Atlante

Terra di Resilienza

0.0
  1. Home
  2. »
  3. Terra di Resilienza
Informazioni
Indirizzo:
Piazza Umberto I, 12, 84030 Morigerati SA, Campania
Regione: Campania
Città: Morigerati
Tipo di realtà:
  • Non profit
Attività:
  • Modello produttivo circolare
Target:
  • B2C
  • B2B
Numero di dipendenti: 0-14
Anno di nascita: 2012
Anno riconversione: 2012

    AGRICOLTURA ORGANICA
    FARINE E PANE DA GRANI ANTICHI E LOCALI

    La Cooperativa sociale Terra di Resilienza, nata nel 2012, con sede legale a Morigerati (SA), nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, si occupa di agricoltura sociale, turismo esperienziale e di tutte le attività rivolte al recupero di tradizionali pratiche civili dei territori rurali e sviluppo dell’innovazione sociale.

    Terra di Resilienza intende dare risposte concrete a diverse forme di disagio sociale, assegnando all'agricoltura una pluralità di funzioni e coniugando, allo stesso tempo, le richieste del mercato con un profilo etico da intendersi in termini di maggiore responsabilità dell’attività produttiva nei confronti della società civile.

    Nel corso degli anni la cooperativa ha realizzato progetti che riguardano la promozione di processi formativi, di socializzazione e di coesione sociale delle piccole comunità rurali con iniziative in grado di ricostruire e valorizzare le radici culturali e identitarie del proprio territorio tramite la conoscenza dell'agricoltura, delle tradizioni e della storia locale. Dall'ottobre 2013, in collaborazione con il Ser.d DS71-Sapri, si occupa di inserimento lavorativo di persone in trattamento da dipendenze patologiche nell'ambito delle attività agricole con particolare riferimento alle coltivazioni miste di cereali, alla coltivazione di frutti oleosi, la silvicoltura ed altre attività forestali.

    La cooperativa è impegnata in agricoltura nella produzione di olio extra-vergine d’oliva, nella viticoltura e nella produzione di farine di grani antichi e coltiva secondo le tecniche di agricoltura organica. Il grano è coltivato in Cilento senza l'utilizzo di concimi minerali e secondo i principi e le tecniche di agricoltura organica, che restituiscono fertilità al terreno e nutrono le piante. Le varietà di grano locali coltivate, anticamente venivano prodotte in tutto l'appenino meridionale, sono state recuperate grazie al lavoro della Comunità del cibo "Terra Madre Grano Carosella" di Pruno di Laurino e all'impegno della Comunità del Cibo Slow Food “Grano di Caselle”. I grani locali garantiscono qualità sotto il profilo culturale, ambientale e nutrizionale.

    Nel 2017 la Cooperativa ha inaugurato il mulino a pietra "Monte Frumentario" a Caselle in Pittari (SA) dando avvio all'omonimo progetto per la costruzione di un'economia locale solidale basata sul recupero, produzione e trasformazione di  60 varietà di grano autoctone (www.montefrumentario.it). Le farine prodotte, sono ottenute da diverse varietà di cereali, vengono molite a pietra e confezionate in sacchi da 1, 5, 10 e 25 kg. Sono farine di tutti i tipi e adatte per ogni tipo di lavorazione.

    Grazie a Terra di Resilienza i semi del passato crescono insieme alla social innovation e i protagonisti di questa storia iniziano a volersi bene, continuando a seminare il grano e dando sempre a più persone la possibilità di mangiare il pane della propria terra.

    Terra di Resilienza rinnova le pratiche di mutuo aiuto della tradizione contadina per perseguire un modello di progresso economico e sociale endogeno e autopropulsivo, che si alimenta della capacità della società civile di tessere le trame di un’economia collaborativa e fare comunità. Gli scarti della produzione del grano, ottenuti nel mulino a pietra della cooperativa, vengono destinati agli allevatori delle comunità locali. Inoltre, la circolarità è rappresentata dalla condivisione di competenze sulle tecniche di coltivazione, dei mezzi di produzione (impianto di molitura), sulle attività di ricerca e riproduzione dei grani autoctoni, sulle tante forme di aiuto che l'organizzazione mette in atto e infine sui momenti di convivialità tra i partecipanti che hanno come tema il valore identitario e sociale che il recupero e la diffusione di questo patrimonio alimentare rappresenta. 

    Il Monte Frumentario riattiva un'antica istituzione delle società premoderne, nata con la funzione di anticipare il grano per le semine degli agricoltori, dove il credito non monetario era il centro di un mosaico di relazioni sociali (obblighi/vantaggi) i cui tempi erano dettati dai ritmi dell'economia agricola. Oggi, il Monte Frumentario conserva la sua originaria funzione di prestito delle sementi (frumento e legumi) sulla base di rapporti di fiducia e di un “disciplinare territoriale etico di qualità agroalimentare, ambientale e sociale”. Utilizza un mulino a pietra di proprietà della cooperativa sociale Terra di Resilienza, promotrice del progetto. Ne fanno parte sia piccoli coltivatori che trasformatori, caratterizzati spesso da percorsi di inclusione sociale o con un'etica di responsabilità nei confronti delle comunità d'appartenenza.

    Il principio fondamentale del Monte Frumentario è la relazione: dalla semina alla trasformazione, dalla commercializzazione o alla condivisione di conoscenze. Il modello mutualistico trova applicazione nelle seguenti azioni:

    Lavoro partecipativo di ricerca e recupero di semi di varietà autoctone di grano;
    Credito non monetario delle sementi;
    Condivisione di competenze tecniche di coltivazione sostenibile dei cereali e trasformazione tradizionali delle farine;
    Pratiche di mutuo aiuto per l'uso e l'acquisto di servizi e mezzi di produzione;
    Utilizzo di un marchio comune;
    Organizzazione di eventi che hanno come obiettivo il benessere sociale, culturale e alimentare delle piccole comunità.

    I piccoli produttori e trasformatori del Monte Frumentario condividono competenze e impegno per strutturare una filiera solidale sulla base di un disciplinare di produzione di alcune varietà autoctone di grano e di un'etica del lavoro inspirata al modello mutualistico del Monte Frumentario e, quindi, caratterizzata da una forte responsabilità sociale verso il territorio ed i bisogni della comunità.

    Grazie all'incontro con la scuola di agricoltura organica e rigenerativa è stato avviato un interessante percorso nella produzione dei cereali legato essenzialmente alla rotazione dei suoli e i sovesci e alla materia organica e inorganica presente in esso: strumenti teorici e pratici per interpretare e intervenire nella realtà dei suoli al fine di tenerli in vita e riuscire ad ottenere produzioni agricole sostenibili. I grani della rete creata dalla Cooperativa col nome Monte Frumentario, infatti, sono coltivati senza chimica di sintesi e secondo i principi dell'agricoltura organica e rigenerativa finalizzati a preservare la fertilità dei suoli e dare nutrimento alle piante. La cooperativa si impegna nella formazione mirata di agricoltori per l'autoproduzione di biofertilizzanti, prediligendo il sostegno economico dell'approvvigionamento del grano a quelle realtà dell'agricoltura dell'Appennino meridionale, dove ci sono maggiori costi di produzioni ma evidenti benefici sociali e di sostenibilità ambientale.

    L'utilizzo, la ricerca e riproduzione di grani autoctoni (60 varietà riprodotte) permette di preservare un patrimonio "genetico" dall'alto valore culturale e ambientale. Le varietà di grano locali coltivate, anticamente venivano prodotte in tutto l'appenino meridionale e sono state recuperate grazie al lavoro della Comunità del cibo Terra Madre Grano Carosella di Pruno di Laurino e all'impegno della Comunità del Cibo Slow Food “Grano di Caselle”. I grani locali garantiscono qualità sotto il profilo culturale, ambientale e nutrizionale. 

    La Società Cooperativa, senza finalità di lucro, ha lo scopo di ottenere, tramite la gestione associata dell'azienda nella quale presta la propria attività di lavoro tutto il gruppo sociale, continuità di occupazione e migliori condizioni economiche, sociali e professionali in virtù di tutte le disposizioni legislative vigenti e future in favore dell'occupazione e della cooperazione attraverso:

    la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi ai sensi dell'art. 1, lett. a) della legge 381/91;
    lo svolgimento di attività diverse, agricole, industriali, commerciali o di servizi, ai sensi della lett. b) della legge 381/91, finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate di cui all’art. 4 della legge 381/91.

    Le attività supportano il sostegno alla formazione e all'inserimento lavorativo di portatori di handicap fisico, psichico o sensoriale, ex degenti di Istituti Psichiatrici, soggetti in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, minori in età lavorativa in situazione di difficoltà familiare, condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione e qualsiasi altra forma di emarginazione prevista dalla Legge 381/91 e sue successive modificazioni, ma anche di persone che non presentano bisogni speciali, cioè problematiche sanitarie o difficoltà sociali di particolare gravità.

    La cooperativa si ispira ai principi che sono alla base del movimento cooperativo mondiale e in rapporto ad essi agisce. Questi principi sono: la mutualità, la solidarietà, la democraticità, l'impegno, l'equilibrio delle responsabilità rispetto ai ruoli, lo spirito comunitario e il legame con il territorio. Le forme di mutualismo generate all'interno della rete "Monte Frumentario" avvengono spesso senza scambio di denaro. Il prestito dei grani autoctoni all'interno della stessa rete, rappresenta una forma di credito non monetario.