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domenica, Dicembre 15, 2024

Fai la spesa con la shopper, tutti i benefici dell’alternativa al sacchetto di plastica

Il loro utilizzo, almeno in Italia, è proibito da 10 anni. Eppure le buste di plastica sono ancora vive tra noi, purtroppo. Non è mai troppo tardi per preferirgli le alternative sostenibili e riutilizzabili. E che siano biodegradabili al 100 per cento. La borsa in tela è anche un risparmio economico

Caterina Ambrosini
Caterina Ambrosini
Laureata in Gestione dell’ambiente e delle risorse naturali presso la Vrije Universiteit di Amsterdam con specializzazione in Biodiversità e valutazione dei servizi forniti dall'ecosistema. Da inizio 2020, collabora con l’Atlante Italiano dell’Economia Circolare nel lavoro di mappatura delle realtà nazionali e nella creazione di contenuti.

Sono sempre più frequenti le immagini di grandi cetacei e altri animali marini trovati spiaggiati senza vita con il ventre stracolmo di buste e altri oggetti in plastica. Nonostante siano state vietate in molti paesi, le buste di plastica rappresentano ancora una fonte di inquinamento enorme per tutti gli ecosistemi.

L’Italia è stato uno dei primi paesi europei a proibire il loro utilizzo nel gennaio 2011, ma ancora molte sono le buste in circolazione non biodegradabili che si continuano ad utilizzare nella vita quotidiana, nonostante il divieto. Inoltre le buste in plastica che troviamo nei supermercati, seppur caratterizzati da una maggiore biodegradabilità, vengono spesso disperse nell’ambiente con effetti dannosi per l’ambiente.

Dagli ultimi dati disponibili, nell’Unione Europea si utilizzano 100 miliardi di buste all’anno, con una media per cittadino di 200 buste consumate. In Italia, Assobioplastica riporta un consumo tra i 9 e 10 miliardi di sacchetti di plastica, pari a 150 buste consumate a testa nel 2018. Inoltre di tutte le buste in circolazione, secondo un’indagine di Altroconsumo, più della metà non sono a norma, quindi non rispettano i requisiti minimi di legge per quanto riguarda la biodegradabilità, la compostabilità, e l’utilizzo di 40% di materia prima rinnovabile per buste monouso per alimenti.

L’alternativa sostenibile

Per abbandonare i sacchetti monouso, soprattutto quelli di plastica, esistono ora varie alternative riutilizzabili con cui possiamo fare la spesa o acquistare prodotti in maniera sostenibile. Se vogliamo eliminare del tutto la plastica dai nostri acquisti, la borsa in tela è il sostituto sostenibile per eccellenza, soprattutto se si scelgono shopper prodotte con materiali riciclabili o tessuti naturali.

I punti di forza delle shoppers sono la resistenza che scongiura la rottura di oggetti delicati riposti al suo interno, la possibilità di essere riutilizzate per lungo tempo e lavate facilmente. Si ha anche un risparmio economico se si pensa a tutti quei 10 centesimi che si spendono ogni volta che si fa la spesa o un acquisto: compriamo buste inutili che finiranno nel migliore dei casi nella spazzatura.

Inoltre, le shoppers in tessuto naturale sono in genere biodegradabili al 100%. Se vogliamo quindi allontanarci dall’uso delle buste di plastica, scegliamo comunque le shoppers più sostenibili. Le borse in tela sono inoltre oggi molto utilizzate in ufficio, università e altre attività quotidiane per portare con sé pc, libri, abbigliamento ecc. Ci sono benefici anche per la distribuzione che può brandizzare le borse in tela con il proprio logo per farsi pubblicità, supportando allo stesso tempo un messaggio di sostenibilità.

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