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Benvenute e benvenuti alla ventesima rassegna internazionale di EconomiaCircolare.com. Leggerete notizie sugli imballaggi riutilizzabili, su intelligenza artificiale e difesa della biodiversità, sul numero crescente di cause climatiche. E poi di analisi sulle acque in Arkansas per trovare le fonti dell’inquinamento da PFAS, dei rischi crescenti per gli attivisti che difendono l’ambiente, e dell’invasione di rifiuti da imballaggio sull’Himalaya.
Buona lettura
CONTENITORI RIUTILIZZABILI: SETTE CITTÀ EUROPEE TRACCIANO LA VIA
L’RSVP Blueprint 2025 (ReuSe Vanguard Project) delinea una strategia europea per sviluppare sistemi di riutilizzo del packaging per cibi e bevande da asporto. Basato su esperienze reali in sette città, il documento offre criteri operativi per sistemi efficaci, sicuri, interoperabili e inclusivi, in linea con la nuova normativa PPWR. L’obiettivo è trasformare il riuso in prassi standard, riducendo i rifiuti e favorendo un’economia circolare.
Leggi il report sul sito di Zero Waste Europe
CLIMA, L’UE SI AVVICINA ALL’OBIETTIVO 2030 GRAZIE ALLE RINNOVABILI.ALLARME DELLA SOCIETÀ CIVILE SUI PIANI NAZIONALISecondo la Commissione europea, l’UE è sulla buona strada per ridurre le emissioni del 54% entro il 2030, vicino all’obiettivo vincolante del 55%. Il merito è dei progressi nelle energie rinnovabili, che nel 2023 hanno coperto il 24% dei consumi. Tuttavia, ONG e società civile denunciano lacune nei piani nazionali, soprattutto in termini di politiche attuative e finanziamenti credibili.
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CLIMA: CAUSA RESPINTA MA I GIUDICI TEDESCHIAPRONO LA VIA ALLA RESPONSABILITÀ DELLE AZIENDEUn tribunale tedesco ha respinto la causa del contadino peruviano Saul Luciano Lliuya contro RWE, ma ha stabilito che le grandi aziende inquinanti possono essere ritenute responsabili dei danni da cambiamento climatico. È la prima volta che un’alta corte europea riconosce la possibilità di applicare il diritto civile per danni climatici, aprendo la strada a future azioni legali globali.
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EMISSIONI IN TRIBUNALE: LE IMPRESE FANNO I CONTI CON I COSTI DELLE CAUSE CLIMATICHELe aziende ad alte emissioni affrontano rischi finanziari crescenti a causa dell’aumento delle cause legali sui danni climatici. Con più di 60 casi attivi nel mondo, cresce la possibilità di compensazioni milionarie. Le imprese, in particolare nel settore fossile, sono esposte a responsabilità legali, svalutazioni di asset e aumenti dei premi assicurativi.
Leggi l’analisi su Zero Carbon Analytics |
TRA ALGORITMI E ANIMALI: I DILEMMI DELLA SCIENZA ECOLOGICA NELL’ERA DELL’A.I.L’intelligenza artificiale sta trasformando la scienza della conservazione, permettendo di analizzare enormi volumi di dati ecologici raccolti da droni, sensori e app. L’A.I. consente di mappare habitat, monitorare specie e prevedere impatti ambientali con una precisione mai vista. Tuttavia, alcuni scienziati mettono in guardia: il rischio è allontanarsi dal contatto diretto con la natura.
Leggi l’analisi su E360 |
CREDITI PER LA BIODIVERSITÀ: NUOVA FRONTIERA O RISCHIO AMBIENTALE?I crediti per la biodiversità sono strumenti economici pensati per finanziare progetti di conservazione e ripristino ambientale, coinvolgendo il settore privato. In assenza di fondi pubblici sufficienti, queste iniziative mirano a colmare un divario di 700 miliardi di dollari entro il 2030. Il loro successo dipenderà dalla credibilità, dai meccanismi di verifica e dal rispetto dei diritti delle comunità locali.
Leggi l’analisi sul sito del World Resources Institute |
HIMALAYA, SOMMERSI DAI RIFIUTI:L’IMPENNATA DELLA PLASTICA DA IMBALLAGGI FOOD&BEVERAGESecondo il report 2024 dell’iniziativa The Himalayan Cleanup, quasi il 90% dei rifiuti raccolti nei monti indiani è plastica, perlopiù imballaggi alimentari e bevande. Il 77% è costituito da plastica multistrato non riciclabile. In cima alla lista dei marchi inquinanti c’è PepsiCo per il terzo anno. Il sistema attuale non è in grado di gestire questi rifiuti, che si accumulano in natura e nelle discariche.
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L’ARKANSAS LANCIA UNA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE PER FERMARE I PFASCon un finanziamento di 1,8 milioni di dollari, l’Arkansas avvia il primo progetto statale per testare le acque superficiali alla ricerca dei PFAS, sostanze chimiche tossiche e persistenti. Il piano, gestito dal Dipartimento della Qualità Ambientale, prevede un approccio graduale per identificare le fonti di contaminazione e prevenire l’inquinamento alla radice, prima che raggiunga l’acqua potabile.
Leggi la notizia sul sito di Arkansas Advocate |
CHI DIFENDE LA NATURA RISCHIA LA VITA:CRESCE LA VIOLENZA CONTRO GLI ATTIVISTI AMBIENTALIUn nuovo report del Business & Human Rights Resource Centre denuncia oltre 6.400 attacchi contro difensori dei diritti umani tra il 2015 e il 2024, il 75% dei quali ha colpito chi si oppone a progetti estrattivi, minerari o legati ai combustibili fossili. Forzate sparizioni, minacce e abusi giudiziari si concentrano in particolare su popolazioni indigene e donne. La denuncia: le aziende ignorano il consenso delle comunità e mettono a rischio chi protesta.
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