mercoledì, Novembre 5, 2025

7. È vero che con il fotovoltaico quando non c’è il sole, la rete elettrica va in blackout?

Quando si parla di fotovoltaico può capitare di sentire molte fake news che ne minano la fattibilità: analizziamo le più comuni, punto per punto, con un approccio scientifico e basato sui fatti

Letizia Palmisano
Letizia Palmisanohttps://www.letiziapalmisano.it/
Giornalista ambientale 2.0, spazia dal giornalismo alla consulenza nella comunicazione social. Vincitrice nel 2018 ai Macchianera Internet Awards del Premio Speciale ENEL per l'impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare. Co-ideatrice, con Pressplay e Triboo-GreenStyle del premio Top Green Influencer. Co-fondatrice della FIMA, è nel comitato del Green Drop Award, premio collaterale della Mostra del cinema di Venezia. Moderatrice e speaker in molteplici eventi, svolge, inoltre, attività di formazione sulle materie legate al web 2.0 e sulla comunicazione ambientale.

Questa è una critica più tecnica che sposta il focus dal singolo pannello al sistema energetico nel suo complesso. La preoccupazione è che la natura non programmabile e intermittente del sole possa destabilizzare la rete elettrica nazionale che richiede un equilibrio costante tra energia prodotta e consumata.

La gestione della variabilità non è, però, una novità per i gestori di rete e non dipende solo dalle rinnovabili. La domanda di energia da parte di cittadini e industrie fluttua costantemente durante il giorno e l’anno e le reti sono sempre state progettate per far fronte a queste variazioni. L’intermittenza delle rinnovabili aggiunge un livello di complessità, ma la tecnologia e le strategie per gestirla sono già mature e in continua evoluzione.

  • Prevedibilità. La produzione solare, sebbene intermittente, è altamente prevedibile. Grazie a modelli meteorologici avanzati, i gestori di rete possono prevedere con grande accuratezza la produzione fotovoltaica con ore o giorni di anticipo, preparandosi a compensare eventuali cali;
  • Bilanciamento con altre fonti. Nessun sistema energetico moderno si basa su una sola fonte. La produzione solare viene integrata in un mix energetico che include eolico (spesso complementare al solare), idroelettrico (altamente flessibile) e centrali termoelettriche a gas (che possono essere accese e spente rapidamente per bilanciare la rete);
  • Sistemi di accumulo (batterie). Questa è la vera rivoluzione. I sistemi di accumulo elettrochimico (batterie), sia su larga scala (utility-scale) che a livello domestico, possono immagazzinare l’energia solare prodotta in eccesso durante il giorno per rilasciarla di sera o quando la domanda è più alta. I costi delle batterie sono in calo vertiginoso, rendendole un elemento sempre più centrale delle reti moderne;
  • Smart grids. Le “reti intelligenti” utilizzano la tecnologia digitale per gestire attivamente i flussi di energia e la domanda (demand response), ad esempio incentivando i grandi consumatori a utilizzare energia quando questa è più abbondante e a basso costo (cioè quando c’è molto sole).

La rete del futuro non sarà un sistema passivo, ma un organismo intelligente e flessibile in grado di integrare percentuali elevatissime di rinnovabili.

A tal riguardo è bene ribadirlo: un report ENTSO-E ha scagionato le energie rinnovabili circa il blackout in Spagna/Portogallo (aprile 2025). L’evento è stato innescato da una perdita di 2.5 GW di potenza, ma l’operatore di rete spagnolo avrebbe probabilmente potuto evitarlo attivando tempestivamente le riserve di controllo della frequenza. L’interruzione delle interconnessioni con Francia e Marocco ha rappresentato solo una conseguenza. L’indagine sulle cause della disconnessione iniziale e sulla mancata reazione è ancora in corso.

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