Con un emendamento al regolamento batterie la Commissione europea ha proposto di rinviare di due anni l’applicazione delle norme sulla due diligence per le batterie. La misura rientra nei vari pacchetti di semplificazione – dagli Omnibus a quelli sul mercato unico – che caratterizzano il secondo mandato di Ursula fon der Leyen alla guida dell’esecutivo europeo.
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I motivi del rinvio
La modifica proposta il 21 maggio al regolamento batterie – (EU) 2023/1542 – muove, come il resto delle semplificazioni, dal mutato contesto geopolitico mondiale. Di cui risentono ovviamente anche le catene di approvvigionamento delle materie prime necessarie per le batterie. Questo, si legge nel testo licenziato dalla Commissione, pone l’industria “di fronte a molte sfide”. In particolare “l’analisi e l’adeguamento delle catene di approvvigionamento richiedono tempo”.
Oltre alla bufera protezionista che sta ridisegnando il commercio mondiale, alla base della scelta del rinvio ci sarebbero anche ritardi normativi. Uno degli obblighi di due diligence delle batterie prevede che le politiche delle imprese siano verificate da “un organismo notificato (‘verifica da parte di terzi’)”. Ma, scrive la Commissione, “la designazione degli organismi notificati per le strategie relative al dovere di diligenza per le batterie sta tuttavia richiedendo più tempo del previsto”. Tanto che solo la metà circa degli Stati membri ha designato la propria autorità di notifica.
Per questi motivi, “la Commissione ritiene che la data di applicazione degli obblighi di diligenza delle pile di […] debba essere posticipata di due anni per consentire agli operatori economici che immettono pile sul mercato dell’UE di prepararsi meglio, con l’aiuto di linee guida, e per avere il tempo di risolvere le difficoltà legate alla disponibilità di organismi notificati”.
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Più tempo anche per le linee guida
In virtù del regolamento (all’articolo 48, paragrafo 5), la Commissione è tenuta a pubblicare “orientamenti per l’applicazione dei requisiti relativi al dovere di diligenza per le batterie”. Si tratta di linee guida, per le quali l’esecutivo chiede più tempo. Avrebbero dovuto essere pubblicate già il 18 febbraio di quest’anno, l’emendamento propone di posticipare al 26 luglio 2026.
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