giovedì, Novembre 6, 2025

26 settembre, Giornata Mondiale della Salute Ambientale: perché la nostra salute dipende da quella del Pianeta

Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Salute Ambientale, un richiamo al legame tra benessere umano e tutela degli ecosistemi. Dall’approccio One Health alla Planetary Health, l’obiettivo è ricordare che senza un pianeta sano non può esserci salute per nessuno

Valeria Morelli
Valeria Morelli
Content Manager e storyteller 2.0. Fa parte del network di Eco Connection Media. Si occupa di strategie di comunicazione web, gestione social, consulenza 2.0 e redazione news e testi SEO. Per Green Factor, all’interno dell’ufficio stampa, si occupa delle relazioni istituzionali.

Il 26 settembre torna la Giornata Mondiale della Salute Ambientale (World Environmental Health Day), un appuntamento annuale per ricordarci di un legame tanto fondamentale quanto spesso trascurato: quello tra la salute dell’ambiente in cui viviamo e il nostro benessere. Promossa dalla International Federation of Environmental Health (IFEH) fin dal 2011, questa giornata ci invita a riflettere su come l’inquinamento, i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità abbiano un impatto diretto sulla nostra vita quotidiana. Una ricorrenza come questa diviene quindi l’occasione perfetta per approfondire concetti che dovrebbero diventare sempre più centrali nel dibattito pubblico e scientifico: One Health e Planetary Health. Facciamo un po’ di chiarezza.

Salute ambientale: di cosa parliamo esattamente e cosa vuol dire

Quando parliamo di salute ambientale, ci riferiamo a quella branca della sanità pubblica che si concentra sulle relazioni tra le persone e il loro ambiente. L’obiettivo è promuovere il benessere umano sostenendo un ambiente sano, sia esso quello costruito nelle nostre città o quello naturale. La qualità dell’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, ma anche la sicurezza delle nostre case e comunità, sono tutti elementi che definiscono la nostra salute ambientale. La Giornata Mondiale serve proprio a puntare i riflettori sulle minacce continue come l’inquinamento, l’industrializzazione e la crisi climatica, e a riconoscere il lavoro fondamentale dei professionisti del settore.

salute ambientale
Foto: Canva

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One Health: un approccio olistico per una “Salute Unica”

Il concetto di “One Health”, o “Salute Unica”, si basa su un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: la salute umana, quella animale e quella dell’ecosistema sono da intendersi indissolubilmente legate. Non possiamo pensare di curare gli esseri umani senza preoccuparci della salute degli animali e dell’ambiente che ci circonda. Questo approccio, nato formalmente intorno agli anni 2000, spinge per una maggiore collaborazione tra diverse discipline – medici, veterinari, ecologi, economisti, sociologi – per affrontare le sfide sanitarie in modo integrato.

L’insegnamento (già dimenticato) del Covid

L’emergenza del Covid-19 – una zoonosi che ha mostrato drammaticamente come un virus possa “saltare” dagli animali all’uomo – ha reso evidente a tutti l’urgenza di adottare questo modello. Ma la lista di minacce è lunga e include anche la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici, un fenomeno legato all’uso eccessivo di farmaci negli allevamenti e alla loro dispersione nell’ambiente. L’approccio One Health ci insegna che una crisi in uno dei tre “pilastri” (uomo, animali, ambiente) influenzerà inevitabilmente gli altri due.

Planetary Health: la salute umana dipende dalla salute del Pianeta

Se la One Health mette in stretta relazione la salute di uomini, animali ed ecosistemi, la “Planetary Health”, o “Salute Planetaria”, fa un passo ulteriore, con un focus più centrato sull’uomo. Formalizzato nel 2015 da una commissione della rivista scientifica The Lancet e dalla Rockefeller Foundation, questo concetto afferma che non possiamo curare le persone senza curare il pianeta. La Planetary Health si concentra su come le alterazioni provocate dall’umanità ai sistemi naturali della Terra – come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento – minaccino la salute umana, rischiando di vanificare decenni di progressi nel campo dello sviluppo e del benessere.

In pratica, la Planetary Health è un campo di studio e un movimento sociale che analizza l’impatto delle attività antropiche sulla salute del pianeta e, di conseguenza, sulla nostra. Si tratta di una visione che riconosce la nostra civiltà come dipendente dai servizi che la natura ci offre gratuitamente, come la regolazione del clima e la fertilità del suolo. Ignorare questa dipendenza significa mettere a rischio il nostro stesso futuro.

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Foto: Canva

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Dall’approccio teorico all’azione concreta

La buona notizia è che questi concetti non sono più relegati solo al mondo accademico. In Italia, con l’istituzione del “Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici” (SNPS) nel 2022, si è riconosciuto normativamente sia l’approccio One Health che la sua evoluzione, la Planetary Health. Lo scopo è proprio quello di migliorare e armonizzare le strategie del Servizio Sanitario Nazionale per prevenire e curare le malattie legate ai rischi ambientali e climatici. 

La Giornata Mondiale della Salute Ambientale del 26 settembre è quindi un’occasione preziosa. Sicuramente per aumentare la nostra consapevolezza, ma anche per chiedere azioni concrete a governi, aziende e istituzioni. Perché, come ci insegnano la One Health e la Planetary Health, la transizione verso un’economia più sostenibile e circolare non è solo una questione ambientale, ma una responsabilità fondamentale per proteggere la salute di tutti, oggi e per le generazioni future.

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