Hanno lavorato in sintonia dal 2022, quando la pubblicazione del decreto end of waste per i rifiuti da costruzione e demolizione (il 152/2022) ha rischiato, denunciavano le imprese degli aggregati riciclati, di bloccare il settore. Sintonia che qualche settimana fa ha portato, con soddisfazione di entrambe le parti, all’approvazione del nuovo regolamento. Le soddisfazione delle imprese (soddisfazione “moderata”, a dire la verità, secondo Paolo Barberi, presidente di ANPAR, l’Associazione nazionale produttori aggregati riciclati), era accompagnata, come EconomiaCircolare.com ha raccontato, dalla richiesta di usare i 24 mesi di monitoraggio previsti dalla norma per risolvere alcuni aspetti che proprio le imprese segnalano come ancora problematici.
Ma oggi i fatti sembrano subire un’accelerazione. A Bedizzole (BS), presso l’impianto di gestione rifiuti da costruzione e demolizione di Prandelli Santo, si è tenuto l’incontro “Il nuovo regolamento di End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione – Nuove sfide per il settore degli aggregati riciclati”, promosso da ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche) e da ANPAR. Da cui, racconta la nota stampa, emerge un messaggio: “E’ necessario e urgente riaprire il tavolo di confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per una rapida soluzione delle criticità ancora presenti nel testo del nuovo regolamento sull’End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione”.
La viceministro all’Ambiente e sicurezza energetica, Vannia Gava, che del nuovo end of waste ha seguito i lavori, appreso il fatto si dice “sinceramente colpita da quanto apprendo a mezzo stampa”.
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ANPAR: “Criticità ancora presenti, riaprire il tavolo al ministero”
I relatori presenti all’incontro di Bedizzole, racconta la nota ANPAR-Assoambiente, “hanno evidenziato le modifiche positive apportate dalla nuova normativa”, ma “hanno altresì posto l’accento sulle criticità ancora presenti nel regolamento e sulla necessità che queste siano risolte”.
Cinque sono, secondo ANPAR, i principali nodi ancora da sciogliere nel decreto e riguardano:
- l’esclusione dall’End of Waste (EoW) dei rifiuti interrati e dei rifiuti provenienti da siti sottoposti a bonifica, ancorché inerti e non pericolosi;
- la limitazione alla sola “colonna A” (non citata espressamente nel DM) per l’uso degli aggregati recuperati in opere quali riempimenti, ripristini, ecc., anche qualora questi siano realizzati su siti a destinazione industriale o commerciale. Ciò determina una evidente sperequazione nella possibilità di impiego degli aggregati recuperati a favore dei sottoprodotti;
- la possibilità di utilizzo dei prodotti solo ed esclusivamente in conformità alla norma UNI 11531 – 1, escludendo la possibilità che per l’aggregato recuperato, idoneo a capitolati speciali di appalto come ANAS o RFI, si possa essere ritenuto ugualmente raggiunto lo status di EoW;
- occorrono chiarimenti in merito alla necessità di adeguamento al nuovo regolamento per gli impianti attualmente in possesso di autorizzazioni con codice EER non previste nel nuovo regolamento.
“Nel nuovo regolamento persistono alcune criticità che dovranno essere affrontate e risolte grazie al confronto tra le imprese dell’Economia Circolare e il MASE durante i 24 mesi previsti per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’applicazione del nuovo decreto. Auspichiamo che ciò possa avvenire attraverso un reale e continuo dialogo nel quale ciascuna delle parti possa sostenere e motivare le proprie posizioni”, ha spiegato Giorgio Bressi – direttore di ANPAR e vicepresidente di Euric Construction and Demolition Branch. “In rappresentanza e a tutela dell’intera filiera, ANPAR è pronta a dare il proprio contributo nel dialogo con le Istituzioni e a sostenere le istanze delle imprese all’interno di tutti i contesti previsti”, ha concluso Bressi.
Nel corso del convegno Enrichetta Lupo – delegata ANPAR per la Lombardia ha poi avanzato la proposta, accolta positivamente, che l’Osservatorio Regionale sull’economia circolare e la transizione energetica raccolga casi concreti relativi alle difficoltà create dal nuovo Regolamento agli operatori e faccia da incubatore per nuove proposte da veicolare al MASE come contributo per l’attività di monitoraggio.
Gava: “Colpita da quanto apprendo: testo pienamente concordato”
“Sul decreto End of Waste inerti il tavolo presso il MASE con tutti gli operatori del settore, compresi Assoambiente e ANPAR, è durato un intero anno ed ha prodotto un testo pienamente concordato, che recepisce le istanze degli operatori, superando le criticità del passato”, ha commentato a EconomiaCircolare.com la viceministro Gava, in risposta a quanto emerso a Bedizzole: “È vero al punto che nulla è stato eccepito in fase di finalizzazione del provvedimento né mi risulta siano giunte a posteriori formali obiezioni. Sono sinceramente colpita da quanto apprendo a mezzo stampa. Le porte del ministero sono sempre state aperte e, personalmente, non mi sono mai sottratta ad alcun confronto”.
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