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sabato, Dicembre 14, 2024

L’INTERDISCIPLINARITÀ DI M.A.A.M. AL SERVIZIO DEL SOCIALE

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Redazione EconomiaCircolare.com
[di Nicolò Emanuele Passaro] 
Un’azienda a scopo sociale che ha trovato nell’implemento delle skills con metodologie interdisciplinari il cardine della sua azienda e la forza di andare avanti. MAAM mostra e dimostra che l’adattamento al mondo richiede nuove strategie


Sinossi

MAAM è un’azienda che tramite l’uso di una costante e reciproca interdisciplinarietà di skills riesce a implementare e a valorizzare i propri lavoratori. Essa rispetta ed applica appieno i concetti della nuova imprenditoria sociale, consistenti nella Co-partecipazione, Sostenibilità, Scalabilità e Circolarità, che da tempo si cercano di sviluppare, lontana dagli ormai lontani metodi non sempre approvati dalla società stessa. L’azienda nasce non solo con lo scopo di offrire assistenza e aiuto nell’ambito della maternità e della paternità, ma anche di individuare e sviluppare le abilità che le famiglie sviluppano mediante tale periodo per metterle a disposizione dell’azienda e, naturalmente,viceversa. Ciò fornisce un ottimo esempio di cosa costituisca, tra le altre cose, un’Economia Circolare, intesa non solo come scambio di beni e prodotti che si intersecano vicendevolmente, ma anche e soprattutto come scambio di esperienze di abilità che trovano, alla fine dei conti, una elevata utilità sociale

Dal 22 al 25 Giugno 2019 ebbi l’opportunità di partecipare a Napoli e Salerno all’Open Camp Social Enterpruise, un seminario sull’Imprenditoria Giovanile, con particolare attenzione rivolta ai gap sociali ed economici delle donne, in cui fu possibile prendere parte a dei Workshop con diverse aziende con i più disperati obbiettivi e sperimentare, durante quei giorni, le nuove metodologie di approccio dell’Imprenditoria Sociale, ovvero quel tipo di imprenditoria che, nel raggiungimento dei propri obbiettivi personali, fornisse un servizio socialmente utili mediante la condivisione di banche dati sulle proprie iniziative ed attività. Tra queste aziende, vi fu in modo particolare l’azienda MAAM che riuscì a porsi meglio di altre nel presentare questa nuova tipologia di imprenditoria. MAAM è un’azienda che si occupa di sostenere le madri e i padri, mediante percorsi formativi online, durante la fase della maternità e della paternità dei lavoratori. La filosofia che vi è alla base di questo progetto è che tale fase della vita di un essere umano è estremamente delicata e determinante nel suo rapporto con il mondo lavorativo sia di inserimento sia di re-inserimento; questa fase però per MAAM è una occasione ideale per sviluppare nuove skills in quanto, durante la maternità e la paternità, si sviluppano competenze e caratteristiche quali l’ascolto, il dialogo, la pazienza, l’attitudine ai compromessi che sono utili sia in ambito di vita quotidiana sia in un ambito lavorativo. Inoltre, in uguale intensità e direzione ma verso opposto, le competenze acquisite e applicate in ambito aziendale vengono poi riutilizzate nei percorsi formativi online dell’azienda per aiutare nuove famiglie ad affrontare questo delicato percorso. Questo è un ottimo esempio di cosa voglia dire realizzare una Economia Circolare in relazione ai servizi, piuttosto che ai prodotti in sé; le informazioni messe a disposizioni da ambo le parti sono basate su una reciproca fiducia e confidenza che sfocia in una collaborazione tra le famiglie e l’azienda MAAM, proficua e duratura, che ben accetta anche la compartecipazione, in eventuale risultato di lunga durata, anche ad una co-partecipazione diretta alla gestione della sua stessa azienda da parte dei clienti, per l’immissione di nuovo materiale su cui ampliare la propria attività.

Questo processo di Economia Circolare dei servizi a fine sociale non potrebbe avvenire senza un’altra importante caratteristica, lo Storytelling, una pratica oramai vitale per le aziende che desiderano ampliare i propri servizi sociali mediante la condivisione di storie coinvolgenti per l’auto-sponsorizzazione. Grande fu lo spazio dedicato allo Storytelling durante il workshop con l’azienda, che riuscì, sempre nel suo spirito, a dare delle direttive per illustrare dei racconti, tavolta con una propria drammaticità di fondo, per pubblicizzare il proprio servizio e al tempo stesso riuscendo a trasmettere (almeno personalmente) le fondamenta necessarie affinché la Comunicazione tra le persone potesse innescarsi e potenziarsi circolarmente. La narrazione di storie in funzione dell’attività di MAAM ha infatti innescato delle condivisioni di personali esperienze che hanno avuto, come ultimo scopo, la possibilità di creare empatia e collante tra i partecipanti, permettendo meglio di aiutare l’azienda nel raggiungimento dei propri obbiettivi. L’attività della narrazione diviene dunque strumento integrante dell’Economia Circolare, più precisamente, almeno nel caso di MAAM, della propria sponsorizzazione, ben lontana dalla raccolta di meri dati aggregativi che non sempre vengono utilizzati in modo opportuno o peccano di interpretazione. In questo senso MAAM diviene fautore e precursore di una politica aziendale incentrata su una condivisione di esperienze di vita messe a disposizione da ambo le parti, quella aziendale e quella dei consumatori, che fortifica l’ambiente lavorativo, umanizzandolo e creando una sinergia che ha degli importanti e vitali risvolti nell’economia dell’azienda.

Un altro processo essenziale all’interno di una azienda come MAAM per l’implementazione dei propri traguardi è la Scalabilità, ovvero, la capacità da parte dell’azienda di saper espandere ed ampliare la propria attività costantemente; la differenza essenziale rispetto però al modo ordinario di gestire tale processo aziendale è che MAAM accetta di applicarlo solo in funzione di una, potremmo chiamarla così, “sostenibilità meritocratica”, in cui coloro che riescono, nel corso del processo integrativo di collaborazione con l’azienda, a offrire un vero e proprio servizio sociale costante ai loro target; ciò implica, naturalmente, una circolarità sempre presente, ma al tempo stesso, per quanto notai, una sostenibilità che non stride contro il loro desiderio di allargare la propria azienda, e dunque attenzione costante a non tradire i propri valori e il proprio pubblico. Tale aspetto di MAAM è certamente encomiabile e degno di attenzione.

Infine, un altro aspetto, che personalmente più mi ha stupito e mi ha spinto a usarla in questo racconto come esempio di Economia Circolare è la grande attenzione dedicata alla Comunicazione e al desiderio costante con il pubblico, che chiude il ciclo iniziato nella pagina precedente. Oggi infatti la capacità di comunicare con il pubblico meticolosamente mediante un linguaggio che possa essere accessibile e usufruibile da una vasta gamma di persone è all’ordine del giorno in ogni attività aziendale e lo è primariamente in un’azienda a scopo sociale. La volontà di comunicare apertamente e direttamente il proprio percorso ad una vasto pubblico giovanile rappresenta in pieno un’azienda che ha cercato di mettersi in gioco per ricreare un contatto umano e interscambiabile con i giovani al fine di mostrare la propria presenza attiva nei confronti di una fascia, cosa ben risaputa, che ha specialmente nel nostro paese un rapporto turbolento con l’Imprenditoria; nella sua innovazione, MAAM non è stata disattenta a recuperare l’antico e diretto contatto con il pubblico, oggi più che mai importante per garantire una Economia Circolare ancora più efficace. Questo contatto cercato e voluto con le generazioni più giovani stimola lo scambio di idee, di opinioni, da cui nascono nuovi rapporti umani, nuovi servizi e nuove possibilità di fare impresa su tutti i livelli possibili, specialmente con finalità sociali, per il prossimo, senza nulla togliere alla necessità del sano profitto aziendale. La Comunicazione è probabilmente, nel caso di MAAM, l’essenza della sua idea di Economia Circolare perché è la base imprescindibile e indispensabile per la sua trasmissione, riassumibile in questo modo:

COMUNICAZIONE  SCAMBIO DI IDEE E CONCETTI  STORYTELLING  SCALABILITA’  SOSTENIBILITA’ SKILLS IMPROVING  SERVIZI  ECONOMIA CIRCOLARE  COMUNICAZIONE

Ecco perché ho particolarmente apprezzato l’intervento di MAAM e ho fatto tesoro di quanto appreso al Workshop sostenuto con loro. Questo processo sopra illustrato stimola la creazione di un processo interdisciplinare che copre l’attività aziendale su tutti i piani, sia in orizzontale, sia in verticale, sia trasversale. L’essenza e la realizzazione dell’Economia Circolare, almeno per quanto concerne nel campo dei servizi, è ben racchiusa nell’Imprenditoria a sfondo Sociale. Questa tipologia di imprese è perfettamente in linea con la tendenza della New Economy a trovare modelli sostenibili su periodo di lunga durata per la realizzazione di progetti costruttivi e non auto-distruttivi per se stessi e gli altri; storie come quelle di MAAM mostrano che la possibilità dell’Imprenditoria di poter attrarre mediante nuovi modelli di impresa al servizio della comunità che adoperino processi interdisciplinari non è una utopia, ma una realtà più viva che mai che andrebbe sostenuta e finanziata attivamente con azioni concrete.

La grande attenzione che ho voluto porre in questo racconto all’Interdisciplinarietà è il cuore di questo racconto, principalmente perché, al di là di quanto è stato illustrato, oggi più che mai è importante fornire Storytelling di imprese che sappiano costantemente offrire servizi che sopravvivano in modo sano alle grandi sfide della nostra realtà e che siano Fluide nei confronti del pubblico e dunque del mercato. Le imprese sociali in questo senso offrono le migliori storie per la loro voglia forte e determinante di condividere esperienze con tutti quanti e di offrire un servizio economico circolare con prospettive comunitarie. Questo è ciò che desideravo comunicare. Questo è quanto ho appreso all’Open Camp Social Enterpruise. Questa è una lezione che mai dimenticherò e che tenevo a narrare col cuore a coloro i quali fossero interessati. Grazie. 

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