Ci sono ancora pochi giorni per presentare proposte all’Unione Europea sulle norme in materia di etichettatura energetica e di progettazione ecocompatibile, o ecodesign, sia per i frigoriferi/congelatori domestici che per gli apparecchi di refrigerazione con funzione di vendita diretta.
Fino al 22 giugno, infatti, sono attivi i 4 bandi lanciati dalla Direzione generale dell’Energia e che puntano ad esaminare le norme esistenti per tener conto dei miglioramenti tecnologici. In linea con il regolamento Ecodesign for Sustainable Products (ESPR), le proposte potranno estendersi anche a questioni come la sostenibilità a vita dei prodotti (comprese le materie prime), la loro durata, l’affidabilità la, riparabilità e la riciclabilità.
Possono presentare le proposte di integrazione alle normative europee i produttori, le parti interessate e i privati. Una volta valutato il contributo di questi inviti, la Commissione avvierà una consultazione pubblica entro la fine dell’anno. L’obiettivo principale è quello di finalizzare le nuove norme nel 2026. Questo è il link a cui si può accedere per partecipare ai quattro bandi.
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L’importanza dell’ecodesign e dell’etichettatura energetica
L’avviso della Commissione su frigoriferi e congelatori arriva tra l’altro a pochi giorni di distanza dal 20 giugno, giorno in cui scatteranno le nuove regole per l’etichettatura energetica di smartphone e tablet per l’effetto combinato di due norme dell’Unione Europea: il regolamento ecodesign (UE 2023/1670) e il regolamento per l’etichettatura energetica (UE 2023/1669).
La direzione è tracciata da tempo: l’obiettivo principale dell’Unione Europea è di migliorare le prestazioni ambientali di ogni tipo di prodotto quali gli elettrodomestici, i prodotti ad alta tecnologia, le macchine industriali o gli pneumatici. Per farlo ci si affida, appunto, all’ecodesign e all’etichettatura energetica. Di cui, per comprenderne l’importanza, serve fare un passo indietro.

Partiamo dall’ecodesign. Il primo regolamento sulla progettazione ecocompatibile risale al 2008, quando si tentò di limitare il consumo di energia in modalità off e le varie modalità di standby dei vari prodotti elettronici, soprattutto nell’uso domestico. Via via l’ecodesign si è affinato come concetto e l’Unione Europea ne ha compreso la portata, fino ad arrivare al regolamento del 2024 che sta sostituendo gradualmente la direttiva sulla progettazione ecocompatibile. come ricorda la Commissione, le normative ecodesign esistenti includono in genere:
- Requisiti tecnici per il prodotto fisico in genere incentrati sull’efficienza energetica, sulle emissioni o sugli aspetti generali relativi all’efficienza delle risorse. Il prodotto deve soddisfare questi cosiddetti requisiti minimi per poter essere immesso sul mercato dell’UE.
- Requisiti relativi alla disponibilità di pezzi di ricambio e informazioni per la riparazione e la manutenzione per aumentare la durata prevista dei prodotti.
- Requisiti di informazione che riguardano la documentazione del prodotto. Quando immesso sul mercato, il prodotto deve soddisfare tutti i requisiti tecnici e le esigenze di informazione. La documentazione conferma la conformità del prodotto a tutti i requisiti della normativa da parte del fornitore”.
Analoga importanza è stata data anche all’etichettatura energetica. “Introdotta per un certo numero di elettrodomestici nel 1994 – scrive la Commissione – l’etichetta energetica dell’UE è stata un fattore chiave per aiutare i consumatori a scegliere prodotti più efficienti dal punto di vista energetico. Allo stesso tempo, incoraggia i produttori a innovare e utilizzare tecnologie più efficienti. Secondo recenti indagini Eurobarometro, l’etichetta energetica è ben nota dai cittadini – è riconosciuta dal 93% dei consumatori e il 75% lo utilizza per informarsi al momento dell’acquisto di prodotti etichettati. Oltre alle informazioni sul consumo energetico del prodotto, le etichette possono anche fornire informazioni supplementari su altre caratteristiche pertinenti, come le emissioni acustiche del prodotto o il consumo di acqua”.
C’è infine un effetto sinergico tra ecodesign ed etichettatura energetica, che è il marchio Energy. E tali normative hanno effetti concreti ed immediati nei consumi e nelle emissioni. Nel 2020, a causa delle normative in materia di ecodesign ed etichettatura energetica, la famiglia media che vive in uno dei 27 Stati membri dell’UE ha risparmiato il 28% (2020) e il 31% (2030) del consumo totale annuo di elettricità della famiglia media nel 2020. I principali risparmi provengono dalla conservazione degli alimenti (frigoriferi), dall’elettronica (grandi contributi da TV e standby), dall’illuminazione e dalla pulizia (aspirapolveri, lavatrici e lavastoviglie).
Inoltre nel 2020 la famiglia media europea ha risparmiato il 6% (2020) e il 16% (2030) del consumo totale annuo di carburante della famiglia media nel 2020. Questi risparmi sono dovuti principalmente alle misure relative al riscaldamento degli ambienti, al riscaldamento dell’acqua e agli pneumatici.
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