ValoriBio
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VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI ORGANICI
UN PROGETTO PER PRODURRE BIOMATERIALI TRAMITE INSETTI
Il progetto POR-FESR Emilia Romagna ValoriBio ("Valorizzazione dei rifiuti organici mediante insetti per ottenimento di biomateriali per usi agricoli") mira a valorizzare scarti della filiera zootecnica ed altri rifiuti organici grazie all'impiego di insetti -mosche soldato- per produrre biomateriali e compost ad alto valore aggiunto da impiegare nel ciclo produttivo agricolo, in un’ottica di economia circolare. Questo avviene attraverso il frazionamento delle prepupe e l’estrazione di proteine, lipidi, chitina consente di realizzare bioplastiche a matrice proteica, utilizzabili in ambito agricolo (es. teli di pacciamatura e vasi biodegradabili). Progettate con tecniche di Mixture Design per migliorarne le proprietà chimico-fisiche con opportuni additivi, le bioplastiche possono agire anche come fertilizzanti a lento rilascio liberando azoto durante la decomposizione.
Un secondo risultato è il compost residuo dell’allevamento: grazie all'attività delle larve è possibile ridurre del 60% la massa secca delle deiezioni zootecniche, il tenore di fosforo e azoto, sopprimere la crescita batterica e la popolazione di mosche domestiche infestanti. Il compost viene arricchito di zeolitite, in grado di captare l'azoto ammoniacale nella pollina, incrementare la qualità dell’ammendante e ridurre le emissioni odorigene sgradevoli. La roccia è ricca in zeolite, minerale che permette di ridurre fino al 50% l'apporto di fertilizzanti di sintesi, non genera problemi per il progressivo accumulo e ha azione di lunga durata.
La realizzazione dell’impianto dimostrativo sperimentale per l’allevamento di insetti, primo sul territorio regionale, costituisce un terzo risultato: completamente automatizzato, sarà suddiviso nelle due aree -allevamento larve e riproduzione adulti- e progettato in modo da contenere i costi energetici.
Infine, ad integrazione delle attività scientifiche, la sostenibilità ambientale ed economica delle varie fasi del progetto è valutata mediante accurata Life Cycle Analysis e Life Cycle Cost; la disamina del quadro normativo in evoluzione permette di individuare i limiti giuridici relativi all'impiego di rifiuti organici e sottoprodotti e all’utilizzo di insetti, per aprire innovative prospettive industriali.
Il progetto punta a sperimentare processi innovativi per realizzare bioplastiche biodegradabili utilizzando biomolecole estratte da prepupe di mosche soldato allevate con scarti della filiera agroalimentare. Tra gli obiettivi del progetto vi è la diffusione e il trasferimento tecnologico dei processi innovativi testati sperimentalmente.
Nell'ambito del progetto di ricerca industriale sono stati stipulati contratti con personale che si occupa nello specifico di attività relative alla valorizzazione di scarti e sottoprodotti della filiera, in un circolo virtuoso di scambio di buone pratiche e ampiamento delle possibilità di lavoro.
I Centri che partecipano al progetto sono afferenti ad Enti (Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, CRPV) che prestano attenzione a misure di inclusività sociale.
Le Università a cui afferiscono i Centri di ricerca partner di progetto promuovono inoltre politiche aziendali per la mobilità sostenibile (ad esempio: convenzioni per abbonamenti ridotti a mezzi pubblici di trasporto urbano e interurbano).