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Bentrovate e bentrovati alla ventottesima rassegna internazionale a cura di EconomiaCircolare.com.
Oggi leggerete del superamento di un nuovo limite planetario, di salute e contaminazione da microplastiche, di riciclo del fosforo e di possibil innovazioni nella valorizzazione dei rifiuti organici.
Buona lettura.
SETTE CONFINI PLANETARI SUPERATI: ANCHE GLI OCEANI ENTRANO IN ZONA ROSSA
Il nuovo rapporto del Planetary Boundaries Science Lab del Potsdam Institute for Climate Impact Research rivela che 7 dei 9 confini planetari sono stati superati. L’acidificazione degli oceani entra per la prima volta tra i limiti violati, evidenziando un peggioramento generale della stabilità terrestre e dei rischi per gli ecosistemi e la sicurezza umana.
Leggi sul sito del Potsdam Institute for Climate Impact Research
NANOPLASTICHE NEI TESSUTI VEGETALI: ASSORBITE DURANTE LA CRESCITA DELLE PIANTEPer la prima volta, uno studio dimostra che le nanoplastiche possono penetrare nei tessuti commestibili delle verdure. Utilizzando ravanelli coltivati in idroponica, i ricercatori hanno rilevato plastica in radici, foglie e parti edibili, sollevando gravi preoccupazioni per la sicurezza alimentare e la salute umana.
Leggi su Earth.com |
MICROPLASTICHE IN CUCINA: COSA POSSIAMO FARE PER MANGIARNE MENOLe microplastiche sono presenti in acqua, carne, uova, verdure e persino nei cibi confezionati. Studi recenti dimostrano che utensili, contenitori, e persino la cottura contribuiscono alla contaminazione alimentare. Pur invisibili, queste particelle si accumulano nel nostro organismo, sollevando interrogativi su rischi sanitari a lungo termine.
Leggi sulla BBC |
MICROPLASTICHE E SALUTE: CRESCONO I TIMORI, MANCANO LE RISPOSTESempre più ricerche suggeriscono che le microplastiche possano avere effetti negativi su polmoni, colon e sistemi riproduttivi. In vitro e su animali si osservano infiammazioni e stress ossidativo, ma mancano ancora studi clinici completi. Intanto, plastica e additivi tossici sono ormai ovunque nel corpo umano.
Leggi su Cancer Cytopathology, rivista dell’American Cancer Society |
PELLET DI PLASTICA NEI FIUMI DEL MONDO: LA MAREA INVISIBILEUn’indagine globale condotta da volontari in 14 Paesi ha rivelato la presenza diffusa di pellet di plastica nei corsi d’acqua. In 200 siti sono stati raccolti quasi 50.000 nurdles, piccole sfere usate nella produzione industriale. Il problema, spesso legato a incidenti e scarichi, colpisce ovunque e minaccia fauna e ambiente.
Leggi su Inside Climate News |
DAI RIFIUTI ALLA PASSERELLA: IL PET NIGERIANO PUÒ VESTIRE IL FUTUROCon 2,5 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, la Nigeria potrebbe trasformare il problema in opportunità. Uno studio mostra che il PET riciclato può alimentare l’industria tessile locale, riducendo l’inquinamento e generando lavoro. Ma servono politiche, infrastrutture e un cambio culturale nei consumatori.
Leggi su The Conversation |
ECONOMIA CIRCOLARE: IL RECUPERO DEL FOSFORO PASSA DAL CARBONE VEGETALEIl biochar, derivato dalla pirolisi di biomasse, emerge come soluzione più sostenibile per recuperare fosforo da acque reflue. Il materiale, modificato con metalli come calcio e magnesio, mostra elevata capacità di adsorbire fosfato. Il fosforo recuperato può essere riutilizzato come fertilizzante o materiale industriale, riducendo sprechi e inquinamento.
Leggi su Science of The Total Environment |
“FOREVER CHEMICALS” NEL MAKE-UP: DALLA SCIENZA ALLA RIVOLUZIONE NORMATIVAUno studio ha rivelato la presenza di PFAS, sostanze tossiche e persistenti, in oltre metà dei cosmetici testati, spesso non dichiarati in etichetta. Questi “forever chemicals” possono causare cancro, infertilità e alterazioni ormonali. In risposta, diversi Stati e aziende cosmetiche hanno avviato una rapida transizione verso prodotti privi di PFAS.
Leggi su Forbes |
UNO SHOCK ELETTRICO AI RIFIUTI ALIMENTARI LI TRASFORMA IN RISORSA INDUSTRIALEUno studio dimostra che l’aggiunta di elettricità al processo di fermentazione accelera la degradazione dei rifiuti alimentari e ne aumenta la resa in sostanze chimiche di valore industriale come acetone, butanolo ed etanolo. Grazie alla sinergia tra due specie di batteri e a una regolazione fine della tensione elettrica, si apre una via innovativa per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti.
Leggi su Anthropocene Magazine |



