono identiche: si apre il contenitore si versa il tè o le tisane, acquistate sfuse, si richiude e il tutto si immerge nell’acqua calda.

Basterà poi lavarli e saranno pronti per essere usati nuovamente.

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