Fotografia, cinema, poesia e musica al servizio di un solo grande racconto corale che evidenzi l’urgenza di riflettere sullo stato di salute del nostro Pianeta e di imparare a prendercene cura: si chiama “Terra!” ed è il nuovo Festival di fotografia e cinema organizzato dall’associazione culturale WSP Photography a Roma e promosso dall’aAssessorato alla Cultura del Comune di Roma nell’ambito dell’iniziativa “Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, Insieme”.
La manifestazione avrà luogo dal 7 al 14 settembre all’interno del parco Falcone e Borsellino, in via Badia di Cava 36 a Roma, un luogo simbolo di partecipazione del quartiere Montagnola, scelto appositamente per coinvolgere quante più persone possibili del quartiere, attraverso eventi, workshop per bambini e laboratori aperti a tutti e a tutte. Molti gli enti partner che partecipano all’iniziativa, tra cui il Comitato Parchi Colombo, Cooperativa Diversamente, Associazione Parco della Torre di Tormarancia, Associazione Marmorata169, Zalab, One Name, Arco Studio, Groowing Lab., Economia circolare.com.
“Wsp Photography – racconta Lucia Perrotta, tra i fondatori dell’associazione e responsabile del progetto – è un’associazione che da oltre 10 anni si occupa di fotografia e di realizzare iniziative sul territorio. Il cuore di questo festival, che abbiamo la possibilità di realizzare in un posto speciale come il Parco Falcone Borsellino, è quella di combinare insieme il linguaggio fotografico con quello cinematografico, legati insieme a un tema imprescindibile: la difesa dell’ambiente“.
Il programma del festival: le mostre fotogratiche
Tra le diverse proposte artistiche, la fotografia rappresenta uno dei linguaggi cardine scelti per indagare le sempre più attuali tematiche legate ai cambiamenti in atto nel nostro Pianeta. Tre sono le mostre fotografiche che apriranno il festival il 7 settembre alle 18.00, durante l’inaugurazione, e che rimarranno visitabili durante gli 8 giorni del festival, anche attraverso visite guidate condotte dagli stessi fotografi. La prima, di Antonio Faccilongo, fotografo premiato con il World Press Photo Story of the Year 2021, si intitola “Timber Mafia” e racconta il massiccio disboscamento delle foreste in Europa; la seconda, di Fausto Podavini, premiato al World Press Photo del 2018, dal titolo “Omo Change” racconta le conseguenze e l’impatto della costruzione in Etiopia della grande diga Gilgel mentre “To the left of Christ” di Dario De Dominicis, indaga le conseguenze delle trasformazioni sociali ed economiche sulla comunità dei pescatori brasiliani di Guanabara Bay a Rio de Janeiro.
Le proiezioni cinematografiche
Protagonista assoluto del Festival sarà il grande schermo che avrà un ruolo centrale nel raccontare l’urgenza di tutelare il nostro Pianeta da catastrofi ambientali ed eventi estremi: attraverso la proiezione di 5 documentari introdotti dai registi stessi, si racconteranno storie di coraggio, di fuga da terre divenute inospitali ma anche di speranza e di riscatto. S
i inizia l’8 settembre alle 20.00 con “I Villani” di Daniele de Michele, in arte “Don Pasta”, che racconta le vite di chi ha scelto di continuare a produrre alimenti sani e genuini. Si prosegue il 9 settembre con “Mother Lode” di Matteo Tortone, che racconta la storia di Jorge, che lascia Lima per andare a lavorare in una miniera d’oro e l’11 settembre con la proiezione di “Mingong” di Davide Crudetti, un viaggio alla ricerca dei milioni di cinesi che dalle campagne delle aree interne si riversano nelle megalopoli costiere come Guangzhou. Le proiezioni si concluderanno il 12 e il 13 settembre, sempre alle 20.30, con due lavori di Andrea Segre: “Il pianeta in mare”, che racconta Marghera, la città fabbrica affiancata alla laguna di Venezia, vero cuore meccanico e tecnologico dell’isola e infine “Po”, l’ultima opera di Segre, che narra lo straripamento del fiume nel Polesine nel 1951.
Ogni proiezione sarà preceduta alle 19.00 da un talk di presentazione di lavori editoriali e multimediali, legati a doppio filo alla proiezione della sera: si comincia l’8 settembre con il reportage “Come due ali” di Cinzia Canneri, per continuare con la presentazione della rivista “Radar Magazine” il 9 settembre, il libro “Displacement” di Giovanni Cocco sul terremoto de L’Aquila l’11, “Terra Mala” di Stefano Schirato sulla Terra dei fuochi il 12 settembre e con l’incontro il 13 Settembre con i Terra Project e la presentazione del libro di Simone Donati “Varco Appennino”, sullo spopolamento delle aree interne del nostro Paese.
Il 10 settembre una serata speciale vedrà la proiezione alle 20.30 del film di Andrew Levitas “Il caso Minamata”, con Johnny Deep nel ruolo di attore protagonista. La pellicola narra il primo vero lavoro di reportage fotografico ambientale fatto al mondo, quello di Eugene Smith, famoso fotografo della rivista Life, che nel 1971, con le sue foto, denunciò i danni dell’inquinamento del colosso della chimica Chisso in un villaggio giapponese.
I workshop artistici di fotografia e la poesia per bambini
Nel corso del festival si darà grande spazio alla cittadinanza, e in particolare ai più piccoli, attraverso laboratori artistici di fotografia e poesia, che si terranno dal giovedì alla domenica alle 10 del mattino. Sabato 10 settembre e domenica 11 l’appuntamento con i workshop creativi per i ragazzi raddoppierà invece grazie alla collaborazione con la cooperativa Diversamente e l’associazione di promozione sociale Parco della Torre di Tormarancia, che cureranno un workshop ognuno sul paesaggio urbano.
La serata finale sarà interamente dedicata agli abitanti del quartiere Montagnola e in particolare alla cittadinanza attiva per la difesa dell’ambiente: a condurla sarà il comitato Parchi Colombo, impegnato da anni nella riqualificazione delle aree verdi del territorio. Ad arricchire l’ultimo appuntamento la proiezione delle foto realizzate durante i laboratori artistici (qui il programma completo).
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