Una class-action per greenwashing è stata intentata contro Amazon, accusata di aver falsamente promosso i propri prodotti in carta igienica e asciugatutto della linea Amazon Basics come sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Secondo la denuncia, l’azienda avrebbe ingannato i consumatori con dichiarazioni ambientali non veritiere. La causa è guidata dagli studi legali Hagens Berman Sobol Shapiro e George Feldman McDonald, noti per azioni legali contro giganti tecnologici e industriali (come il Dieselgate).
Secondo quanto riportato nella denuncia depositata presso la Corte distrettuale federale dello Stato di Washington, Amazon avrebbe utilizzato strategie di marketing per presentare i propri prodotti in carta come ecologici. Sulle pagine dei prodotti compaiono il logo “Sustainability Leaf”, il marchio “Climate Pledge Friendly” e la certificazione FSC, che dovrebbero garantire la provenienza da foreste gestite in modo responsabile.
“Le pagine web di Amazon Basics dedicate alla carta igienica e agli asciugamani di carta mostrano in modo evidente sia i loghi della sostenibilità sia informazioni che affermano che i prodotti sono ‘realizzati con materiali provenienti da foreste ben gestite, materiali riciclati e/o altre fonti di legno controllate’“, si legge nel sito web dello studio legale Hagens Berman. Inoltre, “le pagine web includono etichette che indicano che i prodotti sono certificati dal Forest Stewardship Council (FSC)”. La causa afferma che queste tattiche “hanno nascosto la verità sulle pratiche di approvvigionamento forestale e sull’impatto ambientale di Amazon”.
Secondo chi accusa Amazon di greenwashing, infatti, questi prodotti derivano in realtà da polpa di legno proveniente dal disboscamento della foresta boreale canadese, una delle ultime grandi foreste primarie rimaste al mondo. Gli avvocati sottolineano che la distruzione di queste foreste contribuisce in modo significativo alle emissioni di CO₂, con un impatto equivalente a quello di milioni di automobili.

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Le richieste dei consumatori
I querelanti chiedono che Amazon sia ritenuta responsabile di violazioni delle leggi statali sulla protezione dei consumatori. L’obiettivo della causa è ottenere un risarcimento per chi ha acquistato i prodotti tra il 2020 e oggi, e di porre fine alla pubblicità ingannevole. Ma se le accuse fossero dimostrate, le conseguenze andrebbero ben oltre i risarcimenti.
“Amazon ha speso centinaia di milioni in pubblicità ecologica per dare ai consumatori l’illusione di essere impegnata nella gestione dell’ambiente”, ha dichiarato a Business Wire Steve Berman, managing partner di Hagens Berman. “In realtà, questi sforzi sono stati ingannevoli, contribuendo alla distruzione ambientale di foreste secolari, nel tentativo di produrre carta monouso che i consumatori consumano per pochi secondi e poi gettano via. I consumatori meritano di conoscere il vero impatto dei loro acquisti – è così semplice”.
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