Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha convocato per l’8 ottobre prossimo un Tavolo sulle plastiche. L’incontro, si legge nell’invito, rientra nell’ambito della Strategia nazionale per l’economia circolare, ma risponde probabilmente alle richieste della filiera dei riciclatori schiacciata tra gli alti costi dell’energia, i bassi prezzi delle plastiche vergini e la competizione opaca dei prodotti del far east. Non a caso il primo punto all’ordine del giorno sono le “problematiche legate alla raccolta e gestione dei rifiuti plastici”.
È di qualche giorno fa la lettera inviata dal presidente di Assorimap (le imprese del riciclo) al ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’industria italiana dei riciclo della plastica non è più in condizione di proseguire le attività”. E una richiesta di iniziative di sostegno era stata inviata all’inizio del mese alla Commissione Europea da 28 associazioni che rappresentano le imprese europee di tutta la filiera: “Entro la fine dell’anno, si prevede la chiusura di impianti di riciclo per una capacità di quasi 1 milione di tonnellate”. A dimostrazione di una crisi che riguarda l’Europa intera.
Alla riunione al MASE sono invitati i principali attori istituzionali e industriali del settore: Confindustria (invitata ad estendere l’invito alle federazioni associate che si occupano dei temi trattati), CONAI, POLIECO, COREPLA, CORIPET, ASSORIMAP, ASSOAMBIENTE, il Centro Nazionale Rifiuti di ISPRA, ENEA, ANCI, UTILITALIA, oltre alle strutture tecniche del Ministero.
I temi sul tavolo
Secondo quanto riportato nella convocazione firmata dal capo dipartimento Laura D’Aprile, l’ordine del giorno prevede tre punti:
- problematiche legate alla raccolta e gestione dei rifiuti plastici;
- lo stato di avanzamento delle iniziative nazionali per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione europea.
- un non meglio precisato “strumenti finanziari”.

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