mercoledì, Agosto 13, 2025

Ecomondo 2025, il Textile District guarda al futuro del tessile e della moda

Il distretto tessile è uno spazio di incontro per professionisti e aziende in cui confrontarsi sullo sviluppo futuro del settore, per promuoverne sostenibilità, circolarità, tracciabilità e trasparenza. Vi raccontiamo presente, passato e futuro del fiore all'occhiello di Ecomondo 2025

Silvia Santucci
Silvia Santucci
Giornalista pubblicista, dal 2011 ha collaborato con diverse testate online della città dell’Aquila, seguendone le vicende post-sisma. Ha frequentato il Corso EuroMediterraneo di Giornalismo ambientale “Laura Conti”. Ha lavorato come ufficio stampa e social media manager di diversi progetti, tra cui il progetto “Foresta Modello” dell’International Model Forest Network. Nel 2019 le viene assegnata una menzione speciale dalla giuria del premio giornalistico “Guido Polidoro”. Dal 2021 lavora all'interno della squadra di EconomiaCircolare.com come redattrice. Da gennaio 2025 è socia della cooperativa Editrice Circolare

Quello di Ecomondo è diventato negli anni un appuntamento importante in Europa e nel bacino del Mediterraneo per chi si occupa di green, blue and circular economy. Tra i tanti contenuti nella quattro giorni di manifestazione, – che in questa 28esima edizione si terrà dal 4 al 7 novembre, alla Fiera di Rimini – un caposaldo degli ultimi anni è stato il tessile: un tema caldo sia in termini di normativa, con le ultime novità del settore, che di ricerca e innovazione cui, non a caso, dal 2021 è dedicata un’area ad hoc. Si tratta del Textile District, uno spazio espositivo che coinvolge tutti gli attori della filiera e propone un ricco palinsesto di eventi mirato a catalizzare l’attenzione verso un modello più sostenibile del settore.

Scopriamo meglio, attraverso la guida di Silvia Gabellini, Senior Sales Account di Ecomondo, come ha avuto origine l’idea del distretto e quali sono i passi che ha compiuto nel tempo per arrivare ad essere un’area di scambio per i principali stakeholder della filiera.

Leggi anche: Ecomondo 2025, a Rimini torna la fiera della sostenibilità con una rinnovata veste internazionale

Textile District, come nasce uno spazio di incontro

“Quando l’Europa ha cominciato ad affrontare il delicato problema del rifiuto tessile, – racconta Silvia Gabellini – Ecomondo ha creato il Textile District. Il progetto nasce nel 2021 come un punto di incontro strategico per i principali attori della filiera, creando un ambiente dinamico di scambio e collaborazione”. 

Il distretto ha una duplice anima: qui trovano spazio sia aziende espositrici che lavorano per portare innovazione e sostenibilità nella filiera tessile attraverso nuove tecnologie, sia seminari tematici che trattano argomenti di enorme importanza strategica. 

Negli anni l’area si è affermata, lo dicevamo, come un punto di incontro strategico per gli attori della filiera, quello che Gabellini definisce il place to be se si parla di transizione green nell’industria tessile: “La filiera del tessile sta vivendo una fase di grande cambiamento ed adattamento alle nuove normative che parlano di sostenibilità. Le realtà che hanno partecipato e collaborato con il Textile District in Ecomondo ne riconoscono la strategicità in quanto uno dei punti di forza del progetto è proprio quello di essere inserito dentro uno degli eventi più grandi al mondo dove il focus è proprio la sostenibilità”.

Già nel 2021 era presente all’interno del distretto un’area istituzionale di rappresentanza con partner che ad oggi mantengono viva la collaborazione, come  la Next Technology Tecnotessile, uno dei principali centri di ricerca con sede a Prato, e UNIRAU, associazione nazionale che raggruppa le aziende impegnate nella raccolta, nel riuso e nel riciclo di indumenti usati. “Anno dopo anno, – prosegue Gabellini  abbiamo sviluppato il progetto posizionandolo nel cuore del settore merceologico dedicato alla valorizzazione dei materiali, stretto accordi con media partner, coinvolto associazioni nazionali e internazionali così come i consorzi di categoria, presenziato eventi di settore e aperture di nuovi impianti sul territorio nazionale, investito su brand identity, marketing e comunicazione, potenziato i contenuti proposti dal nostro Comitato Tecnico Scientifico (CTS)

Textile District | Foto: Ecomondo

Dal progetto ai risultati

Come anticipato, uno degli scopi del distretto è quello di mettere in connessione mondo dell’imprenditoria, enti, cittadini e istituti di ricerca per trovare soluzioni in grado di limitare gli enormi impatti del tessile. Tra i risultati positivi riscontrati in questi anni, raccontano gli organizzatori, c’è sicuramente il Tavolo di Lavoro Tessile, nato ad Ecomondo 2024. Si tratta di uno spin off del CTS di Ecomondo composto dai principali opinion leader e addetti ai lavori della filiera tessile. Il Tavolo di Lavoro ha lo scopo di produrre dei convegni faro che vanno ad approfondire con i loro contenuti gli argomenti più strategici e tecnici coprendo l’intera filiera. Per la nuova edizione si sono uniti all’iniziativa tutti i consorzi di categoria che parteciperanno ad un unico evento di scambio e confronto.

Nel 2025 si avrà inoltre la partecipazione di importanti realtà internazionali del settore, fra cui EURIC (Eurpean Recycling Industries’ Confederation) con la quale vi è un accordo di collaborazione ed EUARATEX, che verrà coinvolta nelle iniziative focalizzate sulla normativa europea.

Leggi anche: Tutta l’economia circolare emersa a Ecomondo: RAEE, EPR, DRS, greenwashing e molto altro

Il Textile District nella nuova edizione di Ecomondo

textile district ecomondoIl distretto ad oggi occupa più di 400 metri quadrati, e nell’edizione 2025 di Ecomondo ospiterà aziende che si dedicano al riciclo, centri di ricerca, consulenza e certificazione, meccanotessile e best practice. Nel cuore del distretto ci sarà la sala Workshop dove si terranno tutte le conferenze tematiche. Gli espositori avranno l’opportunità di presentarsi al mercato, il Tavolo di Lavoro Tessile porterà 5 seminari tematici che avranno come focus riciclo meccanico e chimico, aggiornamento normativo su EPR, end of waste, regolamento REACH, digital product passport e greenwashing. Si tratterà, inoltre, della gestione degli scarti di produzioni, PFAS, risorse idriche ed energetiche: nonché ai avrà un focus su second hand ed export con un paese target. 

Leggi anche: Ecomondo, presentato il Quaderno sul Tessile. “La prima necessità del settore è ridurre i rifiuti”

EconomiaCircolare.com, protagonista del distretto tessile

Il nostro magazine ha negli anni rafforzato la propria presenza ad Ecomondo, e in particolare proprio all’interno del distretto tessile. Quella della sostenibilità del settore della moda e del tessile è infatti uno dei temi ricorrenti del magazine che è stato declinato nel corso del tempo non solo attraverso approfondimenti verticali, come Speciali o convegni dedicati, ma anche e soprattutto attraverso ben due edizioni dei Quaderni di EconomiaCircolare.com, di EconomiaCircolare.com, una linea di testi di analisi interamente dedicata all’economia circolare e a specifici aspetti della circolarità.

Il primo sul tema, “Sfide per un tessile circolare. Dall’ecodesign alla seconda vita dei materiali”, è stato pubblicato nel 2021, in collaborazione con Ecomondo. Il secondo da titolo “Trame sostenibili. Il futuro del tessile tra responsabilità estesa e approccio di filiera” del 2023 allarga lo sguardo alla responsabilità estesa del produttore (EPR)

IL PROGRAMMA COMPLETO DI ECOMONDO 2025

© Riproduzione riservata

spot_imgspot_imgspot_img

POTREBBE INTERESSARTI

Ultime notizie