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venerdì, Novembre 15, 2024

Condizionatori più efficienti, economici e meno inquinanti? Ecco come

Una lista di consigli stilati da ENEA per ridurre consumi ed emissioni degli elettrodomestici più amati dell’estate

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Redazione EconomiaCircolare.com

Lo state probabilmente videndo sulla vostra pelle: le temperature estive, a causa della crisi climatica, sono sempre più torride e gli eventi di calore estremo sempre più frequenti, magari seguiti da improvvisi e spesso disastrosi temporali tropicali. In assenza di edifici, quartieri e città progettati per essere resilienti rispetto alle ondate di calore, il condizionatore è spesso la soluzione a portata di mano. Col rischio di veder scendere la temperatura in casa ma silire quella della bolletta: secondo le stime non recentissime del portale Facile.it, un impiego massivo di condizionatori e ventilatori può far lievitare il peso della bolletta annua anche del 28%. Di pari passo con la bolletta aumentano anche le emissioni in atmosfera, direttamente correlate ai consumi energetici. Ma una soluzione immediata per raffreddare casa e bolletta c’è: con l’inizio della stagione estiva ENEA fornisce una serie di indicazioni pratiche per raffrescare le proprie abitazioni in modo efficiente, con un occhio all’impianto di climatizzazione per migliorare il comfort, risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente. Vediamoli insieme.

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Attenzione alla classe energetica: più efficienza per tagliare consumi ed emissioni dei condizionatori

La scelta del condizionatore è un requisito chiave per tagliare i consumi ed evitare brutte sorprese in bolletta. Sono ovviamente sempre da preferire i modelli in classe energetica superiore alla A: “Oltre a una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera – spiega ENEA – consumano molto di meno. Scegliendo ad esempio un modello in classe A+++ potremo spendere per l’energia elettrica circa il 30-40% in meno di quanto spenderemmo con un modello di classe B”.

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Scegli la tecnologia inverter

Un condizionatore con sistema di controllo inverter permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego “adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità”, afferma ENEA. Questi modelli “sono particolarmente funzionali quando si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito”. È vero che costano di più rispetto a quelli con tecnologia on-off, “ma il consumo energetico e la rumorosità sono minori, a fronte di un maggior comfort all’interno degli ambienti”.

Occhio agli incentivi

Nel caso pensaste ad acquistare un climatizzatore a pompa di calore, se destinato a sostituire integralmente o parzialmente il vecchio impianto termico, è possibile scegliere tra diversi incentivi messi a disposizione: Bonus casa, Ecobonus o Conto termico 2.0.

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Attenzione alla posizione

Fondamentale scegliere accuratamente la posizione del condizionatore, per non perdere buona parte dei benefici. In fase di installazione, infatti, è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende infatti a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Evitare assolutamente di nascondere il climatizzatore dietro divani o tende: è intuitivo: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.

Non esagerare col condizionatore e attenzione all’umidità

La normativa nazionale prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non deve scendere sotto i 24-26 gradi. Il più delle volte, però, sono sufficienti due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna. Spesso per scongiurare la sensazione di caldo opprimente può bastare l’attivazione della funzione “deumidificazione”: l’umidità nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale.

Ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore

Installare un condizionatore potente in corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione è inutile: l’unico risultato sarà quello di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio andando da una stanza all’altra, in quanto sarà l’unico ambiente ad essere raffrescato.

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Non lasciare porte e finestre aperte

Tenere condizionatore acceso e finestre aperte è un controsenso. Il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato trasferendo il calore e l’umidità all’esterno. Se facciamo entrare “nuova” aria calda nella stanza, l’apparecchio è costretto a compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia.

Coibenta i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione

Per evitare inutili dispersioni è necessario isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. Inoltre è opportuno che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.

Usa il timer e la funzione ‘notte’

Per ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort è utilissimo far ricorso al timer e alla funzione ‘notte’. Che consentono di accendere e spegnere il climatizzatore anche a distanza e di tenerlo in funzione per il solo periodo di tempo in cui se ne ha realmente bisogno. La funzione “notte” o “sleep” regola, nelle ore notturne, la temperatura ambiente in modo da rispondere alla variazione della temperatura corporea.

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Attenzione alla pulizia e alla corretta manutenzione

È una regola universale: solo una corretta manutenzione garantisce un funzionamento efficiente. I filtri dell’aria e le ventole devono essere ripuliti alla prima accensione stagionale e almeno ogni due settimane, perché si tratta del luogo dove più di frequente si annidano muffe e batteri dannosi per la salute, tra i quali il batterio della legionella che può essere mortale. È importante inoltre controllare la tenuta del circuito del gas. Si ricorda inoltre che la normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.

Fai fare una diagnosi energetica alla tua casa

Anche le abitazioni hanno bisogno di check-up. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. “Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva anche fino al 40% – sottolinea ENEA – gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’Ecobonus, che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il Superbonus, con cui l’aliquota di detrazione sale al 110%”.

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