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venerdì, Novembre 15, 2024

New York approva la prima legge per il diritto alla riparazione degli Usa. Le voci degli attivisti

Grazie a una legge approvata a inizio giugno, dalla metà del 2023 nello stato americano i produttori di elettronica digitale dovranno mettere a disposizione dei consumatori componenti, strumenti e informazioni per riparare i prodotti. La legge avrà ripercussioni in tutto il Paese

Maurita Cardone
Maurita Cardone
Giornalista freelance, pr e organizzatrice culturale, ha lavorato per diverse testate tra cui Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia. Abruzzese trapiantata a New York dove è stata vicedirettore di una testata italiana online, attualmente è corrispondente dagli USA per Artribune oltre a collaborare con diversi media italiani e non. Si occupa di temi sociali e culturali con particolare attenzione alle intersezioni tra arte e attivismo.

A partire dalla metà del 2023, i produttori di oggetti di elettronica digitale in vendita nello Stato di New York dovranno mettere a disposizione dei consumatori e dei riparatori indipendenti componenti, strumenti, informazioni e software. Questo importante passo avanti verso la tutela del diritto alla riparazione è stato sancito dal Fair Repair Act, una legge approvata a inizio giugno prima dal Senato e poi dalla Camera dei deputati dello Stato.

Right to repair negli Stati Uniti

Si tratta della prima legge di questo genere approvata da uno stato dell’Unione. È vero che da qualche mese il dibattito su questo tema è arrivato fino a livello federale e lo stesso presidente Biden ha emesso un ordine esecutivo in cui raccomanda alla Federal Trade Commission (FTC) di creare regole che vietino alle aziende di impedire la riparazione dei propri prodotti da parte dei consumatori e di tecnici indipendenti. Allo stesso tempo, tuttavia, la materia è regolata a livello statale e non federale e gli stati che si sono dotati di legislazioni specifiche sono ancora pochissimi e ancora molto ristretto è il campo a cui tali leggi si applicano. Una precedente legge del Massachusetts, per esempio, si concentra solamente sulle automobili e va ancora più nello specifico il Colorado, dove una legge sul diritto alla riparazione esiste solo per le sedie a rotelle elettriche.

Quella di New York, quindi, non è solo la prima legge che si applica alla categoria dei prodotti digitali in genere, ma è anche la legge con la più ampia copertura finora approvata negli Usa. E tuttavia anche questa legge presenta alcune notevoli eccezioni: non include i veicoli a motore, già regolati da un accordo nazionale sul diritto alla riparazione tra le case automobilistiche e il mercato dei ricambi, elettrodomestici, dispositivi medici, apparecchiature di comunicazione di pubblica sicurezza come radio della polizia, attrezzature agricole. Settori che gli attivisti per il diritto alla riparazione sperano di vedere regolamentati a breve. Ma intanto si celebra questa importante vittoria.

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Cosa cambia per i consumatori con la Fair Repair Act?

Elizabeth Chamberlain, portavoce di iFixit che da anni si batte per il diritto alla riparazione, ci spiega gli effetti di questa legislazione: “I newyorchesi potranno acquistare componenti di telefoni, tablet e computer agli stessi prezzi a cui i produttori li vendono alle proprie officine di riparazione autorizzate. Al momento, molti produttori non vendono affatto componenti ai privati. Potranno inoltre far riparare i loro dispositivi presso officine di riparazione indipendenti, mentre al momento, i produttori possono impedire ai negozi indipendenti di eseguire alcune riparazioni attraverso l’uso di parti, strumenti e/o software proprietari. Infine potranno accedere ai software necessari per rendere i componenti completamente funzionanti, senza necessità di una connessione Internet”.

Progressi che si spera possano innescare una catena di reazioni positive: “Tutto questo – continua Chamberlain – dovrebbe rendere le riparazioni più economiche, più accessibili e più complete. Nei negozi dei produttori, i clienti sono spesso spinti ad acquistare prodotti nuovi invece di riparare i vecchi, in modo esplicito o attraverso prezzi e condizioni che rendono la riparazione poco attraente. I rappresentanti dei produttori a volte si rifiutano di eseguire riparazioni che sarebbero abbastanza facili per un negozio indipendente. Per i newyorkesi che vogliono riparare i propri dispositivi, questa è una vittoria particolarmente grande. Ma è un’ottima notizia per tutti, perché renderà le riparazioni più convenienti”.

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I benefici della legge negli USA (e non solo)

Ora l’impegno degli attivisti, con iFixit in prima linea, è quello di arrivare a far approvare leggi del genere in tutto il paese e farle applicare a un gruppo più ampio di prodotti. E la legge newyorchese promette anche di avere ripercussioni sull’intero paese, come ci ha spiegato Gay Gordon Byrne, direttrice della Repair Associtiation: “Il passaggio del Fair Repair Act a New York sta già avendo un impatto. I produttori stanno pianificando di rispettare la legge e alcuni stanno già distribuendo parti e strumenti che in precedenza non erano disponibili. L’approvazione con il 98 per cento di voti a favore ha anche dimostrato che i legislatori hanno convenuto che i consumatori devono avere il diritto di riparare i propri acquisti. E questa prima legge aiuterà i consumatori ben oltre l’Empire State: componenti e strumenti potranno essere acquistati a New York e spediti in tutto il mondo. Le informazioni pubblicate su internet a New York saranno ampiamente disponibili a livello globale. E progetti simili stanno avanzando in altri stati, al Congresso e in altri paesi. L’era dei monopoli di riparazione sta volgendo al termine”.

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