Niente più cibo gettato ancora imballato dai supermercati. In Norvegia dal primo gennaio si cambia registro: le ultime modifiche alla normativa sui rifiuti obbligano i supermercati, e non solo, a smistare i rifiuti alimentari dal loro packaging in plastica prima di gettarli via.
Questo perché, sebbene la Norvegia vanti alcuni sistemi virtuosi dal punto di vista ambientale – basti pensare che il deposito su cauzione è stato introdotto nel 1999 – fino ad ora nei punti vendita norvegesi il cibo scaduto veniva gettato via direttamente nella confezione. Un gesto che per alcuni potrebbe sembrare insignificante ma, se si allarga la visuale, ci si rende conto della quantità di materiale che potrebbe essere differenziato e in maniera più efficiente: dal cibo che potrebbe, per lo meno, essere compostato alla plastica che potrebbe essere riciclata, magari per nuovi imballaggi.
Il provvedimento è ampio e interessa dai singoli cittadini – i cui rifiuti alimentari e in plastica dovranno essere differenziati – alle aziende che producono rifiuti simili ai rifiuti domestici, come appunto i negozi alimentari e i supermercati, sino a parchi e giardini e alle imprese agricole.
Le conseguenze del nuovo regolamento: meno spreco alimentare?
Come riportato da Avfall Norge, un consorzio che rappresenta oltre 200 aziende che lavorano nella gestione dei rifiuti e del riciclo, questo è ciò che ha affermato l’Agenzia norvegese per l’ambiente: “Affinché la pratica sia in linea con i requisiti del nuovo regolamento, i rifiuti, sia alimentari che di plastica, devono essere differenziati dove vengono generati, il che significa che i negozi devono garantire che i rifiuti alimentari vengano scartati prima di differenziarli”.
Le ricadute potrebbero essere positive non solo per quanto riguarda il riciclo in sé ma anche per evitare lo spreco alimentare: per le aziende l’operazione richiederebbe tempo e costi elevati, dunque, è plausibile che i supermercati mettano in atto delle strategie per evitare che il cibo venga buttato.
Come questo avverrà è ancora da vedere, magari le grandi distribuzioni saranno incentivate a ridurre lo spreco alimentare pianificando meglio gli ordini e vendendo ad un prezzo inferiore, o eventualmente regalando, gli alimenti vicini alla scadenza.
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Vasetti di yogurt e altri dubbi
I rifiuti dovranno quindi essere separati direttamente in negozio ma questo genera una serie di quesiti. Avfall Norge ha posto una serie di domande all’Agenzia Ambientale Norvegese (Miljodirektoratet) in un incontro dedicato. Da questo emerge come alcune questioni non siano del tutto chiare, ad esempio, il comportamento da tenere per quel che concerne i rifiuti di plastica “sporchi”, come un vasetto di yogurt, che in questo caso devono essere svuotati uno per uno. In genere, in casa questi vengono sciacquati velocemente prima di essere gettati nel contenitore della plastica: come potrebbe avvenire questo all’interno di un supermercato? L’Agenzia risponde, in sostanza, che le aziende hanno avuto il tempo per prepararsi ma che comprendono possa essere stato difficile capire cosa si intendesse per questo tipo di differenziazione: l’azienda deve comunque trovare una soluzione, anche se è possibile che ci siano delle eccezioni per motivi comprovati.
“L’industria alimentare – aggiungono – è diventata brava a ridurre gli sprechi alimentari. Secondo i dati dell’Agenzia norvegese per l’ambiente, sono frutta e verdura ad essere gettati via maggiormente, non i vasetti di yogurt e le bottiglie di ketchup, c’è una bassa probabilità che rimanga molto cibo che deve essere disimballato”.
Per quel che concerne le violazioni, “l’Agenzia norvegese per l’ambiente – spiegano infine – si preoccupa di fornire una buona guida e vedere come le nuove regole vengono introdotte e attuate. Oltre a ciò, c’è la possibilità di imporre un’ammenda obbligatoria”.
Resta da augurarsi che un modello simile, magari ancora perfettibile, venga introdotto in altri Paesi e che lo spreco alimentare diventi un ricordo lontano.
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