Aggirandovi per le graziose vie di Nicosia, la capitale cipriota, al 301 in via Ermou vi potreste imbattere nella bottega di Sotiris Sevastides, un anziano e allegro signore che trasforma i rottami metallici in opere d’arte ed elementi di arredo. Abbiamo raggiunto Scrap Metal Art, così si chiama la bottega, grazie alla fondazione RoomforArt, che insieme ad altre organizzazioni locali supporta artisti e artigiani del luogo.
Da ragazzo Sotiris lavorava marmi e graniti italiani, ma ha dovuto smettere per i danni prodotti dalle polveri che respirava. Oggi, molti anni dopo quell’esperienza, coltiva quella che definisce una passione più che una professione.
“Il marmo non lo puoi saldare, il metallo sì – scherza l’artista cipriota –. Con il marmo nel momento in cui commetti un errore non puoi più procedere, è finita. Con il metallo se faccio un errore posso rimediare”. Poi prende in mano uno dei rottami conservati sui ripiani della sua bottega e continua a raccontare.
“Ieri ho trovato quest’affare che non ho la più pallida idea di cosa sia: qualcuno lo ha buttato via – dice – L’ho raccolto e ora non faccio altro che spremermi le meningi per capire in cosa lo posso trasformare. Le persone portano qui i loro oggetti, ad esempio padelle e utensili della cucina, sapendo che troveranno una nuova vita: di recente mi hanno portato una grattugia che ho trasformato in un gufo”.
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Una seconda vita per i rottami
Dare una seconda vita ai rottami è l’impegno quotidiano di Sotiris Sevastides, che ormai da 10 anni popola la sua bottega di scarti e opere d’arte. “Ho iniziato con oggetti molto piccoli. Per tanto tempo ho lavorato nel mio garage, finché non ho trovato questo locale in affitto. Le cose che faccio sono pezzi unici – tiene a precisare –: non ne faccio mai più di una. Per farmi un po’ di pubblicità ho fatto delle esposizioni nelle gallerie d’arte di Nicosia e mi sono reso conto che le persone mi conoscono, sanno chi sono e conoscono la mia arte. Molta gente viene in negozio a comprare le opere e a chi viene dall’estero offro la possibilità di spedire in tutto il mondo”.
Poi confessa che “mi fa piacere che le mie opere vengano apprezzate: quando creo il mio cuore si connette con le mie mani e a volte mi rattrista dare via ciò che ho creato”.
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Creatività, sicurezza e circolarità
Il fenomeno dell’arte nata da scarti metallici è molto diffuso nel mondo. A Melbourne, ad esempio, c’è la più grande galleria d’arte in metallo riciclato d’Australia, con opere di grandi dimensioni realizzate a mano che danno vita a un vero e proprio parco divertimenti. In California invece l’artista Jeremy Mayer crea figure umane, animali e altre forme usando principalmente vecchie macchine da scrivere. Ma il lavoro di Sevastides non si limita alla creatività e alla capacità di immaginare forme e figure guardando gli scarti metallici. Servono conoscenze da elettricista e capacità di garantire la sicurezza degli oggetti prodotti.
“Non voglio solamente vendere – racconta –: voglio che il mio prodotto sia sicuro, che passi tutti i test. Importo e utilizzo componenti elettriche dall’Europa, lampade e materiali certificati”. E poi c’è l’attenzione alla funzione e alla circolarità dell’opera: “Penso alla bellezza, ma anche all’utilità, alla durabilità, al riutilizzo, al modo in cui questa forma può essere inserita come un puzzle insieme a un’altra” ci dice indicando i lavori che affollano la piccola bottega: un cavallo dalla chioma metallica fatto con ferri di cavallo e bulloni, un gallo con il becco ricavato da forbici da giardinaggio e ferri di cavallo al posto delle ossa.
Upcycling di lunga durata
Tubi, reti metalliche, vecchie viti, scarti vari e materiali diversi: rame, alluminio, acciaio. E tanti strumenti diversi a seconda dei materiali da lavorare e del tipo di lavorazione da eseguire. “Ogni materiale ha la sua attrezzatura dedicata – spiega ancora Sotiris –. Dopo di che sperimento finché non imparo, facendo varie prove e tentativi”. L’attenzione, poi, è sempre rivolta alla responsabilità di evitare che gli oggetti più disparati presenti in bottega non diventino rifiuti.
“Sono ben consapevole dell’impatto positivo che ha la mia attività, che dà vita a un processo di upcycling – riflette l’artista – Prendo questi materiali destinati nella migliore delle ipotesi a essere nuovamente fusi e li trasformo in oggetti utili per la casa, per il giardino o ovunque li si voglia posizionare, magari per decorare uno spazio”.
Ma Scrap Metal non significa soltanto assemblare scarti. “Mi concentro molto anche sulla durabilità dei miei prodotti – aggiunge Sotiris Sevatides –. Ad esempio, dato che i metalli arrugginiscono e ad alcuni piace il colore bruno della ruggine, io uso una vernice per stabilizzarla, metto una lacca speciale e così il processo di deterioramento si ferma. Poi offro assistenza per eventuali riparazioni, anche se non ricevo mai richieste. Solo una volta – ricorda – l’opera si è rotta perché il gatto vero di casa l’ha spinta giù dal ripiano: era geloso degli stivali del gatto che avevo creato io”.
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