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venerdì, Novembre 15, 2024

Mosaico Verde, in tre anni piantati oltre 267mila alberi. “Sinergia tra pubblico, privato e terzo settore”

Dal 2018 al 2021, grazie al contributo di aziende ed enti locali, AzzeroCO2 e Legambiente hanno permesso la riforestazione di 238 ettari di aree verdi. Ora si punta a una loro corretta tutela e gestione. "In modo che possano crescere e creare boschi, fasce di protezione, aree verdi urbane, barriere antirumore"

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Redazione EconomiaCircolare.com

“Albero dopo albero”. È l’evocativo titolo del dossier lungo 128 pagine che racconta “3 anni di progetti per riforestare l’Italia con Mosaico Verde”. Si tratta della campagna nazionale  promossa da AzzeroCO2 – che da anni supporta le aziende e gli enti pubblici nel migliorare le performance energetico-ambientali – e Legambiente – l’associazione ambientalista più diffusa in Italia – con lo scopo di riqualificare il territorio italiano e tutelare i boschi esistenti.

I risultati sono stupefacenti: nel triennio 2018-2021 al territorio italiano sono stati aggiunti 238 ettari di boschi, piantando oltre 267mila alberi in 60 aree gestite da Comuni e Enti Parco di 15 regioni italiane, per i quali si stima nei prossimi anni un assorbimento di circa 186.900 tonnellate di CO2 (nel ciclo di vita medio degli alberi). Numeri straordinari, grazie anche al supporto di aziende ed enti locali fortemente motivati a dare il proprio contributo nella lotta ai cambiamenti climatici e nella costruzione di un futuro più sostenibile.

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Dalla resilienza al bene comune

Resilienza e bene comune: sono le due parole chiave attorno alle quali si modella l’introduzione del dossier, scritta dall’amministratore delegato di AzzeroCO2 Sandro Scollato. “Era l’autunno del 2008 quando AzzeroCO2 ottenne l’asseverazione del primo bosco italiano realizzato secondo gli standard definiti dal Protocollo di Kyoto e idoneo a tutti gli effetti per la generazione di crediti di riduzione delle emissioni per il mercato volontario (VER’s) – ricorda Scollato – Sono passati circa 13 anni da allora e il nostro impegno in prima linea per la lotta al cambiamento climatico non si è mai arrestato. Ci sono stati 9 governi, 13 conferenze internazionali sul clima, il pacchetto 2020 per il clima e l’energia della UE, e ancora il quadro per il clima e l’energia al 2030, 5 conti energia per la diffusione del fotovoltaico in Italia, la crisi del petrolio, gli obiettivi di sviluppo sostenibile, ma anche tempeste di vento, alluvioni, terremoti, foreste distrutte dal fuoco e infine, una pandemia senza precedenti con la quale purtroppo stiamo ancora facendo i conti”.

Per mettere a sistema interventi puntuali ma spesso poco raccontati, nel 2018 AzzeroCO2 lancia Mosaico Verde, una grande campagna di riqualificazione del territorio, i cui risultati sono stati presentati a Roma negli scorsi giorni presso la Sala dell’Aranciera all’Orto Botanico.

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“Il pilastro fondamentale è costituito dai cittadini”

L’operato portato avanti con la campagna Mosaico Verde sin dall’inizio è stato di agire per la tutela e il recupero delle aree verdi in Italia contribuendo in tal modo al raggiungimento di alcuni degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dalle Nazioni Unite. Tra le azioni più rilevanti che si possono compiere per ridare ossigeno ad un Pianeta in difficoltà vi sono infatti quelle volte a riqualificare e a gestire in maniera sostenibile il patrimonio forestale. I progetti realizzati sono stati resi possibili grazie alle aziende – 22 ad oggi le aderenti – che hanno scelto di integrare Mosaico Verde all’interno delle loro strategie di Responsabilità Sociale d’Impresa e di riduzione dell’impronta ambientale e ai Comuni e agli Enti parco – 86 quelli che hanno aderito e 40 in corso di adesione – che non avendo risorse sufficienti per incrementare le aree verdi o gestire in modo sostenibile quelle esistenti, hanno reso disponibili aree nei loro territori per realizzare i diversi progetti.

“I numeri e i risultati raggiunti dalla campagna Mosaico Verde, in questi primi tre anni di attività, parlano chiaro: ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta e che l’asse tra associazioni, enti pubblici e privati funziona bene – ha commentato Antonio Nicoletti, responsabile Aree Protette e Biodiversità di Legambiente – Ovviamente questa collaborazione è retta dal pilastro fondamentale ovvero i cittadini tutti, i quali si impegnano in prima persona per dare un futuro più sostenibile alle nuove generazioni. Piantare alberi, tenendo sempre conto delle esigenze dei diversi territori e dei diversi tipi di suolo, è un’azione semplice e alla portata di tutti ma che gioca un grande ruolo nella lotta al cambiamento climatico. È quello che sino ad oggi abbiamo fatto in collaborazione con AzzeroCO2 con la campagna Mosaico Verde ed è quello che faremo con il nuovo progetto Life Terra, cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE e di cui Legambiente è l’unico partner italiano. Life Terra coinvolge 15 organizzazioni in 8 diversi paesi europei d ha l’ambizioso obiettivo di piantare 500 milioni di alberi in tutta Europa nei prossimi 5 anni, di cui più di 9 milioni in Italia. Purtroppo, le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria hanno rallentato la realizzazione di eventi e di piantumazioni ma ora siamo pronti a partire coinvolgendo tantissimi cittadini insieme a enti pubblici e privati e con il supporto della campagna Mosaico Verde. La missione è migliorare la qualità del capitale naturale del nostro Paese aumentando le foreste urbane e la qualità delle nostre città”.

Il sostegno, inoltre, di tante istituzioni, tra Ministeri, Associazioni, Università e organizzazioni che promuovono la sostenibilità in Italia, ha fatto sì che la Campagna Mosaico Verde sia cresciuta e abbia acquisito una reputazione consolidata nel campo della riqualificazione e rigenerazione del territorio italiano.

“L’Italia possiede un grande patrimonio forestale che copre il 36% della superficie nazionale e richiede una gestione responsabile e sostenibile – ha affermato la dott.ssa Alessandra Stefani, Direzione generale dell’economia montana e delle foreste del Mipaaf – L’estrema frammentazione di queste ingenti superfici richiede interventi di ricucitura per potenziarne la funzionalità. Mettere a dimora nuclei di alberi, in filari, gruppi, boschetti aiuta questo processo, purché le specie siano autoctone e provengano dalla medesima regione ecologica nella quale sono messe a dimora”.

Ora la tutela e la corretta gestione

Sia nel dossier di Mosaico Verde che durante la presentazione dei risultati, sono illustrati anche gli step principali attraverso i quali la campagna Mosaico Verde opera per garantire una corretta gestione delle aree forestali: pulizia del bosco, recupero sentieristica, stabilizzazione del suolo, rinnovazione naturale, adozione di misure antincendio, cure colturali e manutenzione.

“Oltre ad essere un esempio di sinergia felice tra pubblico, privato e terzo settore, con i risultati raggiunti negli ultimi tre anni la campagna Mosaico Verde promossa da AzzeroCO2 e Legambiente dimostra in modo concreto quanto sia importante piantare alberi e tutelare le nostre foreste. – ha commentato la vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera Rossella Muroni – Grazie all’assorbimento di anidride carbonica e acque piovane, alla stabilizzazione del suolo e alla mitigazione delle isole di calore, infatti, gli alberi sono alleati strategici nella lotta al dissesto idrogeologico e ai cambiamenti climatici in atto. E sono un bene comune che rende più belle e vivibili anche le nostre città. Piantarli e proteggerli significa quindi accrescere il benessere collettivo”.

L’obiettivo, come spiega bene nell’introduzione al dossier l’ad di AzzeroCo2 Sandro Scollato, non è soltanto quello di piantare alberi, in una sorta di gara green con altre iniziative simili. “La parte forse più importante del nostro lavoro con Mosaico Verde è far sì che questi alberi possano crescere e creare boschi, fasce di protezione, aree verdi urbane, barriere antirumore – scrive – È quindi  molto importante monitorare gli impianti, realizzare le irrigazioni e il risarcimento delle fallanze, controllare nei primi anni di vita lo stato di  salute di tutti i progetti per aiutarli a diventare  forti e autonomi, in grado di proseguire il loro cammino da soli”.

Inoltre “l’Italia non ha distese sterminate di terreni pronti per essere rimboscati, mentre possiede un enorme patrimonio boschivo che necessita di essere gestito in modo responsabile e sostenibile per poter contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 del sistema Paese e per poter continuare a generare quei servizi ecosistemici che sono ormai riconosciuti come fondamentali per l’equilibrio della natura e di tutti gliesseri viventi”.

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