I mercati del lavoro sono oggi profondamente radicati nell’economia lineare – prendi-produci-scarta – e cambieranno man mano che le imprese, le città e i Paesi adotteranno modelli e strategie di business circolari. Ma quali lavori fanno già parte dell’economia circolare? Dove si trovano questi lavori? Come sono distribuiti tra i settori e come sono collegati alle strategie circolari?
Il Circular Jobs Monitor fornisce risposte a queste domande raccogliendo e visualizzando dati sul numero, la gamma e l’ubicazione dei lavori che fanno parte dell’economia circolare in tutto il mondo. Il Circular Jobs Monitor è una piattaforma Circle Economy e fa parte di un’iniziativa congiunta di Circle Economy e del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP): nasce per fornire a decisori politici, economisti e organizzazioni sindacali approfondimenti sulla relazione tra le attività dell’economia circolare e il mercato del lavoro in tutti i settori economici.
Mercato del lavoro ed economia circolare
Economia circolare e mercato del lavoro sono strettamente interconnessi. Da un lato, infatti, la forza lavoro è una leva fondamentale per la trasformazione verso l’economia circolare. Dall’altro il passaggio a un’economia circolare avrà un impatto sui mercati del lavoro in tutto il mondo: mentre alcuni posti di lavoro scompariranno o cambieranno natura, emergeranno nuovi “lavori circolari”: nel salvaguardare il nostro ambiente e le nostre risorse naturali, infatti, la circolarità porta con sé anche co-benefici, tra cui l’opportunità di generare e ridistribuire occupazione.
L’economia circolare, sottolinea Circle economy, richiede lavoro manuale e pratico, così come lavoro altamente qualificato nella progettazione e ingegnerizzazione di nuove soluzioni. Inoltre si basa su attività e servizi incentrati sul riutilizzo dei materiali e sulla chiusura dei cicli dei materiali, processi che richiedono più manodopera e competenze rispetto a molte attività nell’economia lineare unidirezionale. Il recupero di parti per il riutilizzo o di prodotti noleggiati tramite un servizio, ad esempio, richiede logistica inversa, smistamento delle risorse e pulizia dei componenti. La transizione verso l’economia circolare è un’opportunità non solo di ripensare al modo in cui gestiamo i flussi di materiali, ma anche alle persone.
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Lavori circolari
Ma quali sono i lavori circolari? “Un lavoro circolare è qualsiasi occupazione che coinvolge direttamente o indirettamente uno degli elementi chiave dell’economia circolare”, spiega Circle Economy. La metodologia messa a punto da Circle Economy e UNEP per il Circular Jobs Monitor distingue tre tipi di lavori circolari: lavori core, lavori abilitanti e lavori indirettamente circolari.
I lavori circolari principali sono tutti quelli che garantiscono la chiusura dei cicli delle materie prime, compresi i lavori di riparazione, energia rinnovabile, gestione dei rifiuti e delle risorse. Costituiscono il fulcro dell’economia circolare, leggiamo sulla piattaforma.
I lavori abilitanti la circolarità sono quelli che rimuovono le barriere e consentono l’accelerazione e il potenziamento delle attività circolari fondamentali, compresi ad esempio i lavori che sorgono nel leasing, nell’istruzione, nel design e nella tecnologia digitale.
I lavori che sostengono indirettamente l’economia circolare sono definiti lavori indirettamente circolari. Si tratta di lavori che forniscono servizi alle strategie circolari fondamentali, compresi i lavori nei servizi di informazione, nella logistica e nel settore pubblico.
Circular jobs monitor
Ancora in divenire, la piattaforma permette di navigare, attraverso un planisfero, tra i circular jobs in una selezione ancora limitata di città: indica il numero assoluto e la quota di lavori circolari sul totale dei posti di lavoro. Viene mostrato poi in quale ambito della circolarità operano: risorse rigenerative, allungamento della vita utile dei prodotti, rifiuti come risorsa, ecodesign, business model, digitale e conoscenze.
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