mercoledì, Dicembre 3, 2025

Greenwashing, Apple condannata in Germania: non bastano compensazioni “a tempo” per essere carbon neutral

Il tribunale regionale di Francoforte ha accolto il ricorso dell’associazione ambientalista Deutsche Umwelthilfe (DUH) contro l’Apple watch definito “carbon neutral”. Ad ora non si hanno notizie su un eventuale ricorso dell'azienda

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Redazione EconomiaCircolare.com

L’Apple Watch non può essere pubblicizzato in Germania come “prodotto neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2”. Lo ha stabilito il Tribunale regionale di Francoforte sul Meno. La Sesta Camera per le questioni commerciali del tribunale, responsabile per le questioni di concorrenza, ha stabilito (il 26 agosto) che Apple “deve astenersi da questo tipo di pubblicità: è ingannevole e viola la legge sulla concorrenza”. Il tribunale ha imposto una multa di 250.000 euro per ogni caso di violazione

“Con le nostre cause sul clima contro il greenwashing dell’industria e delle aziende di vendita al dettaglio – ha commentato Jürgen Resch, amministratore delegato di Deutsche Umwelthilfe (DUH), che ha intentato la causa – stiamo facendo in modo che anche aziende miliardarie come Apple debbano fornire ai consumatori informazioni oneste e comprensibili sull’effettivo impatto ambientale dei loro prodotti”. Secondo un portavoce di Apple, che a Reuters non ha voluto commentare l’eventuale ricorso dell’azienda contro la sentenza, il tribunale avrebbe “ampiamente confermato il nostro approccio rigoroso alla neutralità delle emissioni di anidride carbonica”.

Ma vediamo i dettagli della sentenza – numero 3-06 O 8/24 – ricordando che non è definitiva, perché, come ricorda la corte stessa, può essere impugnata presso il Tribunale regionale superiore di Francoforte sul Meno.

Greenwashing Apple watch
Foto: Canva

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Compensazioni a tempo

L’Apple Watch è il nostro primo prodotto CO2 neutrale“. Questo il claim ambientale oggetto dell’azione legale di DUH. La presunta neutralità climatica faceva leva su progetti di compensazioni delle emissioni. Questo tipo di progetti sono, nella stragrande maggioranza dei casi, piantagioni di alberi che assorbono (dovrebbero assorbire) l’anidride carbonica emessa, compensandola dal punto di vista degli effetti sul clima. Nel caso di Apple si tratta di un progetto forestale in Paraguay. Il progetto, spiega il tribunale tedesco, prevedeva piantagioni di eucalipto su terreni in affitto. E qui sta il problema. I contratti di affitto, infatti, sono validi solo fino al 2029: “La compensazione per la CO2 – spiega la sentenza – era quindi garantita solo fino al 2029”. E Apple non è stata in grado di dimostrare che tutti i contratti di locazione sarebbero stati prorogati. Quindi, secondo la giudice che ha firmato la sentenza, “non ci sono prospettive sicure per la continuazione del progetto forestale”.

Ma secondo la sentenza, i consumatori che si imbattono nel claim dell’Apple Watch considerano l’affermazione valida ben oltre i quatto anni che mancano alla scadenza del contratto di affitto. Ecco perché: “La prospettiva dei consumatori è plasmata dal noto Accordo di Parigi del 2015 firmato dall’Unione Europea, secondo il quale, per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius nella seconda metà di questo secolo, non possono essere emessi più gas dannosi per il clima di quanti ne vengano rimossi dall’atmosfera riducendo l’anidride carbonica – ad esempio con le foreste”, ha scritto la giudice . I consumatori, quindi, “presumono che l’Apple Watch pubblicizzato garantisca la compensazione delle emissioni di CO2 fino a circa il 2050”.

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Bocciato anche il “conto cuscinetto”

Durante l’iter processuale, Apple ha provato a difendere le proprie ragioni ricordando che il cosiddetto “conto cuscinetto” o “conto tampone Verra” (‘Verra Buffer Account”) avrebbe coperto le eventuali incertezze nelle compensazioni legate anche alle proroghe dei contratti di locazione. Ma di cosa si tratta?

Il Verra Buffer Account è un meccanismo di garanzia previsto nello standard di crediti di carbonio VCS – Verified Carbon Standard gestito da Verra, una delle organizzazioni più importanti che certificano progetti di compensazione. Quando un progetto, ad esempio grazie ad iniziative di. Riforestazione, assorbe carbonio e quindi genera crediti di CO₂, non tutti i crediti vengono messi subito in circolazione. Una percentuale di essi viene “parcheggiata” nel buffer account, che funziona come una sorta di fondo assicurativo collettivo: se un progetto smette di assorbire (le piante muoiono) o rilascia carbonio (per un incendi, ad esempio), i crediti mancanti vengono “coperti” ritirando l’equivalente dal buffer.

Ma il tribunale ha ritenuto che, in caso di mancato rinnovo dei contratti di locazione, questa opzione non costituisce una misura di compensazione della CO2 equivalente alla continuazione del progetto forestale oltre il 2029″.

Ricordiamo che la “Direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde” prevede che un’azienda possa impiegare il claim “carbon neutral” solo a fronte si una serie di garanzie (impegni e obiettivi chiari, oggettivi, pubblicamente disponibili e verificabili; un piano di attuazione dettagliato e realistico; stanziamento di adeguate risorse). Mentre la Direttiva Green Claims, ancora in fase di confronto tra i colegislatori europei, stando al testo su sui cui lavora prevede che le aziende possano lecitamente citare schemi di compensazione delle emissioni solo dopo averle già ridotte “il più possibile”, utilizzando cioè questi schemi solo per le emissioni residue.

“Il tribunale ha condiviso il punto di vista di DUH e ha deciso di conseguenza – ha detto Remo Klinger, che ha rappresentato DUH nel procedimento-: Apple non può più pubblicizzare i suoi smartwatch come prima con l’affermazione ‘L’Apple Watch è il nostro primo prodotto a zero emissioni di CO2‘”.

“Siamo fortemente in disaccordo con la posizione del DUH, che è in contrasto con la strategia climatica dell’UE e della Germania e con l’ampio consenso scientifico internazionale sul fatto che sia la riduzione delle emissioni sia l’eliminazione del carbonio sono necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici globali”, ha dichiarato ad AppleInsider un portavoce di Apple. “I nostri prodotti carbon neutral sono il risultato di un’innovazione leader nel settore dell’energia pulita e di un design a basse emissioni di carbonio per ridurre in modo significativo le emissioni, abbinato a investimenti in progetti basati sulla natura accuratamente selezionati. Le iniziative di DUH minacciano di scoraggiare il tipo di azione aziendale credibile per il clima di cui il mondo ha bisogno”.

Greenwashing Apple watch
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