[di Andrea Fasano e Assia leradi]
Da sempre i lombrichi hanno reso fertile e vivibile la Terra: nel Centro di Lombricoltura Toscano lo scarto diviene humus e così l’Economia Circolare non solo imita, ma asseconda il ciclo naturale
Sinossi
I lombrichi o sono amati o suscitano ribrezzo, fin dalla nostra infanzia. Quello che cambia, divenendo adulti, è che ci si può rendere conto del loro ruolo fondamentale nella vita sulla superficie terrestre.
Vecchiano, Parco Naturale di San Rossore (PI): il Centro di Lombricoltura Toscano, fondato nel 2013 da tre professionisti, è una realtà di Economia Circolare in cui gli scarti come il letame equino, bovini e ovino vengono trasformati in fertilizzante naturale, grazie all’incessante lavoro dei lombrichi. Il prodotto, l’Humus CLT, non è destinato solo alle grandi aziende agricole, ma anche a privati, comunità e realtà di diverso tipo; i vengono anche condivise le competenze, costruendo piccole lombricompostiere, per far sì che l’azione di riciclo degli scarti diventi il più capillare possibile e che non si limiti al letame, divenendo una buona pratica nella quotidianità.
L’Economia Circolare, che solitamente si rifà al ciclo naturale, con il vermicompostaggio torna alle origini, facendo sì che sia la stessa attività dei lombrichi ad essere economicamente vantaggiosa, oltre a smaltire rifiuti in maniera sicura, dimostrando che questa via, l’unica possibile nel futuro prossimo, è davvero praticabile.
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