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venerdì, Novembre 15, 2024

Tutti al mare? Così l’illegalità aggredisce le mete più gettonate dell’estate

I numeri del dossier Mare Monstrum di Legambiente sull’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento del mare: “La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere"

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Redazione EconomiaCircolare.com

Stagione balneare avviata, Legambiente torna come ogni anno a ricordarci quanto l’illegalità abbia affetti devastanti anche sul nostro mare: lo fa con un’anticipazione del dossier “Mare Monstrum” dedicata proprio alle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento del mare: malagestione dei rifiuti, scarichi, mala depurazione. Temi che sono al centro delle campagne Goletta Verde e la Goletta dei Laghi 2023, le due imbarcazioni dell’associazione da poco salpate per denunciare proprio gli effetti dell’illegalità sui nostri ecosistemi marini e lacustri e sull’economia del turismo che intorno a loro gravita. L’anticipazione – frutto di un’elaborazione di informazioni di forze dell’ordine e Capitanerie di porto – analizza i dati relativi al numero dei reati, delle persone denunciate o arrestate, dei sequestri penali e del loro valore, degli illeciti e delle sanzioni amministrative.

Ve ne diamo qui, in cifre, una sintesi.

1,8 violazioni per ogni chilometro di costa

Il dossier Mare Monstrum di Legambiente ci dice che nel 2022 sono diminuiti i reati (4.730, -32,9% rispetto al 2021) ma aumentano gli illeciti amministrativi (8.499, +24,2% rispetto al 2021). Se li sommiamo, il “saldo” finale delle illegalità connesse ai fenomeni d’inquinamento (dalla gestione dei rifiuti, agli scarichi in mare fino alla “mala depurazione”) lungo le coste italiane tocca le 13.229 infrazioni, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di costa. La gravità degli accertamenti è minore che nel 2021, ma la pervasività resta intatta.

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4.844 denunciati e beni sequestrati per 385 milioni di euro

Una conferma arriva anche dal numero delle persone denunciate o arrestate (4.844, con una riduzione del – 43,6% rispetto al 2021). E da quello dei sequestri: complessivamente 1.623 (-51,7%), per un valore economico che supera i 385 milioni di euro. Crescono, invece, in maniera significativa, come già accennato, le sanzioni amministrative: 8.935 quelle comminate, con un aumento del +47,7% sul 2021.

Campania: 1.245 reati

La Campania resta in testa anche nel 2022 nella classifica in tutti i diversi parametri considerati Nel 2022 sono stati 1.245 i reati accertati in questa regione, che da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Un “primato” che si conferma per le persone denunciate e arrestate (989), i sequestri, che sono stati 496, gli illeciti amministrativi (1.273, cresciuti del +45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni, anche queste in forte aumento (1.247 quelle relative al 2022, pari al +42,7%). Al secondo posto per numero di reati sale la Puglia (in quarta posizione nel 2021): 559 quelli accertati lo scorso anno dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, pari all’11,8% del totale nazionale, comunque in flessione rispetto ai 753 del 2021. Scende di un posto in classifica il Lazio, con 539 reati (11,4% del totale) ma che si piazza al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate (673) e sequestri (216 quelli eseguiti). La Calabria, (seconda come illeciti amministrativi e sanzioni, rispettivamente 1.018 e 1.062), sale al quarto posto con 344 reati, seguita dalla Sicilia, che con 336 reati scende di due posizioni rispetto alla classifica del 2021. Sesta a livello nazionale e prima regione del Nord è l’Emilia-Romagna con 271 reati.

mare inquinato

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52,5% dei reati nelle Regioni a tradizionale presenza mafiosa

Un dato al quale il report di Legambiente dà risalto è quello relativo ai reati connessi al mare inquinato nelle quattro Regioni a tradizionale presenza mafiosa, che sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022. Resta alta, insomma, la pressione dei fenomeni più gravi d’illegalità in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

mare inquinato

Procedure d’infrazione: 4

Non bastassero gli ecocriminali, Legambiente ci ricorda anche i gravi ritardi nella depurazione. Ancora oggi, infatti, sono quattro le procedure d’infrazione attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione. Per far fronte a una situazione emergenziale, nel 2017 è stato nominato un Commissario Straordinario Unico per il coordinamento e la realizzazione degli interventi funzionali a garantire l’adeguamento, nel minor tempo possibile, alle sentenze di condanna. Attualmente il Commissario ha competenza su 151 interventi distribuiti su 91 agglomerati.

“La salute dei nostri mari e laghi non può più attendere – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. Lo dicono i dati di Mare Monstrum e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’UE attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro”.

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