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domenica, Novembre 24, 2024

La certificazione C2C per aziende e prodotti più circolari

Ridurre emissioni e rifiuti? Ora è più facile grazie alla C2C Certified Circulation, la certificazione che consente alle aziende di mostrare la propria leadership nelle pratiche di economia circolare, garantendo al contempo la conformità agli standard normativi in evoluzione come il regolamento ESPR

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Redazione EconomiaCircolare.com

Una nuova certificazione per aiutare le aziende di tutte le dimensioni a rendere i propri prodotti più circolari, portando benefici immediati di sostenibilità come la riduzione delle emissioni e dei rifiuti e il miglioramento della qualità dell’aria e del suolo: con questi scopi nasce la C2C Certified Circulation. Sostenuta da verifiche di parti terze, la certificazione consente alle aziende di mostrare la propria leadership nelle pratiche di economia circolare, garantendo al contempo la conformità agli standard normativi in evoluzione.

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La certificazione si basa sullo standard Cradle to Cradle Certified Version 4.1, che fornisce obiettivi misurabili per lo sviluppo di prodotti circolari, tra cui la progettazione attraverso il ricorso all’ecodesign, l’approvvigionamento di materie prime attraverso filiere corte e pratiche poco invasive, il ricorso a imballaggi riciclati e non vergini. “Mentre continuiamo a superare i confini planetari critici, la necessità di circolarità nella progettazione del prodotto è più urgente che mai” ha osservato Elwyn Grainger-Jones, direttore esecutivo di  Cradle to Cradle Products Innovation Institute.

Leggi anche: Perchè building e fashion oggi puntano al Cradle to Cradle

Dalla culla alla culla della certificazione

Per comprendere l’importanza delle certificazioni Cradle to Cradle si può ricorrere a una semplice traduzione. Cradle to cradle vuol dire, letteralmente, dalla culla alla culla. Ovvero un nuovo modo di fare le cose, capace di passare di generazione in generazione in un’ottica di sostenibilità. Fondatori della filosofia Cradle to Cradle sono Michael Braungart e William McDonough che nel 2002 hanno pubblicato un libro intitolato “Cradle to Cradle: Remaking the Way We Make Things“, un manifesto per il design C2C che nel tempo è diventata una vera e propria certificazione.

Il prodotto certificato C2C viene validato sotto cinque aspetti che sono: salubrità dei materiali, riutilizzo dei materiali, gestione delle risorse idriche, utilizzo di energie rinnovabili ed equità sociale. Si tratta di una certificazione che tra l’altro prevede diversi rating del prodotto – dal basic al platinum – e che indica dunque le possibilità di migliorare per una circolarità che sia quanto più possibile tendente al 100%.

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La C2C Certified Circulation è una certificazione che si allinea con le normative europee e statunitensi, aggiornata rispetto al regolamento Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR) dell’UE e le politiche statunitensi di responsabilità estesa del produttore (EPR), aiutando inoltre le aziende a istituire il Digital Product Passport (DPP) o, se preferite, il passaporto digitale del prodotto, che tanto preoccupa le aziende italiane ed europee.

“Mentre le aziende navigano nel panorama emergente dei regolamenti dell’UE, questa nuova certificazione li aiuta a stabilirsi sia per la conformità che per l’innovazione”, ha dichiarato Christine Lemaitre, CEO di DGNB (German Sustainable Building Council) e presidente del consiglio di amministrazione del Cradle to Cradle Products Innovation Institute.

Sfruttando lo standard certificato Cradle to Cradle, cioè la C2C Certified Circularity, ogni azienda, di qualunque dimensione essa sia, potrà affrontare un reale percorso circolare, promuovendo l’innovazione nella progettazione del prodotto per un futuro sostenibile.

Leggi anche: La nuova UNI/TS 11820 potenzia la misurazione della circolarità

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