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venerdì, Ottobre 4, 2024
RUBRICA

SPECIALE | PFAS
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Si chiamano PFAS, quattro lettere difficili da pronunciare una di seguito all’altra, e fanno parte della nostra vita. I PFAS sono una famiglia di sostanze chimiche che contengono fluoro e sono presenti negli involucri dei fast food, negli imballaggi, negli abiti, nelle moquette, nei cosmetici, nei chip dei computer, nelle schiume antincendio. Più in generale in quasi tutto ciò che è impermeabile all’acqua e ai grassi. Prove sulla tossicità, persistenza, bioaccumulo e possibile cancerogenicità di queste sostanze chimiche c’erano già da decenni, ma sono state spesso insabbiate dalle aziende che le producevano e nascoste alle agenzie pubbliche che avrebbero dovuto difendercene.

Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna: in Italia sono queste le Regioni dove ampi casi di contaminazione sono stati già accertati. Ma il quadro è molto probabilmente deficitario perché purtroppo gli enti pubblici sono indietro in tante parti d’Italia nella ricerca di queste molecole, anche nell’acqua potabile. Perché ci sono problemi oggettivi legati alla tracciabilità di queste molecole nelle filiere agroalimentari. E, a parte il recentissimo caso del Veneto, manca un mandato politico per portare questi inquinanti tra le priorità della difesa della salute pubblica e dell’ambiente.

Alcuni articoli che compongono questo dossier sono stati realizzati dalle partecipanti e dai partecipanti al workshop conclusivo del “Corso di giornalismo d’inchiesta ambientale” organizzato da A Sud, CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali ed EconomiaCircolare.com, in collaborazione con IRPI MEDIA, Fandango e Centro di Giornalismo Permanente.

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