Dopo il nulla di fatto delle trattative a Busan, in Corea del sud, i lavori per il trattato globale sulla plastica ripartiranno il 5 agosto a Ginevra. Lo fa sapere il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (United Nations Environment Programme – UNEP).
Proprio Busan avrebbe dovuto essere l’ultima tappa dei lavori preparatori. Il mandato della risoluzione (5/14) approvata nel marzo 2022 dall’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA-5.2) chiede al Direttore esecutivo dell’UNEP di convocare un Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) per sviluppare uno ” strumento internazionale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino“. Un trattato sulla plastica che deve essere basato su un approccio globale che affronti l’intero ciclo di vita dei polimeri, compresa la produzione, la progettazione e lo smaltimento. L’INC ha iniziato i suoi lavori nella seconda metà del 2022, con l’ambizione di completare i negoziati entro la fine del 2024, proprio a Busan.

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Il fallimento delle trattative di Busan
Ma, come EconomiaCircolare.com ha raccontato, in Corea l’accordo non c’è stato. Le delegazioni dei 175 Paesi riunite in Corea del Sud per il quinto (e presunto ultimo) incontro del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC-5) non sono riuscite a sciogliere i nodi dirimenti (soprattutto il tetto alla produzione). “Nonostante i progressi fatti dobbiamo riconoscere che alcune questioni critiche ci impediscono ancora di raggiungere un accordo completo. Queste questioni irrisolte rimangono impegnative e sarà necessario ulteriore tempo per affrontarle efficacemente. C’è un accordo generale per riprendere l’attuale sessione in una data successiva per concludere i negoziati” ha detto a dicembre il presidente dell’INC Luis Vayas (Ecuador) durante la plenaria di chiusura.
Ad inibire l’accordo è stato l’ostruzionismo dei petrostati. Durate l’ultima plenaria sono stati plasticamente evidenti due blocchi. Da una parte le delegazioni di Messico e Ruanda, che hanno parlato a nome rispettivamente di 95 e 85 Paesi, hanno chiesto un trattato forte, che includa articoli sulla produzione, sulle plastiche pericolose e sulle sostanze chimiche rischiose. Dall’altra i Like-Minded Countries (Paesi che la pensano allo stesso modo) capitanati da Arabia Saudita, Iran e Russia. In plenaria è il Kuwait a parlare a nome loro denunciando presunti “tentativi di estendere” il mandato di risoluzione dell’UNEA oltre i suoi limiti: “Non siamo qui per porre fine alla plastica in sé… ma all’inquinamento da plastica“.
In quei giorni, tre negoziatori dei Paesi più decisi ad un trattato forte (riuniti nella High Ambition Coalition) hanno dichiarato a POLITICO che l’Arabia Saudita stava coordinando una spinta da parte dei Paesi ricchi di petrolio e produttori di plastica “per bloccare qualsiasi proposta di trattato che minacciasse di ridurre la produzione di plastica”.
“Serve maggiore chiarezza e trasparenza nelle decisioni”
A fine gennaio si è tenuto uno dei passaggi intermedi verso la nuova sessione negoziale. Il Bureau del Comitato – l’organo responsabile della gestione e del coordinamento dei lavori – si è riunito da remoto per mettere a punto i dettagli organizzativi dell’appendice dell’incontro coreano. Alla riunione – alla quale ha partecipato anche la Direttrice esecutiva dell’UNEP), Inger Andersen – oltre a valutare i risultati dell’INC-5.1 – si è iniziato a pianificare i lavori della seconda parte (INC-5.2), partendo dalla necessità di migliorare l’organizzazione del lavoro, la trasparenza e la comunicazione tra le delegazioni per garantire il successo dei negoziati.
In particolare è emersa la necessità di una maggiore chiarezza nell’organizzazione del lavoro, nella programmazione e nelle modalità decisionali. È stata sottolineata l’importanza di una maggiore trasparenza, del miglioramento della condivisione delle informazioni e del coordinamento. Si è discusso sull’importanza di consultazioni inclusive con tutte le regioni e di stabilire un flusso di lavoro chiaro tra i gruppi di contatto e le sessioni informali.
È stata ribadita inoltre l’importanza del coinvolgimento nei negoziati delle organizzazioni della società civile.

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Si riparte da Ginevra
Nella speranza che queste ambizioni trovino una ricaduta pratica, la seconda parte della quinta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione, fa sapere l’UNEP, “si terrà dal 5 al 14 agosto 2025 al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, in Svizzera. La ripresa della sessione sarà preceduta da consultazioni regionali il 4 agosto 2025”.
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