RECUP
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CONTRASTO ALLO SPRECO DI CIBO E ALL'ESCLUSIONE SOCIALE
UN PROGETTO DI ATTIVAZIONE DELLA CITTADINANZA
Il progetto Recup nasce nel 2014 a Milano dall'idea di un gruppo di studentesse universitarie intenzionate a diffondere l'attivazione della cittadinanza contro lo spreco alimentare, sviluppare azioni capaci di ridare dignità al recupero di cibo e contrastare l'esclusione sociale. Nel 2016 il gruppo si organizza in Associazione di Promozione Sociale che, attualmente, opera all'interno di alcuni mercati rionali nelle città di Milano e Melegnano. Recup è un progetto che promuove l’integrazione sociale e la cittadinanza attiva, ridà dignità al recupero del cibo, limita lo spreco alimentare, contribuisce a ridurre i rifiuti prodotti dai commercianti, sviluppa un proficuo dialogo sul valore del cibo e sul contrasto allo spreco in ogni sua fase: produzione, distribuzione organizzata, gestione e consumo domestico.
L'iniziativa si compone di semplici ma efficaci azioni: a fine mercato si recupera il cibo dai commercianti che liberamente decidono di donare i prodotti che altrimenti scarterebbero. Il cibo recuperato viene raggruppato in un punto di ritrovo, all'interno dello stesso mercato, dove i prodotti buoni vengono divisi da quelli effettivamente non più commestibili e ognuno è libero di prendere ciò che preferisce, nel rispetto delle altre persone e delle esigenze di tutti. l beneficiari sono gli stessi esecutori del lavoro: in questo modo si crea uno spirito di collaborazione, equità e comunità tra i partecipanti che permette di unire in amicizia persone di età, estrazione sociale e provenienza geografica differenti, evitando il senso di solitudine e di vergogna, nonché l’umiliazione e la stigmatizzazione che il rovistare tra i rifiuti provoca. All'attività sul campo si unisce quella di sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti delle tematiche dello spreco alimentare, anche attraverso percorsi di educazione alimentare per i cittadini e per le scuole.
Si tratta di un progetto destinato a crescere ed espandersi perché, in una società così radicalmente divisa tra poveri e ricchi, sprecare cibo ancora commestibile, fare in modo che le persone debbano umiliarsi per poter mangiare, trascurare un disagio così grande come il gettare via cibo buono, non è più accettabile.
Recupero e redistribuzione in loco del cibo recuperato, che rimane all'interno delle stesse cassette ortofrutticole usate dai commercianti e viene trasportato attraverso carrelli e cargobike.
Non vengono distribuiti sacchetti di plastica ma ciascuna persona è invitata a portare borse riciclabili da riempire con i prodotti recuperati alla chiusura del mercato.
Il progetto si realizza grazie alla collaborazione volontaria degli stessi beneficiari del recupero.