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giovedì, Novembre 14, 2024

Incentivi alla riparazione, ecco come funzionano

Stati ma anche città hanno deciso di incentivare la riparazione dei beni per allungarne la vita, ridurre la produzione di oggetti nuovi e l’estrazione di nuove materie prime. Grazie a Right to repair Europe vi raccontiamo come si sono mossi

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Redazione EconomiaCircolare.com

Se l’economia circolare fa bene al pianeta, perché non sostenerla con incentivi? Se la riparazione allunga la vita dei beni ed evita il consumo di nuove risorse per produrre nuovi beni che andrebbero a sostituire quelli che hanno bisogno di riparazione, perché non incentivarla? È il tema dei “repair voucher”, i buoni per la riparazione che incentivano i cittadini consumatori verso questa pratica circolare e sostenibile che contribuisce a riportare la Terra entro i planetary boundaries spostando parte del mercato dal nuovo all’usato. Un articolo pubblicato qualche tempo fa sul sito di Right to repair Europe offre “Una panoramica completa degli attuali sistemi di incentivi alla riparazione: fondi e voucher per la riparazione”.

Un buono di riparazione è “una misura di incentivazione finanziaria introdotta da città, Stati federali o Paesi per incoraggiare i cittadini a far riparare gli oggetti difettosi o danneggiati piuttosto che scartarli e sostituirli con altri nuovi”, spiegano le due autrici del contributo, Katrin Meyer (Runder Tisch Reparatur), e Magdolna Molnár (BTU Cottbus). “L’introduzione di voucher di riparazione ha il potenziale per rafforzare la consapevolezza del consumo sostenibile e promuovere un uso più prolungato dei prodotti”.

Leggi anche: Diritto alla riparazione, ok definitivo dal Parlamento Ue. Manca solo il Consiglio

“Voucher accolti con entusiasmo”

I programmi di finanziamento delle riparazioni, raccontano le autrici, “stanno guadagnando popolarità in tutta Europa e ricevono numerosi feedback positivi da parte della popolazione. Le persone sono entusiaste di far riparare i propri dispositivi nell’ambito di questi programmi di finanziamento”.

Qualche numero. in Francia, dopo l’avvio del fondo per le riparazioni, sono state effettuate oltre 165.000 riparazioni nell’ambito del programma; e dall’introduzione dei buoni per le riparazioni, in Austria sono stati erogati oltre 840.000 buoni. “Complessivamente, i consumatori rispondono molto positivamente a queste misure, come indicano diversi rapporti”.

diritto alla riparazione

I diversi approcci dei voucher per la riparazione

Pur partendo dallo stesso obiettivo, i voucher possono essere molto diversi tra loro in termini di importo massimo del finanziamento, prodotti e riparazioni ammissibili, criteri di certificazione per le officine di riparazione, gestione dei fondi o fonte di finanziamento. “Esistono molti approcci e modi diversi per rafforzare la cultura della riparazione e stimolare l’economia locale della riparazione”, ricordano Katrin Meyer e Magdolna Molnár. 

Che raccontano questa diversità di approccio. Qui di seguito alcuni esempi.

Vienna

Da quando: autunno 2020

Per cosa: Tutti gli articoli riparati dalle imprese di riparazione all’interno della Rete di riparazione di Vienna, esclusi i dispositivi elettrici ed elettronici.

Quanto: massimo 100 euro o il 50% dell’importo della fattura

Tempi: fino 2027

Origine dei fondi: Budget del Comune

Ammontare dei fondi: 1,25 milioni di euro (250 mila l’anno)

Ente gestore: Città di Vienna

Come funziona: 1) Richiesta di voucher online 2) Riscossione del buono di riparazione presso un esercizio convenzionato 3) L’importo della sovvenzione viene detratto dalla fattura dell’impresa di riparazione e indicato sulla fattura.

Quali riparatori possono partecipare: Quelli della Rete di Riparazione di Vienna. L’adesione alla Rete richiede il rispetto di vari criteri. Ad esempio: almeno il 50% delle posizioni lavorative dell’azienda sono dedicate alla riparazione; i servizi di riparazione sono offerti per almeno tre marchi diversi; il costo massimo di un preventivo di riparazione è di 60 euro.

Sito web: https://mein.wien.gv.at/wienerreparaturbon/#/

Turingia (Germania)

Da quando: giugno 2021

Per cosa: dispositivi elettrici ed elettronici

Quanto: massimo 100 euro o il 50% dell’importo della fattura (e massimo 100 euro a testa l’anno)

Tempi: in corso

Origine dei fondi: Bilancio del Ministero dell’Ambiente della Turingia

Ammontare dei fondi 2021: 500.000 €; 2022 e 2023: 875,000 €

Ente gestore: Consumer Association Thuringia

Come funziona: Il sussidio viene erogato dopo che la riparazione è stata completata e l’importo fatturato è stato pagato dal consumatore. La fattura per il rimborso deve essere presentata online o per posta.

Quali riparatori possono partecipare: tutti

Sito web: https://www.reparaturbonus-thueringen.de/

Austria

Da quando: aprile 2022

Per cosa: dispositivi elettrici ed elettronici

Quanto: massimo 200 € o il 50% dell’importo della fattura

Tempi: I voucher possono essere richiesti fino a quando il budget è disponibile, ma non oltre il 31.03.2026

Origine dei fondi: Fondi del Fondo di ripresa dell’UE “NextGeneration EU” nell’ambito del piano austriaco di ripresa e resilienza.

Ammontare dei fondi: 130 milioni di euro per 4 anni (pari a 32,5 milioni di euro all’anno)

Ente gestore: Kommunalkredit Public Consulting (KPC)

Come funziona: 1) Richiesta del voucher 2) Presentazione del voucher presso l’azienda 3) Liquidazione dell’intera fattura presso l’azienda 4) Presentazione della fattura da parte dell’azienda alla KPC 5) Trasferimento del credito sul conto del cliente da parte della KPC.

Sito web: https://www.reparaturbonus.at/

Francia

Da quando: dicembre 2022

Pe cosa: elettrodomestici, abbigliamento e scarpe selezionati

Quanto: a seconda del tipo di dispositivo, tra i 7 e i 50 euro

Tempi: in corso

Origine dei fondi: ecocontributo della responsabilità estesa del produttore (EPR)

Ammontare dei fondi: 22 milioni di euro per il 2022, 41 milion per il 2023

Ente gestore: Eco-Organizations Ecologic, ecosystem, Re_fashion

Come funziona: dopo una riparazione presso un centro autorizzato, l’importo del rimborso viene detratto direttamente dalla fattura e non deve essere richiesto separatamente

Quali riparatori possono partecipare: Chi, dopo un processo di qualificazione in diverse fasi, ottiene l’etichetta “QualiRépar”.

Sito web: https://www.bonusreparation.org/

Sassonia

Da quando: novembre 2023

Per cosa: dispositivi elettrici ed elettronici

Quanto: massimo 200 euro o il 50% dell’importo della fattura, per un massimo di due riparazioni l’anno

Tempi: da novembre 2023 a dicembre 2025

Origine dei fondi: bilancio del Ministero statale sassone per l’energia, la protezione del clima, l’ambiente e l’agricoltura

Ammontare dei fondi: 1,25 milioni di euro l’anno

Ente gestore: Saxon Development Bank (SAB)

Come funziona: il sussidio viene erogato dopo che la riparazione è stata completata e l’importo fatturato è stato pagato dal consumatore, il rimborso avviene esclusivamente online attraverso una piattaforma (elaborazione automatizzata)

Quali riparatori possono partecipare: Iscrizione alla Camera dell’Artigianato e alla Camera di Commercio e Industria.

Sito web: https://www.sab.sachsen.de/reparaturbonus

diritto alla riparazione

Leggi anche: Direttiva Right to repair e regolamento Ecodesign: la doppia via europea per il diritto alla…

Strategie per incentivazioni più efficaci

Oltre a mettere a confronto i diversi sistemi, l’articolo sul sito di Right to repair Europe fornisce anche indicazioni “che possono essere utili a tutti i soggetti interessati che stanno pianificando l’introduzione di un sistema di incentivi alla riparazione”.

Importo di finanziamento adeguato. Per creare un effetto incentivante, l’importo del finanziamento deve ovviamente essere sufficientemente elevato. In Turingia, ad esempio, è stato individuato come importo di finanziamento un valore medio di 75 euro per riparazione. In Francia, gli importi di finanziamento per prodotto sono stati aumentati dopo pochi mesi per aumentare l’effetto di incentivazione del programma.

Basse barriere di ingresso per le imprese di riparazione. Per garantire che il diritto alla riparazione sia effettivo e il bonus sia largamente impiegato è necessario che la platea di riparatori sia la più ampia possibile. Per questo i criteri per la partecipazione delle imprese di riparazione, se presenti, dovrebbero essere scelti a una soglia più bassa possibile. “Una valutazione approfondita della prima fase del fondo francese per le riparazioni conclude che lo sforzo e i costi per le imprese per qualificarsi per il programma di finanziamento sono un deterrente per molte imprese, soprattutto per quelle più piccole”, scrivono Katrin Meyer e Magdolna Molnár. Anche i processi per aderire alle iniziative devono essere semplici: la possibilità di gestire le fasi burocratiche online aiuta.

Stabilità dei programmi. La per le imprese di riparazione la stabilità dei programmi e la prevedibilità delle iniziative da mettere in campo per rispondere all’aumento degli ordini è fondamentale. Sospensioni a breve termine del programma e cali imprevisti degli ordini possono portare a difficoltà significative, come dimostra l’esempio dell’officina di riparazione RUSZ di Vienna, che ha dovuto dichiarare fallimento. Pertanto, “è essenziale un quadro stabile”.

Mappa dei riparatori. L’introduzione di una mappa dei riparatori, come praticata in Sassonia e in Francia, rende visibili e facilmente fruibili le offerte di riparazione. “Questo servizio dovrebbe continuare a esistere anche dopo l’eventuale fine del periodo di finanziamento e servire ai cittadini come utile fonte di informazioni. L’aggiornamento dei dati è fondamentale per garantire la correttezza delle informazioni”.

Prevenzione delle frodi. L’esperienza austriaca dimostra che la procedura deve essere concepita in modo da ridurre al minimo i casi di frode. Per questo il processo di rimborso è stato modificato in modo da non passare più attraverso le imprese ma attraverso i conti dei consumatori.

Finanziamento attraverso la responsabilità estesa del produttore. Il finanziamento attraverso la responsabilità estesa del produttore “è ragionevole per evitare di gravare sui bilanci pubblici e consentire sistemi di incentivazione a lungo termine”. I contributi dei produttori dovrebbero essere graduati in base alla qualità del prodotto (Eco-Modulazione). In questo modo si creano incentivi per i produttori che commercializzano prodotti di alta qualità e adatti alle riparazioni.

Raccolta dati. La raccolta dei dati è importante per calcolare i benefici ambientali e per adeguare potenzialmente il programma. L’analisi continua dei dati può ottimizzare l’efficienza e il successo del programma.

Per altri dettagli leggi l’articolo su Right to repair Europe.

I prossimi eventi per il diritto alla riparazione

Nei prossimi giorni il diritto alla riparazione sarà protagonista di due eventi.

Il primo domani, nell’ambito del Convegno nazionale dell’Associazione italiana gli ingegneri clinici (Convention Centre La Nuvola di Roma dal 15 al 18 maggio) col direttore responsabile di EconomiaCircolare.com, Raffaele Lupoli, che partecipa ad un incontro formativo sul diritto alla riparazione nello specifico settore dei dispositivi medici.

Il secondo, il 20 maggio sempre a Roma (18:30, Città dell’Altra Economia): Zero Waste Italy, Right to Repair e Reware, insieme ad altre associazioni, organizzano “Il Diritto alla Riparazione è ora: l’Italia accetta la sfida?” incontro pubblico per presentare una proposta di legge che serva a “promuovere l’alternativa all’usa e getta”. Media partner dell’evento EconomiaCircolare.com e Italia che cambia.

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