mercoledì, Novembre 5, 2025

Ecodesign, nuova consultazione della Commissione

La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica (fino al 22 settembre) sui requisiti di ecodesign per motori elettrici e drive a velocità variabile. Lo scopo è di aggiornare le norme risalenti al 2019 e valutare possibili estensioni su efficienza delle risorse ed economia circolare

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Redazione EconomiaCircolare.com

La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere feedback sui requisiti di ecodesign per motori elettrici e drive a velocità variabile. Questi componenti sono fondamentali in molte applicazioni industriali e domestiche, tra cui compressori, ventilatori, sistemi di ventilazione, pompe di calore, frigoriferi, lavastoviglie e forni. I drive a velocità variabile permettono invece di controllare la velocità e l’output del motore, ottimizzando l’uso energetico in condizioni di carico o velocità variabili, ed sono comunemente impiegati in compressori, ventilatori e pompe.

La consultazione, a cui si può accedere da qui,  rappresenta il primo passo nel riesame delle norme esistenti sin dal 2019, tenendo conto dei miglioramenti tecnologici intervenuti in questo arco temporale. In linea con il regolamento sull’ecodesign per i prodotti sostenibili (ESPR), la consultazione pubblica ha anche lo scopo di analizzare se l’ambito delle norme possa essere esteso per includere aree come l’efficienza delle risorse e gli aspetti legati all’economia circolare.

ecodesign

La consultazione è destinata a produttori, soggetti interessati e privati e si svolgerà fino al 22 settembre 2025. Le risposte (una è arrivata persino dall’Egitto) alimenteranno l’analisi della Commissione, con la fase successiva del processo che porterà alla preparazione di una valutazione d’impatto. L’obiettivo è che le nuove norme siano adottate nel 2029.

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L’importanza dell’ecodesign per i prodotti

La consultazione pubblica sui motori elettrici e drive a velocità variabile giunge a pochi giorni di distanza da quella, terminata il 22 giugno, su frigoriferi e congelatori domestici nonché apparecchi di refrigerazione per la vendita. Più in generale, dunque, la direzione è tracciata da tempo: l’obiettivo principale dell’Unione Europea è di migliorare le prestazioni ambientali di ogni tipo di prodotto quali gli elettrodomestici, i prodotti ad alta tecnologia, le macchine industriali o gli pneumatici. Per farlo ci si affida, appunto, all’ecodesign e all’etichettatura energetica. Di cui, per comprenderne l’importanza, serve fare un passo indietro.

Partiamo dall’ecodesign. Il primo regolamento sulla progettazione ecocompatibile risale al 2008, quando si tentò di limitare il consumo di energia in modalità off  e le varie modalità di standby dei vari prodotti elettronici, soprattutto nell’uso domestico. Via via l’ecodesign si è affinato come concetto e l’Unione Europea ne ha compreso la portata, fino ad arrivare al regolamento del 2024 che sta sostituendo gradualmente la direttiva sulla progettazione ecocompatibile. come ricorda la Commissione,  le normative ecodesign esistenti includono in genere:

  • Requisiti tecnici per il prodotto fisico in genere incentrati sull’efficienza energetica, sulle emissioni o sugli aspetti generali relativi all’efficienza delle risorse. Il prodotto deve soddisfare questi cosiddetti requisiti minimi per poter essere immesso sul mercato dell’UE.
  • Requisiti relativi alla disponibilità di pezzi di ricambio e informazioni per la riparazione e la manutenzione per aumentare la durata prevista dei prodotti.
  • Requisiti di informazione che riguardano la documentazione del prodotto. Quando immesso sul mercato, il prodotto deve soddisfare tutti i requisiti tecnici e le esigenze di informazione. La documentazione conferma la conformità del prodotto a tutti i requisiti della normativa da parte del fornitore”.

Analoga importanza è stata data anche all’etichettatura energetica. “Introdotta per un certo numero di elettrodomestici nel 1994 – scrive la Commissione – l’etichetta energetica dell’UE è stata un fattore chiave per aiutare i consumatori a scegliere prodotti più efficienti dal punto di vista energetico. Allo stesso tempo, incoraggia i produttori a innovare e utilizzare tecnologie più efficienti. Secondo recenti indagini Eurobarometro, l’etichetta energetica è ben nota dai cittadini – è riconosciuta dal 93% dei consumatori e il 75% lo utilizza per informarsi al momento dell’acquisto di prodotti etichettati. Oltre alle informazioni sul consumo energetico del prodotto, le etichette possono anche fornire informazioni supplementari su altre caratteristiche pertinenti, come le emissioni acustiche del prodotto o il consumo di acqua”.

energia circolare conviene frigorifero

C’è infine un effetto sinergico tra ecodesign ed etichettatura energetica, che è il marchio Energy. E tali normative hanno effetti concreti ed immediati nei consumi e nelle emissioni. Nel 2020, grazie alle normative in materia di ecodesign ed etichettatura energetica, la famiglia media che vive in uno dei 27 Stati membri dell’UE ha risparmiato  il 28% (2020) e il 31% (2030) del consumo totale annuo di elettricità della famiglia media nel 2020. I principali risparmi provengono dalla conservazione degli alimenti (frigoriferi), dall’elettronica (grandi contributi da TV e standby), dall’illuminazione e dalla pulizia (aspirapolveri, lavatrici e lavastoviglie).

Insomma: puntare sull’ecodesign conviene. Una notizia che dovrebbe diventare una priorità politica in questi tempi dove i prezzi sempre più alti legati ai consumi stanno mettendo in seria difficoltà le economie europee.

Leggi anche: la rubrica In Circolo sull’ecodesign

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