Il governo di Edimburgo ha annunciato nei giorni scorsi quella che potrebbe diventare (gli atti dovrebbero arrivare entro fine anno) una moratoria per i nuovi inceneritori di rifiuti in Scozia. Lo ha riferito al Parlamento la ministra per l’Economia circolare Lorna Slater. Un annuncio che ha la sua origine nella forte crescita della capacità nazionale di incenerimento – 6 i siti operativi, ma sono già stati approvati progetti per altri 11 – e in un report indipendente commissionato dal governo.
L’impennata di autorizzazioni alla realizzazione di inceneritori deriva dal bando (già tentato nel 2021 ma poi operativo dal 2025) al conferimento di rifiuti umidi in discarica.
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Il report sugli inceneritori in Scozia
Il grande numero di impianti in procinto di essere realizzati, spiega la BBC, ha spinto i ministri scozzesi – preoccupati che l’industria dell’incenerimento potesse sottrarre quantità crescenti di rifiuti al riciclo – a commissionare un documento indipendente (Stop, Sort, Burn, Bury – incineration in the waste hierarchy: independent review, aprile 2022). Coordinato da Colin Church, esperto del settore dei rifiuti e CEO dell’Institute of Materials, Minerals and Mining, il paper formula 14 raccomandazioni, le più rilevanti sono:
- nessun ulteriore permesso per nuovi inceneritori (a meno che non sia bilanciato da una riduzione della capacità nazionale di incenerimento uguale o maggiore);
- fissare un tetto – che diminuisce nel tempo – per la quantità di rifiuti indifferenziati (il nostro ‘sacco nero’) da inviare in discarica o inceneritore;
- rafforzare il coinvolgimento delle comunità nella gestione dei rifiuti;
- affrontare il tema dei “locked-in” waste, i rifiuti bloccati dai contratti che le amministrazioni firmano con gli operatori degli inceneritori.
“Sebbene un incenerimento ben regolamentato abbia un ruolo da svolgere nella gestione dei rifiuti residui e non evitabili in Scozia – ha commentato Church – è probabile che la capacità attualmente proposta sia più del necessario, quindi gran parte di essa non dovrebbe essere costruita”.
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L’annuncio del governo
Secondo la stampa scozzese il governo ha affermato di aver accettato tutte le raccomandazioni del rapporto. Parlando al Parlamento, la ministra per l’Economia circolare Lorna Slater ha affermato che ” sebbene l’incenerimento abbia un ruolo da svolgere nella gestione dei rifiuti residui e non riciclabili della Scozia, è chiaro che quel ruolo è inevitabilmente limitato”. E poi: “Dobbiamo assicurarci di gestire i rifiuti inevitabili e non riciclabili a breve termine. Mettendo in atto misure sensate per limitare e ridurre gradualmente la capacità di incenerimento, possiamo essere certi di poter gestire i nostri rifiuti oggi, assicurandoci al contempo che la nostra futura infrastruttura dei rifiuti sia in linea con i nostri obiettivi climatici. Solo aumentando il riutilizzo e il riciclaggio la Scozia può raggiungere i suoi obiettivi net zero. Mentre passiamo a un’economia circolare in cui i materiali rimangano in uso il più a lungo possibile e nulla venga sprecato, la Scozia avrà bisogno di una capacità di incenerimento significativamente inferiore rispetto a quella attualmente prevista ed è fondamentale non avere più capacità di quella di cui abbiamo bisogno”.
Al Parlamento ha anche annunciato la pubblicazione di “proposte ambiziose per raggiungere questo obiettivo al più presto”.
Il divieto annunciato dalla ministra, spiega la stampa britannica, passerà per la richiesta fatta alle autorità locali di non concedere ulteriori permessi. La nuova politica di pianificazione nazionale dei rifiuti sarà invece introdotta attraverso il nuovo National Planning Framework, che sarà presentato al Parlamento per approvazione entro la fine dell’anno.
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