giovedì, Agosto 14, 2025

Rafael Eudes (GAIA) “Un trattato sulla plastica inutile è peggio di uno che non soddisfa tutti”

Durante il suo intervento ai lavori di apertura della fase negoziale in corso a Ginevra per il trattato sull’inquinamento da plastica dell’ONU, Rafael Eudes, che rappresento Aliança Resíduo Zero Brasil e GAIA, ha evidenziato aspetti fortemente legati all’a plastica, come giustizia ambientale, clima, multilateralismo

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Redazione EconomiaCircolare.com

Dopo l’intervento di John Beard Jr alla plenaria di apertura del round di negoziati per un Trattato Globale sulla Plastica, pubblichiamo quello di Rafael Eudes, presente a Ginevra per Aliança Resíduo Zero Brasil e per la Global Alliance for Incinerator Alternatives (GAIA). A più di una settimana dall’inizio dei lavori, le parole di Rafael mantengono tutta la loro attualità. Non solo per il riferimento alle procedure per l’approvazione del trattato (il consensus) che sono diventate uno dei temi caldi dei lavori, ma anche perché tengono al centro del discorso tutto il ciclo di vita della plastica, contro approcci riduzionisti che ancora in questi giorni vorrebbero limitare il perimetro del trattato alla sola gestione del fine vita. E perché ricordano i waste pickers, la quesitone climatica e quella della giustizia ambientale, e il tema del multilateralismo, in un periodo in cui questa caparbia forma di dialogo e di attenzione agli altri sembrerebbe destinata all’estinzione.

 

 

llustri delegati,

sono Rafael Eudes e rappresento Aliança Resíduo Zero Brasil e GAIA, una rete di oltre 1.000 organizzazioni che promuovono soluzioni concrete per porre fine all’inquinamento da plastica.

Ribadiamo il nostro incrollabile impegno a favore di un trattato giuridicamente vincolante che protegga la salute, sostenga i diritti umani, garantisca una giusta transizione per le comunità vulnerabili, i lavoratori della filiera della plastica e riconosca esplicitamente il ruolo indispensabile dei raccoglitori di rifiuti. Questo trattato deve coprire l’intero ciclo di vita della plastica, dall’estrazione allo smaltimento, come chiaramente richiesto dalla Risoluzione 5/14 dell’UNEA.

Sia chiaro: la plastica non è mai stata essenziale per lo sviluppo. Rappresenta solo lo 0,6% del PIL mondiale, concentrato in dieci Paesi. Eppure provoca ogni anno danni per 4,4 trilioni di dollari, di cui 1,5 trilioni in costi sanitari. I numeri rivelano un sistema sbagliato che premia la distruzione rispetto al benessere. È indifendibile.

Un trattato senza una bussola morale è solo inchiostro su carta. La giustizia deve essere la direzione e la dignità la destinazione. Sosteniamo quindi gli oltre 100 Paesi che chiedono limiti coraggiosi e scientificamente fondati alla produzione di plastica. Senza di ciò, non potremo mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C o costruire economie resilienti.

Il multilateralismo è a rischio non per il disaccordo, ma perché l‘unanimità è stata strumentalizzata per bloccare il progresso. Il voto non è divisione, è democrazia. Permette ai Paesi di agire in base alle proprie capacità nazionali, così spesso invocate in questa sala, senza paralizzare l’ambizione collettiva. Se la sovranità non è negoziabile, lo è anche il diritto degli altri a progredire.

Noi, società civile, sebbene ci sia stata ripetutamente negata una partecipazione significativa, rimaniamo uniti nello scopo. Non chiediamo carità, ma coraggio. La strada verso l’accordo deve rimanere aperta, anche se non c’è l’unanimità. Un trattato che non riesce a produrre effetti è molto più pericoloso di uno che non riesce a soddisfare tutti.

Esortiamo tutte le Parti: ascoltate, non solo gli uni gli altri, ma anche i vostri cittadini. In tutto il mondo, i cittadini hanno raggiunto una notevole convergenza nel chiedere un trattato ambizioso. Questa chiarezza deve ancora trovare riscontro in questo processo. C’è ancora tempo per essere all’altezza del momento e scrivere un’eredità che le generazioni future celebreranno, non rimpiangeranno. La storia giudicherà le scelte fatte in questa stanza. Il momento di agire è adesso.

Leggi anche lo SPECIALE | Trattato sulla Plastica

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