Giocattoli liberi dai PFAS e da altre sostanze tossiche: dall’Unione Europea arriva un nuovo regolamento che vieta l’uso di composti nocivi nei prodotti per bambine e bambini. Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno approvato la proposta di regolamento sulla sicurezza dei giocattoli presentata dalla Commissione europea nel 2023.
Da cosa bisogna proteggere le più piccole e i più piccoli? Da sostanze persistenti, alcune potenzialmente tossiche, altre nocive nel lungo periodo e in grado di alterare l’equilibrio ormonale aumentando il rischio di diverse patologie. è il caso dei PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), molecole di sintesi ampiamente utilizzate in tanti campi industriali, anche nella produzione di giocattoli per garantire, impermeabilità, durevolezza, resistenza al calore e altre caratteristiche che per anni sono state affidate a questi polimeri inquinanti.
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Un rischio invisibile
Bambine e bambini soprattutto nella fascia 0-3 anni, sono particolarmente esposti perché vivono la fase del comportamento “mano-bocca”: toccano gli oggetti e li rosicchiano, aumentando il rischio di contatto orale diretto con queste sostanze. Ma l’esposizione può avvenire anche attraverso la pelle o inalando vapori e microfibre provenienti da peluche e vestiti delle bambole. Inoltre, mordicchiando i giochi, i bambini possono ingerire piccoli frammenti di plastica.
Peluche, giocattoli elettronici, scivoli, ma anche tappetini di gomma e piscine gonfiabili: in commercio esistono moltissimi giocattoli realizzati in plastica o rivestiti con materiali sintetici avvolti da ritardanti di fiamma, tensioattivi, fragranze, coloranti e stabilizzanti. E in questi strati invisibili non ci sono solo i PFAS. Tra le sostanze pericolose troviamo anche i bisfenoli. Di questo gruppo di composti il bisfenolo A è il più studiato e anche il più pericoloso. Se viene inalato o ingerito può causare effetti negativi sullo sviluppo, sulla fertilità e può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Nel 2021 il progetto di biomonitoraggio Life Persuaded, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha condotto uno studio su coppie madre-bambino in Italia, confermando che l’uso quotidiano e prolungato di giochi in plastica è associato a livelli più alti di bisfenolo A e ftalati nelle urine di bambini tra i 4 e i 6 anni. Sebbene tutti i giocattoli venduti nell’UE debbano essere conformi alla direttiva 2009/48/CE e riportare il marchio CE, che impone limiti o divieti per alcune sostanze pericolose, i controlli non bastano: nel solo 2022 i giocattoli hanno rappresentato il 23% di tutte le segnalazioni di prodotti pericolosi nel sistema europeo di allerta Rapex. La direttiva stessa è stata modificata 14 volte tra il 2012 e il 2019 per tenere il passo con le nuove scoperte scientifiche, che hanno evidenziato rischi prima sottovalutati, soprattutto legati all’esposizione combinata a più sostanze chimiche e agli effetti delle basse dosi nel lungo periodo.
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Cosa prevede il nuovo regolamento sui giocattoli europei
I PFAS e i bisfenoli spariranno dai giocattoli prodotti in Europa. E in quelli importati? Oltre al divieto esplicito di utilizzare queste sostanze tossiche, il nuovo regolamento prevede un passaporto digitale: tutti i prodotti per l’infanzia dovranno avere un Qrcode che rimanderà alle informazioni sulle nuove conformità. Il passaporto digitale del prodotto diventerà obbligatorio per tutti i giocattoli, compresi quelli venduti online. Gli importatori dovranno presentarlo alle frontiere dell’UE, dove un sistema informatico lo controllerà automaticamente, segnalando le spedizioni sospette e agevolando i controlli da parte delle autorità doganali.

Secondo Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione per la strategia industriale, “le nuove norme appena concordate rendono i giocattoli venduti online e offline più sicuri per i bambini. Vietano le sostanze chimiche nocive e introducono un passaporto digitale dei prodotti che fornirà informazioni più ampie ai consumatori e aiuterà gli ispettori del mercato a individuare e rimuovere i giocattoli pericolosi, in particolare alle frontiere dell’UE. Ciò contribuirà a creare una concorrenza più equa e condizioni di parità per i fabbricanti di giocattoli dell’UE”.
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Il rischio delle deroghe
La stretta sulle sostanze tossiche nei giocattoli arriva dopo due anni di negoziazione tra politica e industria, dopo l’impegno delle forze ecologiste in Europarlamento e come risultato delle pressioni delle organizzazioni ambientaliste e delle associazioni dei medici e dei pediatri.
In Italia, a spingere per questa revisione delle normative europee sono state anche l’Isde (l’Associazione Internazionale dei medici per l’ambiente) e l’Associazione dei pediatri, lo hanno fatto con una lettera indirizzata al Ministero della Salute e al Ministero delle Finanze. Ora arrivano i risultati di questo impegno civico, ma il rischio è quello di entrare in un pericoloso meccanismo di deroghe e di ritardi nell’entrata in vigore del regolamento. A essere preoccupati sono gli esponenti dei Verdi Europei, protagonisti della lotta contro i PFAS nei giocattoli.
“Con una svolta epocale, l’Unione Europea decide finalmente di mettere al bando gli ‘inquinanti eterni’ attualmente utilizzati in larga parte dall’industria dei giocattoli, proteggendo le bambine e i bambini. Si tratta di un primo, fondamentale passo verso la restrizione universale dei PFAS, che resta il nostro obiettivo ultimo,” ha dichiarato Cristina Guarda, europarlamentare dei Verdi.
In attesa dell’approvazione finale che del regolamento che farà sparire gli inquinanti dai giocattoli europei, l’esponente dei Verdi ha fatto riferimento ai tempi di attuazione. “D’altro lato, i tempi per il decadimento della vecchia direttiva e per l’entrata in vigore del nuovo regolamento sono stati allungati, passando da 30 a 54 mesi: rimane questa, assieme alla possibilità di eventuali deroghe che contrasteremo in tutti i modi, le uniche note problematiche in un contesto che, nel complesso, è una grande vittoria per la salute pubblica e per la protezione dei cittadini. A partire dai più piccoli,” conclude Guarda.
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