PFAS, la sigla tossica che avvelena l’Europa
Sono i forever chemicals, molecole stabili e resistenti che nel corso del tempo si accumulano nell’ambiente, negli animali e negli esseri umani. Oltre quattromila prodotti dell’industria chimica che solo in Europa, secondo un’inchiesta giornalistica, hanno contaminato più di 17.000 siti
“PFAS, nessuno è immune”. Intervista a Giuseppe Ungherese
Responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia e autore di un saggio sui PFAS appena pubblicato, Ungherese ci racconta come i forever chemicals entrano nelle nostre vite seguendo un copione già visto con l’amianto, il DDT, o il fumo del tabacco
Forever chemicals. Il caso PFAS tra lobbies, industria bellica e salute pubblica
I PFAS trovano largo impiego in molti settori industriali strategici, trai quali spicca quello militare e duale (civile e militare), che in tempi di guerra come questi ne garantiscono uno status di relativa “immunità”, anche se la produzione di queste sostanze va a discapito della salute pubblica e dell'ambiente
Stop a verdura incellofanata e bustine di ketchup. Accordo sul Regolamento imballaggi
Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto lunedì sera un accordo di compromesso sul Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), il regolamento imballaggi. Tra un anno e mezzo entrerà in vigore la norma che stabilisce nuovi divieti (alcuni imballaggi monouso e sostanze chimiche tossiche) e nuovi obiettivi vincolanti (per il riutilizzo)
Regolamento imballaggi, dai film per le valigie al divieto dei PFAs: cosa voterà il parlamento Ue
Quello che sappiamo sul testo approvato dalla Commissione Ambiente del parlamento europeo che andrà al voto in plenaria a fine mese
Il ciclo tossico dell’ultra-fast fashion di SHEIN
Indagine Greenpeace sul brand cinese dell’ultra-fast fashion: il 15% dei prodotti analizzati in laboratorio presenta sostanze chimiche pericolose sopra i livelli di legge. Gravi pericoli per i consumatori, ma soprattutto per i lavoratori delle fabbriche in Cina: “SHEIN ha uno scarso (o addirittura assente) controllo della gestione delle sostanze chimiche pericolose usate nelle filiere produttive. È evidente il disinteresse nei confronti dei rischi ambientali e per la salute umana”