I dazi, anche nel libero mercato capitalista, non sono una novità. Oggi ne parliamo perché l’amministrazione Trump ne ha fatto uno degli strumenti geopolitici to Make America Great Again. Usati per mettere una toppa sul colossale e crescente debito statunitense (che ad agosto ha raggiunto il massimo storico di 37 mila miliardi di dollari, oltre il 120% del PIL federale) ma anche per minacciare chi non accetta di cedere a Trump parte della propria autonomia politica (come il Canada per il promesso riconoscimento dello Stato di Palestina).
Oltre che una rilevantissima questione economica, la tassazione di beni e servizi alle frontiere è anche una questione politica, appunto, e ambientale: come sottolineano ONG europee a proposito dell’accordo (chiamiamolo così solo per comodità) vergato nel golf club scozzese del tycoon tra UE e USA.
In questo speciale raccogliamo un po’ di riflessioni sulla spinosa questione dazi. Buona lettura.
Daniele Di Stefano



