giovedì, Novembre 6, 2025

L’outfit perfetto è già qui! Lo swap party nella sitcom Circolare Conviene

Nuova puntata della web sitcom Circolare Conviene dedicata ad una buona pratica perfetta per questo periodo dell’anno: lo swap party

Silvia Santucci
Silvia Santucci
Giornalista pubblicista, dal 2011 ha collaborato con diverse testate online della città dell’Aquila, seguendone le vicende post-sisma. Ha frequentato il Corso EuroMediterraneo di Giornalismo ambientale “Laura Conti”. Ha lavorato come ufficio stampa e social media manager di diversi progetti, tra cui il progetto “Foresta Modello” dell’International Model Forest Network. Nel 2019 le viene assegnata una menzione speciale dalla giuria del premio giornalistico “Guido Polidoro”. Dal 2021 lavora all'interno della squadra di EconomiaCircolare.com come redattrice. Da gennaio 2025 è socia della cooperativa Editrice Circolare

Tempo di vacanze all’orizzonte e del grande caldo in arrivo: succede allora che mettendo via le scatole dell’armadio invernale possiamo accorgerci di avere diversi vestiti che non usiamo più. Come i lettori e le lettrici di EconomiaCircolare.com sanno, in questi casi ci sono tanti modi per rimediare ed avere un armadio più leggero e sostenibile, ma non è sempre così semplice. 

È quello che accade a Chiara nella nuova puntata di Circolare Conviene, la web sitcom prodotto dal magazine EconomiaCircolare.com, in collaborazione con GreenFactor.it, che racconta con leggerezza le piccole sfide quotidiane che due coinquiline – la giornalista ambientale Letizia Palmisano e la communication specialist e attrice, Chiara Iannaccone – devono affrontare per vivere in modo più sostenibile.

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Le difficoltà del mercatino dell’usato

Il mercatino dell’usato è un’opzione sicura, semplice e veloce per dare via i propri vestiti ed essere sicuri che abbiano una nuova vita, da parte di chi li apprezza al punto da essere disposto ad acquistarli. Inoltre nel caso in cui gonne, maglie e pantaloni riescano a trovare degli acquirenti, rappresenta anche una piccola entrata che, nell’ottica di una sostenibilità a 360 gradi, non fa mai male.

Può succedere però che il mercatino rifiuti alcuni articoli perché non rispondono alle esigenze del mercato: anche dei pezzi vintage di valore spesso vengono rifiutati da alcune realtà dell’usato perché non in linea con la moda del momento. 

Fortunatamente Chiara riesce a lasciare al mercatino un gran numero di pezzi del suo armadio ma che fare con i restanti, che sono invece stati rifiutati? Letizia suggerisce allora una soluzione semplice, veloce e anche divertente: uno swap party

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Le gioie dello swap party

Lo swap party è un momento di scambio informale di vestiti usati tra amiche, amici o conoscenti, una festa appunto ma con un fine ben preciso: rimettere in circolo gli abiti che non indossiamo più. Per farlo si può mettere su della musica, preparare, come fa Chiara, del buon cibo e perché no, portare nuovi amici e amiche così che la buona pratica diventi contagiosa e ispiri anche gli altri ad organizzarne uno. Si possono dare regole ben precise, soprattutto se non si conoscono direttamente le persone coinvolte, o lasciare tutto all’improvvisazione.

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Se vi sembra ancora qualcosa di troppo impegnativo, ricordatevi che lo swap party può essere fatto anche in famiglia: con sorelle, fratelli, zie e cugini. Come avveniva per alcune e alcuni di noi da bambini, quando ci arrivava da indossare la maglietta della sorella o del fratello più grande, lo scambio tra familiari è spesso il metodo più semplice e veloce per tornare a casa soddisfatti.

E se ancora non ci sentiamo a nostro agio con l’uso di abiti usati, ricordiamo che una nostra azione in tal senso può avere solo un grande impatto: basti pensare che secondo i dati del Parlamento Europeo, in media i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 chili di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 chili. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell’UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%).

Leggendo questi numeri, lo swap party assume un significato ben più nobile: swappare non si traduce solo nel cercare nuovi pezzi per il nostro armadio e dire addio a quelli che sono da anni a prendere polvere, ma implica anche l’uscire dal sistema dell’usa e getta del fast fashion e ultra fast fashion e creare nuovi sistemi circolari che convengono a tutte e a tutti, anche al Pianeta.

Leggi anche: Swap Party: la festa delle seconde possibilità

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