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Benvenute e benvenuti all’ottavo numero della rassegna internazionale di EconomiaCircolare.com. Oggi leggerete di come oggetti per la casa sempre più economici stiano diventando quasi “usa e getta”, col rischio di competere col fasf fashion in quanto a scara utilità e impatti enormi sull’ambiente. E poi, ovviamente, di biodiversità, visto che a Roma si cercano accordi economici per dare gambe al Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework firmato alla COP 15. E troverete ancora notizie sulle climate litigations, sui PFAS, sul trattato globale per limitare l’inquinamento da plastica.
Buona lettura!
“DAL TESSILE AGLI ACCESSORI: LA CASA DIVENTA IL NUOVO FAST FASHION”
L’acquisto compulsivo di oggetti per la casa è diventato un’abitudine diffusa, grazie alla presenza crescente di articoli economici e di tendenza nei supermercati e nei negozi di massa. Il fenomeno, paragonabile al fast fashion, solleva interrogativi etici e ambientali. Dietro i prezzi stracciati si nascondono lo sfruttamento della manodopera e un’enorme quantità di rifiuti

Ogni anno nel Regno Unito vengono buttati 70 milioni di oggetti per la casa, spesso solo perché fuori moda.
Il mercato UK del fast homeware vale 14,3 miliardi di sterline (2023). La crescita è trainata da marchi come Dunelm, Ikea e Primark, con i discount in forte espansione.

Dobbiamo rallentare e riflettere sul valore degli oggetti: perché li compriamo, da dove provengono e chi li ha realizzati
Helen Gordon, interior designer
Andavi a comprare il pane e tornavi a casa con una candela
Carol Murdoch (ex-acquirente compulsiva di homeware economico)
Leggi la notizia sul Guardian
“BIODIVERSITÀ A RISCHIO: OLTRE METÀ DEI PAESI IGNORA GLI IMPEGNI SUL 30X30”Più della metà dei Paesi non ha un piano per proteggere il 30% di terra e mare entro il 2030, nonostante l’accordo ONU del 2022. Un’analisi di Carbon Brief e The Guardian rivela che 70 nazioni su 137 non prevedono misure adeguate, mentre 61 non hanno nemmeno presentato un piano. Paesi cruciali per la biodiversità, come Indonesia, Messico e Sudafrica, rischiano di compromettere l’obiettivo globale. Senza impegni concreti e finanziamenti adeguati, il mondo potrebbe fallire nuovamente nella tutela della natura.
Senza proteggere la natura, semplicemente non possiamo raggiungere i nostri obiettivi climatici e di sviluppo Inger Andersen, direttrice UN Environment Programme
Sia chiaro, questo non è un obiettivo ‘opzionale’, ma essenziale per prevenire l’estinzione di decine di migliaia di specie Brian O’Donnell, direttore Campaign for Nature
Leggi la notizia sul sito del Guardian |
“SCIENZA INDIPENDENTE E NEGOZIATI SULLA PLASTICA:UNA CHIAVE PER SUPERARE LO STALLO”I negoziati per il trattato globale sulla plastica si sono arenati a Busan nel dicembre 2024. Secondo uno studio pubblicato su “Cambridge Prisms: Plastics”, rivista accademica della Cambridge University Press, la scienza indipendente è un elemento chiave per superare le divisioni e garantire un trattato efficace. Ma gli scienziati indipendenti hanno avuto scarso accesso ai negoziati, sollevando dubbi sulla trasparenza del processo. Il loro contributo è cruciale per stabilire criteri chiari sui prodotti e le sostanze chimiche dannose.
Leggi l’articolo sul sito di Cambridge University Press |
PARIGI VERSO UN DIETROFRONT ECOLOGICO ISPIRATO A TRUMP?La Francia è criticata per una possibile marcia indietro sulle normative ambientali, con proposte di revisione che richiamano le politiche deregolatorie di Donald Trump. Secondo attivisti e oppositori politici, il governo di Macron cederebbe alle pressioni dell’industria, mettendo a rischio gli impegni climatici del Paese.
Leggi l’articolo su Euronews |
FRANCIA IN PRIMA LINEA: LEGGE STORICA CONTRO L’INQUINAMENTO DA PFASLa Francia ha approvato una delle leggi più ambiziose al mondo per limitare l’uso dei PFAS, le sostanze chimiche perenni responsabili di un grave inquinamento ambientale. Dal 2026, saranno vietati in cosmetici, tessuti e scioline, con un’estensione a tutti i tessuti entro il 2030. Inoltre, la legge impone una tassa sulle emissioni industriali in acqua, seguendo il principio “chi inquina paga”.
Leggi la notizia su Le Monde |
TRUMP RILANCIA LE TRIVELLAZIONI OFFSHORE: SCATTA LA BATTAGLIA LEGALEL’amministrazione Trump ha avviato un piano per revocare i divieti sulle trivellazioni offshore imposti da Biden, aprendo vaste aree costiere degli Stati Uniti all’estrazione di petrolio e gas. Diverse ONG stanno intentando cause legali per bloccare la decisione.
Abbiamo sconfitto Trump la prima volta che ha cercato di cancellare le protezioni per sacrificare i nostri mari all’industria petrolifera. Porteremo nuovamente questo abuso di legge in tribunale Steve Mashuda, Earthjustice
Leggi la notizia sul sito di Reuters |
SVEZIA, RESPINTA LA CAUSA CLIMATICA SOSTENUTA ANCHE DA GRETA THUNBERGLa Corte Suprema svedese ha respinto una causa intentata da 300 giovani, tra cui Greta Thunberg, contro lo Stato per inazione climatica. Il tribunale ha stabilito che un’azione legale del genere non può essere promossa da singoli cittadini, ma solo da associazioni rappresentative. L’organizzazione Aurora, promotrice del ricorso, ha annunciato che continuerà a cercare vie legali per obbligare il governo svedese a rispettare i suoi impegni climatici.
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