giovedì, Novembre 6, 2025

Anche Flixbus inciampa nel greenwashing

Lo ha stabilito la Corte Federale di Giustizia tedesca

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Redazione EconomiaCircolare.com

Il greenwashing sta diventano una pandemia. Si moltiplicano non solo gli esempi sospetti, quelli nei quali le semplici cittadine e cittadini ravvisano come alcune imprese si fregino di titoli ambientali che invece non gli spetterebbero, ma anche i casi certificati da sentenze dei giudici o delle autorità competenti, che in genere sono quelle che si occupano di concorrenza, mercato e diritti dei consumatori.

Uno degli casi recenti riguarda Flixbus, la compagnia tedesca che offre trasporto passeggeri coi noti bus verdi (niente battute, please!). In particolare sono state sanzionate affermazioni presenti sul sito belga dell’impresa relative alla sostenibilità, presunta, dei servizi offerti.

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L’accusa e la sentenza

A mettere in dubbio i green claim e le affermazioni di Flixbus è stata la Federal Public Service Economy, SMEs, Middle Classes, and Energy. Come si legge sul relativo sito web, FPS Economy “fornisce le leve per un’economia efficiente, competitiva e sostenibile e sostiene la crescita economica” in Belgio. Al centro della sua attività ci sono la tutela dei consumatori e delle imprese, con particolare attenzione alle PMI.

Per arrivare subito al punto, dopo diverse traversie legate alla volontà dell’impresa di trasporti di non correggere le affermazioni incriminate, la questione approda in un tribunale tedesco, la Corte Federale di Giustizia, che a fine febbraio impone a Flixbus di rimuovere le affermazioni ambientali ingannevoli.

I peccati di Flixbus

Come spiega la International Consumer Protection and Enforcement Network (ICPEN), sono diversi in punti dolenti riscontrati nella comunicazione di Flixbus:

– FlixBus ha utilizzato termini come “rispettoso dell’ambiente” e “rispettoso del clima” senza fornire prove a sostegno. Ha anche affermato di essere “il mezzo di trasporto più rispettoso dell’ambiente” senza confronti o giustificazioni adeguate;

– La società ha pubblicizzato i benefici ambientali di Flixtrain, un servizio non disponibile in Belgio (ricordiamo che le accuse riguardano appunto il sito belga della società);

– FlixBus ha offerto un’opzione per compensare le emissioni di CO2 senza essere trasparente sulle emissioni reali dei viaggi.

“Questa sentenza stabilisce un chiaro precedente legale contro le dichiarazioni ambientali ingannevoli e rafforza la protezione dei consumatori”, ha dichiarato Lien Meurisse, portavoce di FPS Economy, alla Belgan News Agency.

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