La transizione verso un’economia circolare richiede competenze specifiche e un cambio di paradigma nel modo in cui pensiamo alla sostenibilità, alla gestione delle risorse e alla produzione. In risposta a queste sfide, è nato il progetto CERES (Circular Economy Innovation Ecosystems Redesigning Skills), un’iniziativa ambiziosa che mira a creare un ponte tra formazione accademica e competenze pratiche necessarie per affrontare le sfide del futuro.
Un aspetto centrale del progetto è il curriculum CERES, concepito per formare una nuova generazione di professionisti che sappiano integrare sostenibilità, innovazione e gestione delle risorse in un contesto multidisciplinare.

Abbiamo intervistato Adriana Hofmann Trevisan, ricercatrice presso il Politecnico di Milano e parte del team che ha progettato il curriculum, per scoprire di più sul suo sviluppo, i suoi obiettivi e il suo impatto.
Un progetto nato da un’analisi accurata
Il curriculum CERES è il risultato di un processo di ricerca approfondito, che ha incluso una revisione sistematica della letteratura, interviste con esperti del settore e una valutazione dei corsi di formazione esistenti. Questo lavoro ha permesso di identificare le lacune nell’offerta formativa attuale e le competenze richieste per i professionisti del futuro.
Secondo Adriana Hofmann Trevisan: “Il curriculum è stato progettato per rispondere alle reali esigenze del mercato, bilanciando una solida base teorica con applicazioni pratiche. La nostra missione è preparare professionisti capaci di creare un impatto concreto e sostenibile”.
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Formazione su misura per l’economia circolare
Il curriculum CERES si articola in due livelli principali:
- Corsi di base, che forniscono un’introduzione all’economia circolare e sviluppano competenze trasversali come leadership, creatività, sostenibilità e trasformazione digitale. Questi corsi sono progettati per essere accessibili sia a chi si avvicina per la prima volta al tema, sia a chi possiede già una conoscenza preliminare.
- Corsi specialistici, che approfondiscono tematiche tecniche come:
- Gestione circolare del ciclo di vita: promuove un approccio produttivo circolare, enfatizzando la scelta di materiali e metodi progettuali che facilitino il riciclo o la rifabbricazione.
- Gestione dei prodotti a fine vita: esplora strategie per ridurre i rifiuti, migliorare la logistica inversa e recuperare risorse come litio e rame, con un focus sulle politiche di conformità e gestione dei rifiuti elettronici.
“La nostra priorità era integrare contenuti multidisciplinari, utilizzando casi di studio reali per rendere i corsi coinvolgenti e rilevanti per i partecipanti”, aggiunge Hofmann Trevisan.
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L’approccio collaborativo e multidisciplinare
Il processo di sviluppo del curriculum CERES ha coinvolto un team interdisciplinare di accademici e professionisti, garantendo che i contenuti fossero non solo solidi, ma anche allineati alle esigenze del mercato.
In particolare, il programma è stato pensato per essere un punto di riferimento per formatori ed educatori, creando una cascata di conoscenze che dai corsi accademici si diffondono nel mondo professionale.
Impatto a lungo termine
La formazione proposta dal curriculum CERES non si limita a trasferire competenze tecniche, ma punta a formare professionisti con una visione critica e strategica della sostenibilità.
Hofmann Trevisan riflette ancora sull’importanza di questa iniziativa: “Il nostro obiettivo è formare persone che non solo comprendano i concetti di economia circolare, ma che sappiano tradurli in azioni pratiche, promuovendo un cambiamento reale nel modo in cui utilizziamo le risorse”.
Con il curriculum CERES, il progetto mira a colmare una lacuna significativa nell’attuale offerta formativa, preparando i partecipanti a essere leader della transizione ecologica e a costruire un futuro più sostenibile.
Questo programma rappresenta un passo importante per rendere l’economia circolare una realtà concreta, fornendo ai professionisti di oggi e di domani le conoscenze e le competenze necessarie per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità.
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