RiMaflow
- Non profit
- Modello produttivo circolare
- B2C
- B2B
LABORATORI ARTIGIANALI DI RIPARAZIONE E RICICLO
PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI
L'Associazione Occupy Maflow è nata nel 2013, a seguito della chiusura dell'azienda del settore automotive Maflow SpA, per iniziativa di un gruppo di lavoratori licenziati che ha avviato, anche con il concorso di altri disoccupati, attività artigianali (falegnamerie, carpenterie, tappezzerie, modellistica, riparazioni di PC, smartphone e altre apparecchiature elettroniche, laboratori artistici con materiale di recupero, produzioni e distribuzioni di prodotti alimentari con i prodotti biologici del Parco Agricolo Sud Milano e delle realtà nazionali di Fuorimercato, eccetera) direttamente affiliate, nonché la promozione della nascita della Cooperativa di Produzione e Lavoro RiMaflow, affiliata all'associazione, che sviluppa attività di servizio per l'intero stabilimento (30mila mq, di cui la metà sono capannoni industriali).
Tra le attività c'è anche la rete nazionale Fuorimercato, nata da una collaborazione tra L'Associazione Occupy Maflow e l'Associazione di produttori agricoli Sos Rosarno, e sul territorio la costruzione di una rete di economia solidale che comprende: una comunità di supporto all'agricoltura - Csa Fontanini nel lodigiano, il DESR-Distretto di Economia Rurale Solidale, la Libera Masseria, bene confiscato alla criminalità organizzata di Cisliano, e numerose realtà orientate al consumo critico.
L'interazione tra attività artigianali e industriali e attività rurali, con l'obiettivo del superamento della divisione tra città e campagna e tra produttore e consumatore a tutto campo, è in atto da circa cinque anni estendendosi a raggiera attorno alla RiMaflow di Trezzano, i cui lavoratori si sono ispirati alle fabbriche recuperate argentine e alla Via Campesina.
La filosofia di fondo dell'associazione è quella ecologista del riuso, dell'allungamento del ciclo di vita dei prodotti, del recupero finalizzato al principio rifiuti zero, del supporto alla nascita di filiere produttive autonome e quanto più possibile indipendenti dalle leggi della concorrenza e del mercato capitalista.
Le attività vanno dall'artigianato alla sperimentazione nell'ambito del ciclo rifiuti, compreso il recupero e il trattamento di materiali (carta, plastica, alluminio) tramite mulini autoprodotti con materiali di recupero, e attraverso la produzione e distribuzione di prodotti agricoli a garanzia partecipata nel rispetto dei diritti in tutta la filiera a beneficio dei settori popolari, oltre che per il consumo diretto dei soci (mensa, eccetera); sulla trasformazione di tutta la realtà aziendale per la produzione di energia elettrica e termica attraverso l'autoproduzione (fotovoltaico sulle coperture con la sostituzione dell'amianto; stufe per il riscaldamento con utilizzo scarti legno).
Tra le varie attività presenti nella fabbrica, quelle relative all'economia circolare sono:
centro polifunzionale di prossimità per il riuso di materiali, cioè una struttura eco-ricettiva che favorisce il riuso a chilometro zero di diverse tipologie di materiali e, quando non sia possibile riciclarle, la creazione di oggetti nuovi e originali. La struttura è composta da:
- Laboratorio AEE che si occupa di recuperare da aziende o da singoli soggetti privati apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) obsolete da aggiustare, donare o vendere a prezzi contenuti a scuole, istituti meritevoli e soggetti meno abbienti;
- Bancale Etico, una falegnameria che ripara bancali o li trasforma in semplici arredi;
- Riciclofficina, per la riparazione delle biciclette e l'acquisto di quelle recuperate;
- Riciclarte, per l'upcycling e il riuso creativo e artistico degli oggetti;
- La tappezzeria che riporta a nuovo divani, poltrone e sedie, oltreché produrre materassi e tendaggi;
- Laboratorio per il restauro dei mobili;
- Spazio co-working che mette a disposizione uffici condivisi;
- Trasporto e sgombero locali.
Associazione Fuorimercato che promuove la sovranità alimentare e le produzioni “etiche” a basso impatto ambientale e a sfruttamento zero, non solo limitandosi all'intermediazione tra produttori e consumatori , ma anche attraverso momenti d'incontro tra diverse realtà.
Tutta l'attività è fondata sulla sostenibilità sociale e ambientale: riuso e riciclo, inclusione sociale di soggetti svantaggiati e migranti. Il recupero della fabbrica risponde al bisogno di lavoro e alla necessità che gli spazi non vengano abbandonati. Il lavoro risponde ai bisogni del territorio.
La Cittadella dell’Altra Economia è lo scopo dell’Associazione (ATS) “Casa del Mutuo Soccorso”, nata dalla collaborazione tra RiMaflow, Libera e Cooperativa Ies, per costruire una rete di economia sociale e solidale dove attività produttive e tessuto sociale si incontrano per resistere alla crisi.
Le esperienze presenti sono collegate dal principio del mutuo soccorso e creano reti di interscambio che comprendono anche forme alternative di pagamento come baratto, scambio di prestazioni, e così via.