Gli ombrelli sono tra gli oggetti “più usa e getta” che esistano poiché, secondo le stime, ogni anno ne vengono buttati un miliardo di esemplari. La prima regola per ridurre l’impatto ambientale dovrebbe essere quella di scegliere ombrelli resistenti e possibilmente progettati per essere riparati.
Purtroppo, però, anche gli ombrelli più resistenti un giorno arrivano a fine vita: a quel punto cosa farne? Sulla base delle attuali norme vengono conferiti nell’indifferenziato per poi essere smaltiti in discarica o negli impianti di incenerimento. Eppure questa regola (per fortuna) non vale per tutti i Comuni: Capannori, in provincia di Lucca, è da sempre all’avanguardia nella lotta contro il “sovrappeso” dei bidoni destinati alla frazione secca.
Dal 2020 – in collaborazione con Terra di Tutti – in questo Comune è attiva anche la raccolta degli ombrelli rotti che rappresenta un importante esempio di economia circolare. Utilizzando le stoffe ottenute dal recupero degli articoli rotti possono essere realizzati, ad esempio, grembiuli da cucina, borse o coprisella mentre le stecche costituiscono materiale prezioso per i laboratori del riuso.
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L’economia circolare degli ombrelli rotti
La raccolta differenziata degli ombrelli può dar vita a nuovi prodotti, forse inimmaginabili per chi non ha un po’ di fantasia e una macchina da cucire. Ecco alcune idee imperdibili.
L’ombrello del vostro cuore non funziona più ma non volete separarvi da esso? Potrebbe essere l’occasione per affidarlo a Cecilia Felli che – come racconta sul suo portale Coroflot – è capace di dare nuova vita trasformandolo in una bellissima e originale gonna.
Navigando su Etsy si trovano diversi esemplari di borse fatte a mano utilizzando il materiale ottenuto dal riciclo di un ombrello: oltre ad essere ecofriendly ed originali sono sicuramente anti pioggia come quelle realizzate da Le Rivoltanti Fun Made.
A Trieste – come riportato anche dall’Atlante dell’Economia Circolare – ha preso vita il progetto “Ombrele” della Lister: nella città della Bora questa cooperativa riesce a raccogliere ombrelli in una serie di punti cittadini e dal recupero delle componenti nascono shoppers, mantelline parapioggia, aquiloni e frisbee.
Un ombrello – decorato e ornato – può diventare anche elemento di arredo come quelli realizzati da MaliceUpCycling che ridà loro luce con un tocco di psichedelia rendendoli ideali per la casa o per allestire eventi. Garantita l’ecosostenibilità: ogni creazione nasce dal recupero di materiali da riciclare senza spreco di risorse.
Le esperienze di tantissimi altri upcycler sono raccontate anche da Alessia not.sogreen – green influencer molto attiva su instagram – che fa conoscere realtà in grado di rigenerare gli ombrelli dando loro una seconda vita, a volte inaspettata, nel rispetto dei principi di economia circolare. Vediamo alcune delle realtà che ci suggerisce attraverso il suo canale social.
Alessandra “La stanzetta del riciclo” su instagram spiega come trasformare un vecchio antipioggia in una bellissima shopper. Se non avete modo e tempo di realizzarla personalmente, potrete acquistarle sul suo negozio online di prodotti artigianali e di recupero.
Rcoat sfrutta invece l’impermeabilità dei tessuti per realizzare cappelli per uomo donna e bambino ideali per le stagioni delle piogge. La linea di produzione offre anche altri prodotti come shorts a bellissime giacche!
Sfogliando l’approfondimento di Alessia not.sogreen potrete poi ammirare la trasformazione del tessuto in turbanti, impermeabili, accessori per la bicicletta, borse e portafogli.
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Esempi di riciclo creativo fai da te degli ombrelli
Al di là degli esempi professionali di riciclo dei materiali recuperati dagli ombrelli, ognuno di noi può cimentarsi nella upcycling per dare una seconda vita agli antipioggia rotti. Potreste, ad esempio, utilizzare la struttura dell’ombrello per creare un lampadario: trattandosi di un tessuto antipioggia sarebbe utilissimo per proteggere qualche oggetto esposto alle intemperie.
Il classico manico ricurvo può invece essere inchiodato ad una tavola e diventare un pratico appendiabiti in camera mentre, in giardino, un modello trasparente in plastica può essere un’ottima protezione per le giovani piante … quasi una mini serra. Se capovolto e parzialmente interrato, diviene una fioriera (attenzione a porre alla base dell’argilla espansa e ad usare piante adatte al nuovo particolare vaso) mentre, se dotato di una struttura particolarmente solida, potrebbe essere trasformato in uno stendino.
Dal riuso alla possibilità di riciclo di alcune componentistiche, si potrebbe davvero realizzare una raccolta differenziata degli ombrelli definendo alcune regole che impongano ai produttori di realizzarli in modo più durevole nonchè disassemblabili e riparabili.
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