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domenica, Novembre 17, 2024

Boom dell’export dei materiali riciclabili nell’Unione Europea

In un anno l’Unione europea ha esportato 8,5 milioni di tonnellate di prodotti riciclabili (carta, plastica e vetro) verso paesi extra UE, con un aumento del 34% rispetto al 2022, mentre le importazioni sono diminuite del 19%. Preoccupano invece i dati relativi ai prodotti green

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Redazione EconomiaCircolare.com

Dai dati Eurostat arriva una buona notizia per l’Unione Europea: i 27 Stati membri hanno fatto registrare nel complesso un “marcato aumento” (così lo definisce l’Ufficio Statistico dell’UE) delle esportazioni di materiali riciclabili. Un fatto che testimonia le potenzialità dell’industria europea del riciclo, di cui il comparto italiano è a sua volta una delle eccellenze riconosciute, e che appare un ulteriore segnale positivo di cui terrà certamente conto Ecomondo, l’evento annuale che si tiene a Rimini dal 5 all’8 novembre e che rappresenta la più importante vetrina italiana per la green and circular economy.

Nel 2023 l’UE ha esportato 8,5 milioni di tonnellate di prodotti riciclabili (carta, plastica e vetro) verso paesi extra UE, con un aumento del 34% rispetto al 2022 (6,4 milioni di tonnellate), mentre le importazioni sono diminuite del 19% a 3,2 milioni di tonnellate, in calo rispetto alle 4 milioni di tonnellate nel 2022. Rispetto al 2013, queste esportazioni sono diminuite del 5%, passando da 9,0 a 8,5 milioni di tonnellate (per lo più a causa di un calo del 44% delle esportazioni di plastica tra il 2013 e il 2023), mentre le importazioni sono rimaste stabili a 3,2 milioni di tonnellate.

È stata la carta il prodotto riciclabile più esportato, pari all’81,6% delle esportazioni (7,0 milioni di tonnellate), seguita dalla plastica (15,6%; 1,3 milioni di tonnellate) e dal vetro (2,8%; 0,2 milioni di tonnellate). Nello stesso anno sono state importate 1,7 milioni di tonnellate di carta, pari a oltre la metà (51,2%) di tutti i prodotti riciclabili importati. La seconda più grande categoria di importazione è stata il vetro (25,4%, 0,8 milioni di tonnellate), seguito dalla plastica (23,4% e 0,7 milioni di tonnellate).

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Le destinazioni e le forniture del riciclo UE

Nel 2023 l’India è stata la più grande destinazione delle esportazioni di carta riciclabili (32% delle esportazioni totali di carta extra-UE), seguita da Indonesia (17%) e Vietnam (13%).

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Per quanto riguarda le esportazioni di plastica riciclabile il primo posto nelle destinazioni va alla Turchia (22% del totale delle esportazioni di plastica extra-UE), seguita dalla Malesia (21%) e dall’Indonesia (19%). Nel 2023 il vetro riciclabile è stato esportato prevalentemente nel Regno Unito (il 39% del totale dell’export extra-UE di vetro), Moldavia (10%) e Turchia (9%).

Il Regno Unito  comunque fa la parte del leone per quel che riguarda le forniture di materiali riciclati: il 31% delle importazioni totali di carta, il 47% delle importazioni di plastica e il 36% delle importazioni di vetro. Il secondo più grande fornitore di carta riciclabile sono stati gli Stati Uniti (29% delle importazioni di carta extra-UE), seguiti dalla Svizzera (18%). Le importazioni di plastica riciclabile provengono anche in questo caso dagli Stati Uniti (8%), seguita dalla Norvegia (7%). Dietro al Regno Unito nelle importazioni di vetro ci sono ancora una volta gli Stati Uniti (29%), seguiti dalla Svizzera (12%).

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Le importazioni di prodotti green sono superiori alle esportazioni

Se il riciclo fa registrare buone performance in Europa non può dirsi altrettanto per i prodotti green. I dati di Eurostat testimoniano che nel 2023 l’UE ha importato 19,7 miliardi di euro di pannelli solari, 3,9 miliardi di euro di biocarburanti liquidi e 0,3 miliardi di turbine eoliche da Paesi extra UE.

“Il valore dei pannelli solari importati – scrive Eurostat – è diminuito del 12% rispetto al 2022 a causa di un calo dei prezzi, mentre la quantità è aumentata del 5%. Le importazioni di biocarburanti liquidi hanno registrato un calo del valore del 22%, con un modesto calo del 2% in quantità. Le importazioni di turbine eoliche sono diminuite in modo significativo durante questo periodo, con una diminuzione del valore del 66% e una diminuzione del 68% della quantità.Allo stesso tempo, l’UE ha esportato 0,9 miliardi di euro di pannelli solari, 2,2 miliardi di euro di biocarburanti liquidi e 2,0 miliardi di euro in turbine eoliche. A differenza dei pannelli solari e dei biocarburanti liquidi, le esportazioni di turbine eoliche hanno superato in modo significativo i valori precedenti. La Cina è stata di gran lunga il più grande fornitore di pannelli solari, rappresentando il 98% di tutte le importazioni. Le turbine eoliche sono state importate principalmente dall’India (59%) e dalla Cina (29%). Per i biocarburanti liquidi, la Cina guida il gruppo degli Stati esportatori con il 36%, seguita dal Regno Unito con il 13% e dal Brasile con il 12%”.

riciclo prodotti green

Sui pannelli solari, come è noto, c’è un gigante economico – la Cina – che opera in una posizione di sostanziale monopolio, per lungimiranza propria e per incapacità altrui. A sorprendere in parte è la conferma, e anzi l’aumento, delle forniture cinesi sui biocarburanti: lo Stato asiatico viene osteggiato da gran parte dell’Ue quando si parla di elettrico, auspicando giustamente una maggiore indipendenza degli Stati membri, ma nulla si dice sulla dipendenza crescente in merito ai biocarburanti. Un dato, quello di Eurostat, che deve invece far riflettere nazioni come l’Italia che sui biocarburanti stanno puntando moltissimo.

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